Capitolo 72

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DYLAN

<<Jason, cazzo, stai cercando di uccidermi?>> Sbotto, contro il mio amico, che ha in mano una chiave inglese ed è letteralmente un pericolo pubblico.

<<Non è colpa mia.>> Borbotta.
Alzo gli occhi al cielo, sbuffando.

Gli tolgo la chiave dalle mani e stringo con forza il bullone del carburante della moto che sta cercando di modificare.

Un giro di chiave inglese e il bullone è completamente fermo, così butto l'attrezzo nella scatola, posata a terra.

<<Merda, Dylan, devi calmarti.>> Commenta Logan. <<Sono tre giorni che stai sempre peggio.>> Si asciuga le mani con un panno più sporco del pavimento dell'officina di Ron, nella quale stiamo lavorando da tutto il giorno.

Sono tre giorni che il nostro piano per andare a prendere Holly è in atto, ma nessuno ha ancora mosso un muscolo.
Lei è sparita da quasi cinque giorni e io sto andando fuori di testa. Non oso immaginare che cosa le sta succedendo.

Non dormo: ogni volta che chiudo gli occhi la vedo legata da qualche parte, in mutande, circondata da quei bastardi, lei in lacrime. Non riesco ad andare oltre, non ce la faccio.

<<Come vuoi che stia? Lascialo in pace, Log.>> Sbotta Jordan, che più di tutti sembra capire quello che sto passando, visto che la sua ragazza l'ha scampata per un soffio.

Sospiro, stringendo il nodo della bandana rossa che ho legato sulla testa.

Siamo ai primi di marzo, ma sembra di stare ad agosto per quanto fa caldo.

<<Ragazzi, tutto ok qui?>> Chiede Ron, spuntando dal suo studio insieme a Kayne e Barbara, la nuova fiamma di Ronnie.

<<Si, Ronnie, grazie.>> Risponde Tyler, passandosi uno straccio sulla fronte.
Stiamo sudando come delle capre e sto cercando di non pensare a nulla se non modificare i motori di queste maledette moto.

<<Abbiamo chiamato Raptor. Arriva sta sera con il carico. Abbiamo fatto il pieno, sai, nel caso servisse.>> Ci comunica Kayne, con un ghigno.

"Il carico" consiste in tre borsoni pieni di armi di ogni genere, visto che con questa piccola rivolta civile siamo praticamente banditi dalla gang e, solitamente, era Brandon che ci forniva pistole o quant'altro per le varie missioni.

<<Ragazzi! Dovete vedere questo!>> Urla Seth.
Si alza dalle scale su cui era seduto e tiene tra le braccia il portatile, correndo verso di noi.

<<Mi è arrivato un video. Guarda il mittente.>> Dice, posando il computer sul banco degli attrezzi.

Il video è un rettangolo nero, con il pulsante per schiacciare play grande e bianco nel centro.
In alto a sinistra il nome "Demons" nero su bianco.

Hanno pure craccato l'applicazione per le e-mail quei bastardi.

<<Schiaccia play, forza.>> Sbotto, facendolo io al posto suo.
Ci avviciniamo per guardare e Seth imposta la modalità schermo intero.

<<Blue, hai acceso o no?>> Sbraita Brandon, che compare subito dopo di fronte all'obiettivo.
<<È partito, capo.>>

Brandon ghigna, guardando la telecamera.
<<Buonasera Anderson! Indovina con chi sono?>> Sghignazza.

Si sposta, lasciando la visuale sulla stanza un tempo bianca, una sedia al centro del pavimento e, legata ad essa, la figura esile di Holly, che viene messa a fuoco e ingrandita subito dopo.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora