Strinse i denti mentre il pettine le tirava fastidiosamente, quasi dolorosamente i capelli. L'henna le era stato steso su ogni ciocca a partire dal fondo della nuca tirando e pettinando con forza per farlo distribuire bene. Lamentarsi con le curatrici del palazzo sarebbe stato inutile. Anche se oramai non viveva più la, le curatrici le erano inviate una volta al mese, puntuali come il sangue dal suo ventre, per prendersi cura di lei, o almeno così dicevano. Ma lei sapeva che era solo il modo dei ministri di controllarla anche a distanza. Con l'henna le coprivano i capelli, mentre una curatrice anziana le apriva la bocca per controllare lo stato dei suoi denti e lo stato del viso. Vicino a loro una bacinella di marmo bianco importato era colma della mistura di miele e limone caldo che avrebbero usato sul suo corpo per ripulirle la pelle dalla peluria in eccesso, strappando poi con una striscia di lino. Con la scusa di pulirle le gambe poi, una dottoressa sempre da Palazzo, avrebbe controllato sotto la sua gonna il suo stato, assicurandosi che fosse ancora pura.
Odiava quelle sessioni di pulizia, le aveva sempre odiate; non perché non amasse la sensazione della pelle liscia al contatto con la sua mano, l'apprezzava. Ma era il modo in cui le era imposto, come se non avesse controllo sul suo stesso corpo.Quando la dottoressa finì di controllarla, lei richiuse piano le gambe per coprirsi poi con la gonna.
Quel giorno sapeva che sarebbe stata controllata per intero, perciò aveva indossato qualcosa di leggero. Aveva scelto il colore che amava di più, il blu notte, mettendo una tunica di raso fine. A tenere ferma la tunica stretta in vita, aveva scelto una semplice stoffa intrecciata dorata che aveva annodato, così sarebbe stato semplice e veloce spogliarsi e rivestirsi. Durante quelle lunghe sedute che potevano durare anche delle ore spesso si perdeva a guardare fuori dalla finestra. Non aveva mai visto il mondo oltre il Palazzo e il Tempio, e si chiedeva spesso cosa ci fosse là fuori.
Quando aveva solo 8 anni suo padre un giorno l'aveva salvata dalle grinfie della balia di turno che voleva obbligarla a fare il bagno e tingerle di nuovo i capelli, e l'aveva portata con sé ridendo nella sua immensa biblioteca, dove tutto profumava di antichità e saggezza. Di sapere, un sapere che lei voleva a tutti i costi per quanto possibile; essendo però non l'erede al trono, quel sapere le era negato.
Il padre ridendo le aveva chiesto cosa mai avrebbe fatto lei con tutto quel sapere, e lei, un po' risentita, ma comunque con tono gentile, gli aveva risposto per le rime, affermando che sarebbe diventata un ministro, il primo ministro donna, e che si sarebbe battuta per portare la pace in tutto il regno facendo cessare l'odio tra le tribù. Il padre le aveva reso un sorriso bellissimo, e prendendola in braccio, le aveva mostrato una immensa mappa.
Le mostrò la terra di Théra, in tutta la sua vastità, circondata da montagne con a Sud il grande deserto di Soteb. Le aveva spiegato che tutto ciò che stava all'interno dei confini segnati da quelle montagne era suo, e sarebbe stato governato dal fratello, Rupe. Poi le aveva mostrato un bellissimo disegno di una pianta che non aveva mai visto e le indicò da dove veniva; le misteriose terre ad Ovest di Vhér, abitate dalle tribù adoratrici della Luna. A Est si trovavano invece le bellicose e nomadi tribù delle terre dello Yutag, con le loro strane usanze tribali e la loro gran varietà di popoli, alcuni, così strani e bizzarri da poter popolare le fiabe che le narrava prima di andare a dormire. Il mare invece, era il grande regno di Tide, dei predoni, che lo dominavano gelosi dei loro possedimenti. Le loro imbarcazioni erano le loro case, le loro ciurme, le famiglie. Ma tutti quei popoli erano così diversi da rendere difficile evitare gli scontri. Era per quel motivo che nessuno superava mai le montagne, e lui lasciava che ogni popolo al di fuori dei confini di Théra gestisse la propria terra senza intromissione di altri. Se Vhér, Yutag e Tide fossero diventate mai una minaccia un giorno, solo allora, avrebbe preso provvedimenti.
Dopo questa spiegazione, le chiese come pensava di poter far cessare le inimicizie di un territorio così vasto, ma lei, così piccola, non aveva saputo dargli una risposta.
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I FIGLI DEL SOLE
FantasyA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...