Capitolo 68

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Mi sveglio, mi vesto ed esco dalla mia camera. Vado a bussare a Chiara per fare colazione insieme. Lei mi apre, penso di averla svegliata perché è ancora in pigiama e con gli occhi non completamente aperti.
-Ma buongiorno- le dico. Lei mi dà un bacio e mi fa entrare. Va in bagno a vestirsi e poi esce e andiamo a fare colazione. Oggi è il giorno della data zero.
Ci sediamo a un tavolino e facciamo colazione. Dopo cinque minuti arrivano anche gli altri e si siedono ai tavoli vicini. Quando finiamo di mangiare li avverto che abbiamo altri cinque minuti per tornare in camera e poi abbiamo appuntamento nella hall per andare al palazzetto e fare delle prove. Alle 12.00 pranziamo in un ristorante a poca distanza da lì. Alle 14.00 torniamo al palazzetto e prepariamo tutto per far entrare le prime persone, quelle col vip pack con cui possono accedere a parte del sound check.
Alle 15.30 li fanno entrare. Sta andando tutto bene. Chiara mi ha confessato di essere un po' emozionata ma io sono riuscito a tranquillizzarla.
Alle 16.30 fanno entrare quelli del parterre e poi dalle 19.00 iniziano ad entrare quelli con i posti a sedere.
Noi stiamo dietro e alle 19.00 mangiamo. Faccio una storia col telefono di Nic in cui dice:
-Ci vediamo tra pochissimo-
E poi vado da Chiara che sta accordando il violino. La abbraccio e le dico:
-Sarai bravissima, fammi sognare-.
Lei mi dà un bacio e poi, alle 21.10, entra Niccolò sul palco. Iniziano le urla. Ogni volta è così. Impazziscono tutti, o meglio, tutte.
Dopo che entra Niccolò vado a godermi il concerto nel parterre. Urlo a squarciagola come tutti. Guardo Chiara. È il primo concerto di questo genere per lei ma sta andando benissimo.
Al concerto fila tutto liscio. Arriva il momento dell'ultima canzone e poi...
-DAVANTI A ME... ULTIMOOOOO- urla Niccolò. Ringrazia il pubblico e riceve gli applausi e poi va via. Lo portano subito alla macchina che lo riporterà in hotel mentre i musicisti rimangono sul palco. Quando la gente se ne va, anche i musicisti possono andare via dal palco. Raggiungo subito Chiara dietro le quinte. Sta parlando con gli altri musicisti. Mi vede e corre verso di me sorridendo. Mi abbraccia e io la stringo a me.
-Sei stata fantastica- le sussurro all'orecchio.
-Grazie, è stato bellissimo- dice lei entusiasta.
Sciolgo l'abbraccio.
-Adesso tu vai in albergo con gli altri e io ti raggiungo fra poco, ok? - dico.
-Che devi fare? - chiede.
-Devo restare qua a controllare che vada tutto bene- dico.
-Ok- mi dà un bacio sulla guancia e va verso gli altri. Li vedo uscire.

Chiara
Saliamo in macchina e andiamo in hotel. Ognuno va nella sua stanza. Io poggio il violino in un angolo e mi butto sul letto. Tiro un sospiro. È stato davvero emozionante. C'era un'adrenalina pazzesca.
I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che bussa alla porta finestra del balconcino della stanza. Mi alzo e vado a vedere chi è. È Niccolò. Mi saluta con la mano e mi chiede di aprirgli.
Gli apro e sorrido. Sorrido come una scema perché sono ancora emozionata.
-Che te ridi? - mi dice lui, infatti. Io cambio espressione e dico:
-Niente, ripensavo al concerto. È stato davvero fortissimo-
-Eh si lo so, sono bravissimo- dice.
-E modestissimo - aggiungo. Lui ride e poi lo faccio entrare.
-Che devi dirmi? - gli chiedo sedendomi sul letto.
-No niente, volevo solo complimentarmi perché sei stata molto brava. - dice.
-Grazie. Davvero grazie di tutto. - dico. Poi mi spingo un po' in avanti e lo abbraccio. Lui mi mette subito una mano tra i capelli e mi accarezza la testa. Ci stacchiamo poco dopo.
Vengo distratta da un rumore, qualcun'altro ha bussato alla porta finestra. Vado a vedere. È Adriano che mi sorride con in mano due birre. Gli apro.
-Festeggiamo? - chiede. Gli sorrido e gli dò un bacio. Mentre ci baciamo lui mi mette le mani sui fianchi e mi spinge dentro la stanza. Intanto Niccolò è rimasto sul letto. Mi sa che Adriano non l'ha visto. Quando inizia ad accarezzarmi la schiena mi stacco. Divento tutta rossa e mi giro verso Niccolò che ha assistito alla scena. Adriano si gira e finalmente lo vede.
-Oh... Ehm... Che ci fai qui? - chiede grattandosi la nuca imbarazzato.
-Ero venuto a fare i complimenti a Chiara ma adesso me ne vado, penso che abbiate da fare... - dice Niccolò. Si alza dal letto e va verso la porta finestra. Ci saluta e poi esce per scavalcare e tornare nella sua stanza. Io e Adriano ci guardiamo.
-Certo che potevi dirmelo che ci stava guardando. - dice.
-Pensavo lo vedessi- dico.
-Vabbè. Tanto adesso se n'è andato. Siamo soli. - dice. Mi porge una bottiglia di birra e io la afferro subito. Lui me la stappa e inizio a bere. Poi lui fa lo stesso. Finisco di bere in pochissimo tempo e Adriano si stupisce.
-Me cojoni- dice.
Io mi metto a ridere. Lui finisce di bere e poi prendo l'iniziativa. Gli tolgo la bottiglia, ormai vuota, dalle mani e la poggio sul primo ripiano che trovo. Torno davanti a lui e gli metto le mani sul viso. Mi avvicino e inizio a baciarlo. Lui mi cinge subito la vita con le sue braccia. Approfondisce il bacio e fa salire la mano lungo la mia schiena. Mi slaccia la zip del vestito e me lo leva. Io gli sfilo la maglietta e mi tengo stretta a lui. Lui si toglie i pantaloni e li butta per terra. Mi rimette le mani sui fianchi e mi solleva per adagiarmi sul letto e mettersi sopra di me. Sposta le sue labbra dalle mie per fargli fare il giro di tutto il mio corpo facendomi venire i brividi. Le mie mani sono nei suoi capelli. Adoro accarezzarglieli. Adriano rimette le sue labbra sulle mie per poi staccarsi di nuovo. Mi guarda negli occhi cercando la mia approvazione, trovandola. Si toglie i boxer e poi mi leva l'intimo...

Storia stupida ~UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora