Capitolo 29

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<<Che ci fai qui?>> Chiedo.
Il mio cuore batte all'impazzata, sia per lo spavento che mi ha appena fatto prendere che per la sua sola presenza.
Perché mi fa questo effetto?

Lui non risponde. Mi guarda soltanto, senza esprimere alcuna espressione facciale.
<<Hol..>> mormora, con voce roca

Sento il cuore esplodermi nel petto, l'ansia invadermi le ossa e mi mordo il labbro per non sorridere.
In fondo, speravo che tornasse da me.

Mi alzo dal letto, posizionandomi davanti a lui, a debita distanza.
<<Non so cosa mi succede.>> Mormora.
<<Ma non sei per niente soltanto una scopata.>> Dice, avvicinandosi.

Quasi mi commuovo. Okay, devo smetterla di essere così emotiva!

Mi trema il labbro.
<<Non posso.>> Dico. Al che si blocca.
<<Non posso, Dylan. So già come andrà a finire. Baci, carezze, tu che sei maledettamente perfetto. E poi ci svegliamo e il sogno finisce.>> Dico, sull'orlo delle lacrime.

<<Non posso permettermi di illudermi di nuovo.>> Dico.
<<Ti prego..>> sussurra.

Non l'ho mai visto così. Sembra distrutto, ma non posso permettermi di fare nuovamente lo sbaglio di credere che sia vero.

Scuoto la testa e una lacrima scende sulla mia guancia.
<<Dimmi che non provi niente, allora.>> Dice.

<<Sei tu quello che non prova niente.>> Dico.

<<Dimmelo, e me ne vado.>> Insiste, fermo.

<<Non provo niente per te. Non mi fai alcun effetto.>> Dico, cercando di mantenere fermo il tono della mia voce.
La sua espressione ferita (o qualsiasi cosa fosse), muta improvvisamente in una maliziosa.

Si avvicina, facendomi indietreggiare.
<<Ah,si?>> Chiede, con un ghigno.
Indietreggio ancora, ma mi blocco, sentendo la presenza del mio letto. Merda.

<<Sei sicura?>> Chiede, sussurrando.
Annuisco, incapace di parlare. <<Mh-mh.>> Mugola, avvicinandosi di più.
China il viso in basso e i nostri nasi sono a pochi centimetri di distanza.

<<Dyl..Dylan.>> balbetto, in un sussurro.
Deglutisco e mi faccio coraggio.
<<Non sento niente per te. Assolutamente niente.>>
<<Niente, uh?>> Mormora, alzando un sopracciglio, mentre si morde un labbro.

Vorrei annuire, ma sono troppo imbambolata a guardare le sue labbra per poter dare segni di vita.

Lui fa un ghigno, per poi far scontrare le nostre labbra.
Dovrei spostarmi. Già, dovrei. Ma non lo faccio.
Ricambio il bacio, godendomi la sensazione paradisiaca delle sue labbra sulle mie. Lo tiro per la nuca, per sentirlo più vicino a me e lui ridacchia, staccandosi di poco.

<<Nessun effetto, eh?>> Mi prende in giro.
Gli tiro uno schiaffo sul petto, dandogli un altro bacio a stampo.
<<Però non puoi comportarti da stronzo e poi venire da me e baciarmi come se niente fosse!>> Sbotto, guardandolo serio.

La sua espressione, finalmente, si fa seria.
Mi guarda negli occhi.
<<È complicato, Hol.>> Mormora, guardando altrove.

Lo prendo con delicatezza per il mento e riporto il suo sguardo sul mio. Nei suoi occhi intravedo un luccichio, ma non quello che ha di solito mentre mi bacia o quando mi guarda maliziosamente, no, sta volta trasmette tristezza, tutto il dolore che prova e che tiene chiuso dentro di lui.

<<Dyl, non puoi tenerti tutto dentro.>> Sussurro.
<<Ho cercato di starti lontano, per il tuo bene. Ma non ce l'ho fatta.>> Sussurra.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora