Capitolo 82

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Saluto Adriano, entro e vado in aula.

Adriano
Vado agli studi a lavorare. Prepariamo le spedizioni del merchandising. Qui tutti fanno tutto. Non abbiamo un ruolo preciso. Io sono il manager di Nic ma sono anche nello staff quando serve. Tanto serve sempre.
Sto lì fino alle 16. Ovviamente sono andato in pausa pranzo con Mirko e Domenico.
Vado a prendere Chiara e torniamo a casa mia.
-Che hai fatto oggi? - mi chiede Chiara.
-Ho lavorato per le spedizioni - rispondo.
-Ma che bravo che lavori sempre - mi dice sfottendomi un po'.
-Gne gne. Guarda che io sono un bravo lavoratore- dico.
-Lo so- dice lei. Ci baciamo e poi ci mettiamo sul divano a guardare un film.
Dopo parecchio tempo prepariamo la cena e mangiamo.
Mi arriva un messaggio dal gruppo Gli amici del parcheggio.
*chat*

Matteo
Raga stasera usciamo?
Se volete pure con le ragazze.
Tanto ormai siamo quasi tutti
fidanzati

Niccolò
La smetti di infierire?

Matteo
Eh vabbè oh

Niccolò
Io vengo comunque

Tiziano
Vengo anch'io

Alessandro
Pure io

Giulio
Ci sto

Gabriele
Va bene

Io
Ok
Io e Chiara veniamo

Matteo
Ci vediamo tra poco
*fine chat*

-Fra poco usciamo - dico.
-Dove andiamo? - chiede lei.
-Usciamo con gli altri - dico.
-Ma tipo chiedermelo? - dice lei.
-Vabbè dai-
-Vabbè cosa? Io devo prepararmi- dice.
-Ma che dici? Semo noi. Puoi venì pure in pigiama - dico io.
-No. Sono amici tuoi e io non li conosco benissimo. Voglio fare bella figura. - dice impuntandosi.
-Se non ti va di uscire basta dirlo- dico sedendomi sul divano.
-Guarda che voglio uscire. Ma vestita come si deve- dice.
Mi alzo dal divano. Vado in camera mia e prendo dall'armadio un vestito che Chiara ha dimenticato da me tempo fa e che non volevo restituirle. Torno da lei in salotto e glielo dò.
-Metti questo- le dico. Lei sorride e mi bacia.
-Madonna mia quanto sei bipolare Chia'- dico un po' scocciato.
-Lo so. Scusami. Lo sai che ti amo - dice abbracciandomi da dietro.
-Lo so. Tranquilla. - dico.
Chiara va a cambiarsi in bagno e poi torna da me e usciamo. Andiamo al parcheggio. Tutti gli altri sono già arrivati. Salutiamo tutti e restiamo un po' lì a chiacchierare appoggiati alle macchine.
-Adria' andiamo dar Bangla a comprare da bere? - mi dice Niccolò.
Guardo Chiara per capire se le dà fastidio che la lasci da sola con i miei amici anche se per poco tempo. Capisco dal suo sguardo che posso andare perché lei è tranquilla.
Vado con Nic a comprare tre casse di birre e prendiamo pure una bottiglia di vodka. Io non ho intenzione di ubriacarmi stasera però.
Torniamo al parcheggio con tutte le bottiglie e gli altri iniziano a venirci incontro e ce le levano di mano. Non per aiutarci ma solo per iniziare a bere.
Mi rimangono in mano solo tre bottiglie. Vado vicino a Chiara e gliene dò una. Lei la prende, mi ringrazia con un bacio e ci mettiamo a bere.
Tutti continuiamo a bere tranne Chiara che si è fermata alla terza bottiglia. Noi intanto stiamo facendo girare la bottiglia di vodka che abbiamo comprato. Arriva a me e io bevo un paio di sorsi.
Chiara mi guarda quasi schifata.
-Che c'è? - le dico. Lei non risponde.
-Chiara, non hai ancora visto Adriano quando beve con noi. Non puoi capì che diventa- dice Niccolò ridendo.
-Ma sta zitto. C*******- gli dico io. Tutti si mettono a ridere tranne Chiara.
Io ricomincio a bere e poi passo la bottiglia a Chiara.
-Ma che ti prende? Di solito non vuoi che io beva- dice lei.
-Se sei con me è ok - dico. Mi avvicino a lei e la bacio. Lei si stacca. Prende la bottiglia e beve giusto un po'. Poi passa la bottiglia a Tiziano che beve e poi la bottiglia continua a girare.

Chiara
Adriano sta bevendo un po' troppo. È già ubriaco.
Gli ripassano la bottiglia. Ci sta ancora parecchia vodka dentro ma lui la finisce in un sorso. Si stacca la bottiglia dalla bocca e squote la testa.
Tutti che urlano. E lui che sorride.
Mi avvicino al suo orecchio.
-Che stai facendo? - gli dico.
-Cosa? Che ho fatto? - dice lui.
-Sei ubriaco- dico.
-Non è vero. Quando sono ubriaco non riesco neanche a camminare dritto- dice.
Si alza in piedi e inizia a camminare. Mi alzo anch'io.
Dopo tre passi Adriano inciampa e cade. Mi fermo in piedi davanti a lui.
Gli altri iniziano a ridere e pure Adriano ride.
Mi chino su di lui e lo faccio rialzare.
-Adesso torniamo a casa- gli dico facendolo poggiare a me.
Lui non è in grado di guidare e io non ho la patente quindi dovremo tornare a piedi.
Saluto tutti e inizio a camminare con Adriano che tiene il braccio intorno alle mie spalle.
Mi sento toccare la spalla.
-Oi Chiara, volete un passaggio? - è Niccolò.
-Oddio grazie - dico.
-Daje Niccooo- dice Adriano alzando un braccio. Domani mattina mi sente.
Niccolò mi aiuta a portare Adriano in macchina. Mi siedo dietro con lui e Niccolò guida.
-Casa tua o sua? - chiede.
-A casa mia Niccooooo- urla Adriano.
-Sì portaci a casa sua. - dico.
Arriviamo in venti minuti. Niccolò mi aiuta a far uscire Adriano dalla macchina.

Storia stupida ~UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora