Capitolo 20

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Vado ad aprire e trovo Adriano in lacrime.
-Hey- dico io preoccupata. Lo faccio entrare.
-Scusami, lo so che è tardi ma avevo bisogno di te- dice lui. Lo abbraccio. Lo faccio sedere sul divano e vedo che è molto agitato, allora gli porto un bicchiere d'acqua.
-Grazie- dice lui. Mi siedo accanto a lui. Lo abbraccio forte.
-Hey- gli metto le mani nei capelli e lo accarezzo - puoi dirmi che è successo?- dico quando vedo che è più calmo. Lui fa un respiro profondo e poi parla:
-Sono stato all'ospedale... Da mio padre. - fa una pausa e si rimette a piangere, io lo abbraccio- Chia' ti giuro, non l'ho mai visto così. Lui non lo dice mai quando sta male, allora sono entrato nella sua stanza e gli ho chiesto che era successo... Lui ha risposto: '' niente''. Io capisco che non mi vuole far preoccupare ma porca miseria: sei in ospedale perché non è successo niente? Allora sono andato da mia madre e mi ha detto che aveva avuto un ictus. Cavolo Chia', mi è crollato il mondo addosso. - scoppia a piangere e io lo stringo a me. Poi continua:
-Lo hanno operato e adesso sta bene, ma io sono preoccupato comunque. - io continuo ad accarezzargli i capelli. Poi riesco a dire qualcosa:
-Adriiii. Mi dispiace così tanto vederti così. - lui tira su col naso e si asciuga le lacrime.
-Scusa se sono venuto a quest'ora ma avevo bisogno di te. -
-Hey... Hai fatto benissimo, ok? Devi fidarti di me. Sempre. Mi prometti che ti fiderai sempre di me? - dico io mentre lo abbraccio. Lui annuisce. Poi si stacca.
-Che c'è? - chiedo io.
-È la mia maglietta quella? - mi guarda lui perplesso. Io faccio la vaga.
-Mh...forse.-
Lui mi bacia e ci sdraiamo sul divano. Lui è sopra di me.

Adriano
Menomale che sono andato da Chiara. Mi sono tranquillizzato. Adesso la sto baciando e sono sopra di lei. Però non mi sembra il caso di andare oltre, allora mi stacco.
-Rimani qui stanotte? - mi chiede lei.
-E come faccio a dirti di no? - rispondo e lei sorride compiaciuta.
-Però adesso andiamo a dormire che è tardi. - le dico. Sono quasi le tre di notte.
Andiamo in camera sua e le dico:
-Oh ma io non ho il pigiama-
-Ah giusto- dice lei.
-Vabbè ti dà fastidio se dormo in mutande? - dico io aspettandomi che dica di sì.
-Non so se ti ricordi quello che è successo due sere fa. Non mi dà fastidio vederti in mutande. - dice con sguardo malizioso e io rido.
-Comunque ti sta benissimo la mia maglietta- le dico io.
-Lo so, grazie- dice lei scherzando.
-Modesta la ragazza- lei mi fa la linguaccia.
-Sono stanca, vado a dormire. - si infila sotto le coperte. Io vado in bagno, mi tolgo i vestiti rimanendo in mutande e poi torno in camera di Chiara. Mi infilo sotto le coperte e abbraccio Chiara. Ci addormentiamo così.

La mattina mi sveglio e Chiara è ancora nelle mie braccia. Mi alzo piano piano per non farla svegliare. Vado in cucina e mi metto a guardare il telefono. Mi arriva un messaggio di Niccolò.
*chat*

Adria'

Oh!

Come sta tu padre?

C'ha avuto un ictus.

c*%€$

Ma l'hanno operato e sta bene. Però deve restare all'ospedale per un po'. Anzi mo ci vado.

Se mi dici che ospedale è, vengo anch'io.

Mo te mando la posizione.

*fine chat*

Mando la posizione a Niccolò, poi mi vesto e lascio un bigliettino a Chiara visto che ancora non si è svegliata:

Buongiorno❤️
Sono andato all'ospedale. Ti chiamo dopo. Buona giornata :-)

Esco di casa e mi dirigo all'ospedale. Arrivo e trovo mia madre là. Ha dormito lì.
-Mamma, torna a casa a riposarti - le dico vedendola stanca.
-No Adriano, voglio stare qua. -
-Vai a riposarti, ci sto io qua- insisto.
-Ok- dice lei.
Lei va verso l'uscita e io mi siedo vicino al letto di papà e lui dorme ancora. Dopo un po' arriva Niccolò.
-Hey fra'- dice lui- come sta? -
-Meglio direi- rispondo non molto convinto.
-Devi stare tranquillo, vedrai che andrà tutto bene- mi incoraggia.

Chiara
Mi sveglio e cerco Adriano vicino a me ma non lo trovo, allora mi alzo e vado in cucina dove trovo un suo bigliettino in cui dice che è andato all'ospedale e mi chiama dopo. Vado a farmi una doccia. Poi mi vesto ed esco a fare una passeggiata. Quando sto al parco mi arriva una chiamata. È Adriano.
*chiamata*
A: Buongiorno.
C:Buongiorno.
A:Dove sei?
C: Sto facendo una passeggiata, adesso sono al parco. Lì tutto bene?
A: Sisi tutto bene. Qui c'è anche Niccolò.
C: Ah ok.
A: A pranzo ci vediamo?
C: No, mi ha invitata Arianna da lei.
A: Ah ok. Che pizza.
C: Ci vediamo alle prove dai!
A: Sì ma uffa.
C: Eddai.
A: Dai vabbè. Ci vediamo dopo.
C: A dopo. Muá.
A: Che cos'era?
C: Un bacio
A: ahahhaha. Non sembrava. Comunque muá pure a te.
*fine chiamata*

Sto in giro altri dieci minuti e poi torno a casa e mi metto a suonare un po'. A Giugno ho gli esami in conservatorio. Non so proprio come farò a fare tutto.

Storia stupida ~UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora