Capitolo 48

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Entriamo e c'è mio padre seduto in poltrona, si alza e viene a salutarci. Poi ci mettiamo a tavola e mia madre porta i piatti. Mangiamo chiacchierando. È un'aria davvero piacevole. Ci stiamo divertendo. Finito di mangiare, Chiara si offre di aiutare mia madre a sparecchiare. Mia madre non disdegna della proposta e la ringrazia gentilmente.
Io rimango a tavola con papà e gli chiedo:
-Come va? Stai continuando a fare i controlli? -
-Sì Adriano, va tutto bene- risponde lui.
-Menomale- dico. Sinceramente non mi va di ricevere cattive notizie. Non voglio stare male. Voglio solo pensare che tra tre giorni io e Chiara staremo via da qui. Poi torneremo, però per due giorni staremo via. E non vedo l'ora.
Chiara e mia madre tornano.
-Mi sa che noi dobbiamo andare ora- dico guardando Chiara.
-Ah ok - dice mia madre.
Salutiamo e ci avviamo verso la porta. I miei genitori ci seguono.
-Ragazzi è stato davvero un piacere, tornate quando volete - dice mia madre. Salutiamo e usciamo.

Saliamo in macchina.
-Dove vuoi andare? Casa tua o mia?- dico.
-Dove vuoi- dice lei.
-Allora andiamo a casa tua che non ho visto tutte le tue foto da bambina. - le dico. Lei sorride imbarazzata.
-Dai, sono cose private- dice.
-E allora perché le lasci in bella vista nel tuo salone? - dico sfidandola.
-Non pensavo che la gente si mettesse a guardarle, adesso le tolgo perché mi metti in imbarazzo- dice.
-No, ti prego. Scusa. - dico.
-Vabbè basta che non fai foto- dice.
-Promesso- dico mettendomi una mano sul cuore.
-Bene-

Arriviamo davanti a casa sua. La faccio scendere dalla macchina e lei apre la porta di casa. Mi fa entrare e io vado subito in salone per guardare le sue foto. Ridacchio un po', ma è bellissima. Rido perché faceva cose assurde tipo mettersi i vestiti della mamma e tutte le collane che possedeva, rideva in continuazione anche se non aveva ancora i denti in alcune foto. Lei è rimasta a qualche passo di distanza dalla porta. È rossa come un pomodoro. La noto e vado verso di lei sorridendole. Le prendo il viso e le dico:
-Sei fantastica-
Lei ride leggermente e io mi avvicino per baciarla. Le nostre labbra si toccano e inizia un bacio magico. Stiamo così per molto tempo, non so quanto. Poi lei si stacca lentamente.
-Mi racconti un po' di queste foto?- le dico poi.
-Che vuoi sapere? Sono solo ricordi d'infanzia - mi dice.
-Dai spiegami che stavi facendo- le dico.
-Ok- dice lei mezza scocciata e mezza divertita.

Le indico una foto per farmi spiegare cosa stava facendo in quel momento.
Lei inizia a ridere e poi parla.
-Qui stavo facendo le fettuccine fatte in casa con mia madre. Succedeva ogni morte di papa, solo in alcune domeniche piovose in cui non avevamo niente da fare e solo se a mia madre andava. E io mi divertivo un sacco perché mi sporcavo e sporcavo anche tutta la cucina. Ah che bei momenti- dice lei ripensando a quel momento.
-Che carina che sei- dico. Lei sorride.
-E qui invece? - chiedo indicando un'altra foto.
-Qui mi sono divertita troppo. Un pomeriggio non sapevamo che fare e mia madre e mio fratello hanno avuto la splendida idea di farmi indossare tutte le collane, i bracciali, gli anelli e gli orecchini che avevo. Tra l'altro erano tutte cose di plastica schifose. Non avevo neanche i buchi e gli orecchini erano a clip. Vabbè fatto sta che sembravo un portagioie. Credo di aver riso per tutta la sera, fino a quando è tornato papà a casa la sera e ha riso pure lui. Da piccola facevo un sacco di cose stupide. - dice ridendo.
-Eri una bambina meravigliosa- le dico. Lei continua a sorridermi. Ha sempre una luce negli occhi di cui mi sono innamorato. Illumina le mie giornate.
Chiara sbadiglia.
-C'hai sonno? - le chiedo.
-Un po'-dice. La prendo in braccio e la porto in camera. La metto sul letto.
-Vado a mettermi il pigiama- dice poi.
Va in bagno ed esce dopo due minuti con addosso un pigiama con sopra le pecorelle.
-Ma...? - scoppio a ridere.
-Che c'è? Non ti piace il mio pigiamino? - dice lei facendo un giro su sé stessa.
Mi alzo dal letto e vado verso di lei. La prendo per i fianchi e la bacio.
-Sei sempre bellissima. - le dico. Lei sorride dolcemente e poi ci sdraiamo nel letto. Rimaniamo a guardarci per un po', poi la abbraccio e ci addormentiamo.

Storia stupida ~UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora