Capitolo 71

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Chiara
Mi sveglio alle 9.00 e sveglio anche Adriano perché è tardi. Gli dò un colpetto sul braccio e lui apre gli occhi di scatto.
-Che succede? - dice preoccupato.
-Oi tranquillo ti ho solo svegliato - gli dico con calma.
-Ah- dice tranquillizzandosi un po'-Ma perché? Che ore sono? - chiede.
-Tardi, sono le nove - rispondo.
-Cavolo, non abbiamo messo la sveglia. Dobbiamo partire tra mezz'ora. - dice sempre più agitato.
-Già - dico. Ci alziamo e ci vestiamo. Prepariamo le valige e scendiamo. Prendiamo un cornetto al volo nell'area della colazione e usciamo per partire. Gli altri sono già lì. Saliamo nelle macchine e partiamo. Durante il viaggio chiacchieriamo tranquillamente.
Alle 13.00 arriviamo a Roma. Salutiamo gli altri e io e Adriano andiamo a casa sua. Pranziamo e poi ci mettiamo sul divano a farci le coccole. Io mi addormento.

Adriano
Chiara si è addormentata e in effetti sono stanco anch'io. Chiudo gli occhi...

Mi sveglio di scatto perché sento il telefono squillare. Ha fatto svegliare anche Chiara. È Mirko Turme (un altro ragazzo che lavora per l'Honiro label)
Rispondo.
*chiamata *
A: Oh Mirko dimme.
M: Adria' me serve che domani vieni alla discoteca laziale per vendere il merch all'instore di Mostro.
A: Sì ma io dovrei partire per Bari domani.
M: Eh lo so ma Domenico c'ha dato buca e ci servi te. Puoi partire il giorno dopo.
A: Eh... Va bene allora.
M: Grazie frate'.
A: Figurati.
*fine chiamata *

-Chi era? - mi chiede Chiara.
-Era Mirko che mi ha detto che domani devo stare all'instore di Giorgio e quindi non parto con voi.- rispondo.
-Ah-
-Te la senti di partire senza di me? Vi raggiungo il giorno dopo- dico prendendole il viso.
-Sisi tranquillo- dice.
-OK. Non divertirti troppo- dico.
-E tu non sorridere troppo alle sconosciute- dice. Io mi metto a ridere.
-Io sorrido solo a te- dico guardandola maliziosamente. Non resisto e attacco le mie labbra alle sue. Le sue morbide labbra di cui non posso fare a meno. Sono la mia droga.
Siamo sul divano e io mi spingo sopra di lei costringendola a sdraiarsi e mettendomi sopra di lei tenendole una mano sul viso e una sul suo fianco.
-Ti va? - le chiedo staccandomi da lei per un attimo. Lei annuisce sorridendo e io mi riattacco.
Le levo la maglietta e la lancio non so dove. Non so se sia meglio portarla in camera o restare qui. Vabbè meglio se la porto in camera.
Mi tiro su. Senza staccarmi un attimo da lei e stringendola a me. Quando siamo in piedi la prendo in braccio e la porto in camera da letto. La adagio su quest'ultimo e torno sopra di lei. Mi tolgo la maglietta e i pantaloni. Poi levo i pantaloni a lei e anche tutto il resto...

Rimango ad accarezzarla mentre lei mi guarda sorridendo.
-Penso sia meglio che io torni a casa- dice alzandosi e cercando i suoi vestiti. Io rimango a guardarla. Si mette l'intimo e poi i pantaloni ma non trova la maglietta. Perché io, giustamente, l'ho lasciata in salotto. Mi godo la sua bellezza ridendo.
-Dai, dov'è la mia maglietta? - mi chiede facendo il broncio.
-Non saprei- dico facendo il vago.
-Daiiiii. Guarda che ti picchio. - dice in tono per niente scherzoso.
-Picchiami- dico io ridendo.
Lei si riavvicina al letto e alza una mano ma invece di picchiarmi inzia a farmi il solletico. Devo ammettere che non me lo aspettavo. Inizio a ridere. Non tanto per il solletico in sé ma per la scena divertente che si è creata.
Ad un certo punto riesco a bloccarle le mani e a mettermi sopra di lei. Avvicino io mio viso al suo e cerco di baciarla ma lei si sposta.
-Eddai - dico. Lei non risponde. Mi avvicino al suo orecchio e sussurro:
-Non ci credo che non vuoi baciarmi-.
Lei non cambia espressione e rimane a guardarmi negli occhi cercando di liberare le mani dalla mia presa. Io, tuttavia, non la lascio. Provo di nuovo a baciarla e questa volta lei lascia che le nostre labbra si sfiorino lentamente. Però, appena cerco di approfondire il bacio, lei mi morde il labbro. Io mi stacco e la lascio per toccarmi il labbro dolorante.
-Ok, me lo sono meritato. - ammetto tenendo una mano sul labbro che continua a farmi male. In tutto questo io ho addosso solo le mutande.
Chiara si alza dal letto e continua a cercare la sua maglietta.
-Dai dimmi dov'è - dice. Esco dalla stanza e vado a prenderle la maglietta. Torno da lei e allungo una mano per dargliela. Quando lei fa per prenderla io la ritiro e dico:
-Dammi un bacio-
Lei si avvicina e mi dà un tenero bacio di quelli che sa dare solo lei. Allora io sorrido e le restituisco la maglietta. Se la mette e ripete:
-Devo andare a casa-
-Potresti anche rimanere qui con me- dico abbracciandola.
-Devo fare la valigia e poi domani io parto e tu no. Quindi avremo orari diversi. - dice.
-Posso accompagnarti - dico.
-Non serve- dice.
-Non ti lascio andare da sola - dico io.
-Allora accompagnami a casa. - dice lei.
Mi vesto e usciamo. Andiamo in macchina e la accompagno a casa.
-Ciao- mi dice prima di andare.
-Oi aspetta- dico prendendole la mano.
-Ti passo a prendere domani per accompagnarti agli studi? - continuo.
-Ok grazie- dice.
-Hey ma perché sei così fredda? Ti ho fatto qualcosa? - chiedo.
-Non sono fredda- dice scrollando le spalle.
-A me sembra di sì - dico.
-No, davvero. Non è successo niente. Ti amo. - dice.
-Sei sicura che non hai niente che devi dirmi? - insisto.
-Adriano io ti amo. Sono solo stanca. Non ho mai fatto un tour e sono agitata. - dice sinceramente.
-Lo capisco. Ma ricordati che a me puoi dire tutto. Tutto quello che ti fa stare bene... e tutto quello che ti fa stare male. - le dico passando una mano nei suoi capelli e poi abbracciandola.
-Lo so. - dice.
-Allora adesso vai a riposarti. Domani mattina vengo a prenderti. - dico. Lei mi dà un bacio e poi scende dalla macchina per entrare in casa sua.

Storia stupida ~UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora