Capitolo 2

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Inizio ad accordare e provo le prime battute di Pianeti.
Dopo poco entra Niccolò e si mette subito a cantare.
Alla fine della canzone lui mi guarda e applaude soddisfatto. Io penso di essere arrossita come mai prima.
Questa era una prova quindi poi entra il manager e la rifacciamo dall'inizio.
Abbiamo provato 7 canzoni ed erano tutti molto soddisfatti. Così soddisfatti che abbiamo finito prima e siamo andati a cena in un ristorante là vicino.
Durante la cena il manager di Ultimo e altre persone che penso siano gli assistenti personali e gli addetti a non so cosa non fanno altro che programmare eventi e registrazioni. Io non la reggerei una vita così. Troppo stressante. Anche se dev'essere bello stare sempre a contatto con le persone.
Mentre mangiamo mi accorgo che Niccolò mi sta guardando. Io gli lancio uno sguardo come a dire Che vuoi?
Lui ridacchia e intanto continuiamo a mangiare.

Alla fine della cena, mentre usciamo dal ristorante, lui si tocca la pancia sazio. Adesso sono io a ridere.
Lui mi guarda
-Che te ridi? - dice- Ho magnato come un maiale. -
-Ho visto- intervengo io scherzando.
Lui mi guarda come a dire Non posso darle torto. E gli scappa una risatina.

Io faccio per chiamare un taxi ma lui mi blocca.
-Che stai a scherzà? Non posso mica lascià 'na signorina da sola in giro pe' Roma a quest'ora. - interviene.
In effetti mi accorgo che è tardi. Così accetto il passaggio.

Mi fa salire in macchina e poi sale lui. Non c'è per niente imbarazzo, Niccolò mi fa subito sentire a mio agio chiedendomi della mia vita.

-Allora, quando hai iniziato a suonare?-mi chiede.
-Quando avevo 9 anni- rispondo io tranquilla.
-E cosa ti ha spinto ad iniziare? - continua lui.
-Quando ero alle elementari la scuola mi ha portato in gita all'auditorium Parco della Musica a sentire un concerto, alla fine del concerto ci hanno portati in una saletta dove ci hanno fatto tenere per la prima volta un violino in mano. Io suonavo la chitarra da 2 anni. Allora solo tenere quello strumento così piccolo e rifinito in ogni particolare mi aveva fatto sentire un'emozione strana ma bella che non avevo mai provato, e ora sono qui.
Ma ora dimmi tu... Come ti è venuta l'idea di inserire un violino d'accompagnamento per un tuo concerto? - intervengo io decisa.
-Bella domanda Chiare'.
Penso che il violino sia lo strumento più adatto per le mie canzoni, perché è romantico, malinconico, e poi fa vedere e sentire tutte le emozioni di chi lo suona. -
A queste parole mi stupisco, si vede che Niccolò è un ragazzo maturo, che sa di cosa parla.
-E quindi, sentiamo, che emozioni provavo mentre suonavo oggi pomeriggio? - lo sfido.
-Eri vera, si sentiva la sicurezza delle tue mani sulla tastiera del violino ma allo stesso tempo c'avevi ansia.
Comunque sei davvero brava, sia tecnicamente che a livello di dare emozioni. Penso che sia per questo che suonerai ai miei concerti. -
-Grazie - riesco a dire solo questo, tutti quei complimenti mi hanno resa davvero felice.

Storia stupida ~UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora