YUTAG
Saltó giù dalla roccia stando attenta a non scivolare dopo essere atterrata. Stava iniziando a diventare più naturale per Séla muoversi su un terreno non proprio pianeggiante, riusciva tranquillamente a stare dietro ai ragazzi e cercava di non essere un peso. Se poteva trasportare qualcosa, o se poteva comunque aiutare in qualche modo era presente. Quel giorno, Irden e Kover sarebbero andati a caccia nell'area più vicina alle montagne dopo averle accompagnate in un posto sicuro.
-" vi è abbastanza selvaggina qui?"- chiese curiosa
-" la maggior parte della fauna é vicino e dentro la foresta dei Nini e dei Pinti, ma qualche animale vive anche nei pressi dei tre Picchi. Ci dovremo accontentare, se tutto va bene, di qualche grosso roditore o di qualche uccello"- le spiegó Irden
-"meglio che nulla"- rispose lei, incoraggiandolo.
Irden le sorrise e le posó una mano sulla testa scompigliandole i capelli.
-" lo sai che ho già superato i vent'anni vero?"- alle volte le sembrava la trattasse un pó come una bambina. Esattamente come Kover quando le spiegava le cose... giá, Kover.
-" lo so. Prendila cosí: è il mio modo di mostrart affetto e per dirti grazie. Va meglio?"
Séla rise.
-"si, meglio"
Irden aveva sempre questo modo di fare molto affettuoso con lei. Le ricordava una persona in particolare, suo padre.
Lo ricordava quando giocava con lei, quando la rimproverava con il sorriso, quando le faceva vedere le mappe e i gioielli che riportava dai suoi viaggi. Lo ricordava quando passava il tempo con lei e la mamma, persi a guardare le stelle.
Questo, quando era bambina.
Irden era come lui.
-" dovrei essere io a ringraziarti Irden"
-" e perché mai?"- sembrava abbastanza confuso.
-" chissà, un giorno te lo diró"- Séla sorrise
-"ah si, ora cominciamo con i segreti eh?"- ridendo si massaggió la barba rossiccia con una mano-" allora stai crescendo in fretta!"
Il Vakto si guardó attorno, fino a che i suoi occhi non caddero su Kover che affilava la punta di una lama prestatagli da Kela.
-" chissá che qualcuno non stia diventando una brutta influenza"- disse Irden alzando la voce.
-" una brutta influenza?"- adesso era Séla quella confusa.
Kover perse di mano il coltello, che rimbalzó al suolo. Tossendo lo prese di nuovo tra le mani, lo sguardo chino sul suo lavoro.
-" tutto bene Kover?"- domandó Séla, stranita.
-" si, tutto bene"
Non era convinta.
-" sei sicuro? Non é da te perdere un'arma"
Séla si chinó su di lui e gli posó una mano sulla fronte e l'altra sulla sua.
-"non sembri avere la febbre. Sei stanco?"
Kover le prese la mano e si spostó senza guardarla in volto.
Perchè si comportava cosí? Si era forse comportata in modo sbagliato e lo aveva infastidito?
-" giá Kover, sei stanco?"- Irden gli sorrise furbamente.
Kover lo guardò malissimo.
-" se non taci ti pianto la lama nel collo"
-" vorrei vederti provare"
E cosí iniziarono il loro consueto battibeccare.
Séla li ascoltò solo qualche secondo, prima di perdersi tra offese in una lingua che anche volendo non poteva capire. Gli sarebbe piaciuto un giorno poter parlare anche quella lingua cosí strana e dai suoni duri.
Kela le si avvicinó.
-" c'é un piccolo fiume nelle vicinanze, andiamo?"
Con la testa le indicó il sacchetto dove teneva le sue cose.
Séla guardó Kover e Irden discutere; Kover sembrava di nuovo del solito umore. Forse se lo era solo immaginato, cosí decise di seguire l'amica.Il piccole fiume, quasi più simile a un torrente in realtá, non era cosí lontano. Lo avevano raggiunto solo con pochi minuti di camminata, ma erano abbastanza lontane da sentire in lontananza le voci degli amici e a volte niente. Dipendeva da quanta voce stavano usando nel discutere.
Entrambe tirarono fuori le loro piccole lame e colsero quel momento come occasione per prendersi cura di loro stesse.
Per due volte Séla sbaglió e spinse troppo la lama, procurandosi dei piccoli tagli, ma tutto sommato era un risultato soddisfacente.
Vide Kela fare altrettanto sotto le braccia e decise di imitarla. Non era un lavoro perfetto, ma perlomeno adesso si sentiva più pulita.
Si perse un pó nei suoi pensieri, prima di parlare.
-"Kela senti posso chiederti una cosa?"
-" dimmi"
-" come si capisce se qualcuno ti nasconde qualcosa?"
La Nidua si fermó un secondo a fissarla, sibilando un attimo forse colta di sorpresa.
-" dipende, perché?"
Séla sospiró e fermò la lama.
-" Kover... sembra diverso"
Adesso fu il turno di Kela di fermarsi per osservarla.
-" in che modo?"
-" prima mi guardava sempre quando parlava. Non era schivo. Ma dall'altra notte sembra tenere le distanze. Non vorrei aver fatto qualcosa che lo ha infastidito"
Kela la guardó,alzando un sopracciglio.
-" che c'é?"- La Principessa corrucció le sopracciglia.
Kela sospiró, riprendendo il suo lavoro di pulizia.
-" anche questo dipende. "
-" da cosa?"
-" da cosa è successo l'altra notte"
Sèla ci riflettè un attimo.
-" qualcosa ti torna alla mente?"- le chiese l'amica
-"nulla di particolare. Ad esser sincera, ho avuto un breve crollo e lui mi ha consolata"
-" breve crollo... talmente breve da farlo tornare di corsa durante una tempesta da te?"
Sèla chinó lo sguardo, arrossendo.
-" quello che é successo sono affari vostri, ma sei sicura magari di non aver detto qualcosa di spiacevole?"
-"no! Giuro! Mi sono solo sfogata piangendo e lui mi ha abbracciata, tutto li"Kela la guardò di nuovo; sbatté gli occhi quasi fosse incredula, la bocca semi aperta.
-"... ti ha abbracciata?"-
Perchè lo ripeteva?
-" si. E io mi sono addormentata"
-"fammi capire. Lui é tornato per consolarti, e va bene. Lo ha fatto, e tu ti sei addormentata?!"
-" si ma perché lo ripeti con tono cosí incredulo?"
-"...povero Kover. Quanta pazienza"
-" non l'ho offeso! Giuro! "
Kela la guardó; sembrava davvero disperata di farsi perdonare. Le sorrise amorevolmente.
Si alzó dall'acqua e si avvicinó a lei.
-" allora mettiamola cosí. Diciamo che Kover ha un segreto"
-"un segreto?"
-" esatto, un segreto che nasconde qui"- si puntó il dito verso il petto-" che non vuole dirti. Preferisce tenerlo per sé. Per qualche motivo quando fai o dici qualcosa, lui si allontana. Rifletti bene su cosa hai fatto e su cosa è successo, e magari scoprirai il suo segreto. Non credo tu abbia fatto qualcosa di male, perció tranquilla. Ma rifletterci non ti farà comunque male"
Le dette una pacca sulla spalla e si alzó per andarsene.Séla rimase sola, pensierosa. Ma se non aveva fatto nulla di male perchè evitarla? Se Kover aveva un segreto forse aveva detto qualcosa che lo aveva turbato per quel motivo? Ma non aveva parlato molto.
L'aveva solo abbracciato.
Ricordò con imbarazzo che era corsa verso di lui, abbracciandolo immediatamente, praticamente perdendosi tra le sue braccia.
Forse anche lui era imbarazzato e lei lo aveva colto di sorpresa? Non le dava l'idea che Kover fosse un tipo timido, anzi, dava l'impressione di essere qualcuno che di donne si intendeva e questo lo aveva capito anche dopo alcune conversazioni con lui, ma forse aveva osato troppo? Del resto era comunque un uomo e lei una donna.
Se era cosí, non aveva tenuto in considerazione ciò che provava. Era stato gentile con lei e l'aveva consolata, ma forse lo avrebbe fatto comunque senza abbracciarla. Forse era lí il suo errore? E spiegava cosí anche perché si avvicinava mal volentieri a lei.
Ripensó al momento in cui si era addormentata.
Stava cosí bene tra le sue braccia. Al caldo, al sicuro.
Si alzó, raccogliendo le sue cose, quando improvvisamente ricordó una strana sensazione. Si portó una mano alle labbra, sfiorandole.
Una strana memoria, qualcosa di caldo si, ma non attorno a lei, ma sulle sue labbra. Come aveva fatto a dimenticarselo?
Cosa era quella sensazione strana che il suo corpo sembrava ricordare?!
Peró... era stata una bella sensazione.
Due dita sfiorarono le sue labbra, tremanti.
Cosa stava cercando di ricordare?-" Séla! Andiamo!"
La chiamó a gran voce Irden.
Riscossa dai suoi pensieri, li raggiunse in fretta. Assieme si incamminarono.
La sua mente tornó varie volte a quel ricordo, senza riuscire peró a dargli un nome.
Si sfioró le labbra con un dito sovrappensiero, e sollevó lo sguardo davanti a sé mentre camminava.
Kover la stava fissando. La guardó in viso e quando vide che si toccava le labbra si voltó di scatto accellerando il passo.
Ne era sicura adesso: stava mettendo distanza tra loro due.
Doveva trovare un momento per parlargli e chiedergli scusa, qualunque cosa avesse fatto.
Provó a corrergli dietro per raggiungerlo, ma quando Kover se ne rese conto accelleró ulteriormente.
Ben presto Séla rimase senza fiato; pur avendo superato sia Irden sia Kela Kover restava irraggiungibile. Come faceva ad essere cosí veloce rispetto a loro?
Si fermò indispettita e temporaneamente sconfitta.
Irden la sorpassò ridendo sommessamente mentre Kela aspettó che avesse ripreso fiato.
Bene, voleva essere testardo?
Lo sarebbe stata anche lei.
Lo avrebbe messo spalle al muro, e gli avrebbe chiesto scusa, ad ogni costo.Aspetta e vedrai, Kover.
STAI LEGGENDO
I FIGLI DEL SOLE
FantasyA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...