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Rimase ferma su quell'albero per quelle che le parvero ore. Le scene che si susseguivano davanti a lei era come se non le vedesse davvero. Vedeva solo tanta rabbia, tanta furia mentre i Tárür combattevano per la loro vita contro i Luant. Ma ad ogni colpo che quegli animali subivano, ad ogni goccia di sangue che versavano, il groppo in gola si faceva sempre più stretto e doloroso. Non riusciva a guardare. Quella sofferenza, quella violenza, era per lei troppo.
Il suo animo gentile non poteva reggere qualcosa del genere. Odiava togliere la vita con ogni fibra del suo corpo; era uno dei suoi principi più importanti ed uno dei pochi precetti oltre le rune che le madre le aveva passato.
Privare un essere vivente della propria possibilitá di prosperare e vivere su questo piano terreno, per quanto a volte necessario per la propria sopravvivenza, non era cosa da prendere alla leggera. Lasciava un segno indelebile nell'anima; e questo nessuno lo poteva negare.
Ma i guerrieri sotto di lei che combattevano coraggiosamente e, dovette ammettere tristemente, anche Kover e Irden, sembravano averlo dimenticato.
Quando l'ultimo dei Tárür cadde al suolo in fin di vita, il capo Luant alzó la lancia per colpirlo, e trafisse l'animale. Ma un colpo non bastó per terminare la sua vita terrena.
Piena di lacrime in volto, le quali non accennavano a diminuire, Séla liberò il suo petto da quell'enorme peso.

-"basta!"- gridó disperata

Saltó in malo modo giù dall'albero, non curandosi del dolore che le pervase la caviglia fino al ginocchio, e corse verso l'animale, inginocchiandosi davanti a lui.

-"spostati"-le disse accigliato l'uomo, respirando faticosamente. Sia lui che gli altri avevano combattuto con tutte le loro forze, ed alcuni erano anche feriti.

-" vi prego, tutti quanti, basta...un pó di pietá"

L'animale rantoló sotto di lei, vicino alla dipartita. Le sue lacrime caddero sul volto dell'animale, i cui occhi terrorizzati la guardavano. Una vista che spezzó l'ultimo briciolo di paura che aveva in corpo.
Tirando su con il naso e singhiozzando insistentemente, Séla posò le mani sul corpo dell'animale evitando accuratamente le punte al di sotto della criniera.

-" mi dispiace tanto"- gli sussuró-"non avrei mai voluto..."- il pianto la costrinse a fermarsi per un secondo,prima di riprendersi -" vai, vai pure. Mi occuperó io di te e dei tuoi fratelli. Lascia che la tua anima salga al cielo, là assieme ai tuoi compagni, assieme ai tuoi antenati. Le stelle ti accompagneranno nel tuo viaggio, seguile sempre, fino a che non troverai quella più luminosa. Lí, potrai attendere il ritorno su questa terra, o decidere di rimanere. Sei libero"

Come se avesse compreso le sue parole, come se attendesse solo quello, gli occhi dell'animale si fecero calmi, quieti, per poi lasciare spazio al niente. Le linee di Séla si illuminarono, e la sua luce avvolse anche il corpo dell'animale, per poi infrangersi in tanti piccoli disparati frammenti.
Non sapeva cosa aveva appena fatto...ma sapeva di aver fatto la cosa giusta.

In silenzio si alzó, ed andó dai corpi degli altri due animali, ma per loro era troppo tardi.
Si asciugó le lacrime, consapevole che i guerrieri  e i suoi amici non avevano avuto altra scelta, ma questo non alleggeriva il peso nel suo cuore.
-" ... su, alzati per favore"- la aiutó Kover
Le tenne il braccio aiutandola,ma lei non riusciva a distogliere lo sguardo.
-"prendete quei bastoni"- disse Zilem-" ricopriamo questi corpi, cosí che possano tornare alla terra dalla quale sono nati"

In silenzio, nella quiete della notte, ognuno si dette da fare. Terminarono il loro compito solo alle prime luci del mattino, tutti forse più consapevoli, dopo il suo gesto, dell'importanza della vita.

-" il tuo gesto, le tue parole erano importanti. Era da tanto che non incontravo qualcuno con i tuoi valori"- le disse il capo Luant
-"non é questione di valori, é questione di giustizia. In Natura l'equilibrio deve essere mantenuto."
-"ce lo hai ricordato. Grazie"-le disse sincero

Kover si avvicinó a lei porgendole una ciotola d'acqua; dopo tutto quel piangere sentiva di averne bisogno. La bevve lentamente, ma senza interruzioni.
-"adesso dobbiamo andare. Se ci incamminiamo adesso incontreremo sulla via del ritorno il Guaritore per la vostra amica"
-" perció, non sei più curioso su di noi?"- chiese Séla, forse un pò troppo sorpresa.
-" curioso? Ovviamente. Ma dopo stanotte sono più interessato a voi come oggetto di studio che come probabili minacce per la mia tribù"

Detto questo, si voltó per andare ad aiutare gli altri della tribù a sfare i rifugi.
-" quindi siamo diventati tipo oggetto di osservazione?"- chiese Séla guardando Kover leggermente confusa
-" diciamo di si"
-" che non si azzardi a farmi bere qualche roba strana del suo guaritore per soddisfare la sua curiositá! Altrimenti mi difenderó anche a calci se serve!"- esclamó Irden scorbutico pulendosi la barba rossiccia a colpi dalla polvere

Sapeva sempre come sollevare il morale, anche se in un modo tutto suo, e Séla non poté evitare di sorridere. Kover le si avvicinó per bisbigliarle ad un orecchio.
-"non farti scappare che sei la Principessa. Non sappiamo se la Regina e tua sorella hanno degli informatori anche nello Yutag"
-"non credo, non ne ho mai sentito parlare"- ammise sempre sottovoce
-"forse prima, ma ora che sono salite al trono con un colpo di stato hanno attirato l'attenzione su di sé degli altri regni. Più uomini fedeli hanno a giro, più al sicuro si sentiranno"

Su questo Kover aveva ragione. Doveva prestare molta attenzione, ed essere piú cauta.

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