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Le guardie se ne stavano tra di loro,bisbigliando. Il silenzio delle celle non aiutava a sollevare l'alone di mistero che circondava la situazione. Tra di loro parlottavano,chiedendosi come mai il ministro stesse facendo portare fuori il braccio per l'impiccagione con tutta quella furia solo per una prigioniera qualunque.
-"siamo fortunati"
-" giá,sicuramente piú di quella ragazza"

Vicino a loro passarono degli schiavi, che ascoltarono solo brevemente la conversazione delle guardie.
-"a partire da stasera non sará più un nostro problema"
-"avremmo dovuto ucciderla non appena capito che era di Vhér, ci saremmo evitati questo lavoro extra"
-"shhh non farti sentire. Vuoi entrare nella lista nera del Vjzir?"
-"per gli Déi no! Ci tengo alla pelle"
-"allora parla piano se vuoi tenerti la testa sul collo"

Gli schiavi superarono le guardie trascinando con sé il loro pesante carico sulle spalle. Camminarono a capo chino,evitando di incrociare lo sguardo dei loro carcerieri. Proseguirono fino allo scaricare i massi inutili al suolo, si fecero un cenno tra di loro, ed uno degli schiavi si allontanó. Si diresse a raccogliere delle pietre vicino alle fila di coloro che spaccavano la roccia in cerca delle gemme.
Lo schiavo si guardó attorno per poi bisbigliare nell'orecchio di un altro. Si allontanó. A sua volta lo schiavo passó il messaggio ad un altro che passava di lí.
Lo schiavo continuó a camminare andando con passo lento verso la pila di gemme,dove versó le sue.
Si avvió verso le impalcature, montandovi sopra per continuare il suo lavoro. Vide i due uomini che attendevano con impazienza,fingendosi interessati al loro lavoro,senza distrazioni.
Fece cadere l'arnese accanto a loro,si chinó per raccoglierlo.

-"la ragazza verrá impiccata stasera. Cinque guardie per il Vjzir e cinquanta soldati con armi in tutto"

E si allontanó.

I due uomini continuarono il loro lavoro.
-"sentito?"
Kover annuí.
-"dobbiamo muoverci prima del calare del sole"

Irden si guardó attorno,studiando le posizioni delle guardie e cercando attorno a sé una probabile via di fuga. Alzó lo sguardo verso l'alto,dove portavano le impalcature. Osservó le montagne in lontananza.
-"sono la nostra unica via"
-"non a piedi"

Kela che aveva ascoltato fino a quel momento, dette una gomitata a Irden indicandogli i cammelli. Irden annuí.
Kover si guardó attorno assicurandosi che nessuna delle guardie fosse troppo vicina.
-"dove sará?"

Irden si guardó oltre la spalla.
-"é come tentare di scovare il topo nella sua tana. Ci sono troppe celle e stanze per esser sicuri"
-"deve per forza essere qui."

Kover si osservó ancora attorno continuando a  lavorare. Lo sguardo gli scorreva rapido da guardia a guardia, cercando di scovare anche ogni minuscolo indizio.

Séla,dove sei?



SÉLA POV

Spalancò gli occhi di scatto, ricordando immediatamente dove si trovava. Il pavimento duro le aveva fatto da giaciglio,in quel breve momento di pausa che si era presa. Si osservò attorno, sentendo fuori gli uomini lavorare. Si tiró su. Si avvicinò alla porta poggiandovi l'orecchio, in ascolto. Sentiva le grida delle guardie che incitavano al lavoro,i colpi di frusta, e la mente le si annebbiava per la rabbia,per l'impotenza. Cosa poteva fare?! Cosa doveva fare?! Tra poche ore l'avrebbero uccisa, e lei glielo avrebbe lasciato fare.
Da quella stanza che le sembrava chiudersi addosso a lei ogni secondo che passava non riusciva a intravedere nessuna via di fuga. Come riuscire a fuggire da una stanza sorvegliata, senza armi?!

Cominció a guardarsi attorno ma la stanza le sembrava cosí stranamente vuota. Un tavolo,due sedie. Qualche grata ampia abbastanza per vedere la luce del sole entrare e la gente passare.Si avvicinó a quella apertura.  Lei era piccola di statura, volendo ci sarebbe potuta passare strisciando, ma fuori passavano tutti, l'avrebbero vista ancora prima di tentare la fuga.
Inoltre erano grate di ferro spesso,anche volendo come riuscire a romperle?! Non aveva abbastanza tempo né forza per farlo.

Si portó spontaneamente le mani ai capelli , nervosa. Era una prigione dentro una prigione. Doveva riuscire a trovare il modo,qualcosa.
Si morse le labbra.
L'odio nello sguardo del Vjzir le tornó alla mente. Lui, e altri...
traditori. Assassini.
Il sorriso della madre,il ricordo del padre. Non poteva tollerarlo,non ci riusciva.
Tutto svanito per causa loro. La sua possibilitá di parlare di nuovo col padre,sfumata per mano loro.
Si avvicinó alla porta velocemente, tastandola.
Doveva uscire,no non poteva arrendersi. Non ci riusciva, era più forte di lei. L'avrebbero uccisa?! Bene. Ma non prima di tentare il tutto per tutto. Poi aveva fatto una promessa.
Salvare quella gente, e lei manteneva sempre le promesse.
Tastó di continuó cercando qualcosa,qualunque cosa pur di difendersi.
Sentí le guardie chiaccherare fuori.
Corse alle grate per guardare fuori e si ritrovò ad osservare quegli schiavi chini su loro stessi costretti al lavoro.
Guardó le impalcature...lo riconobbe.
Kover.

Aveva chiesto il loro aiuto per salvare tutti, che senso aveva se non aiutava. Non poteva lasciarli lí. Doveva farsi vedere. Non si arrendeva, no non si arrendeva. Nemmeno loro dovevano farlo. Dovevano trovare la forza di reagire. Ognuno di loro, doveva combattere, doveva salvarsi.
Si voltó.

Corse al tavolo lo spinse con forza, colpí le sedie. Le sollevó in aria e gridó,le lanció. Continuó a distrugger tutto. Colpí di nuovo il tavolo, spingendolo con forza verso le pareti rocciose. Il fracasso attiró le guardie; spalancarono la porta. Gli corse contro spingendole a terra. Uscí fuori e corse in mezzo agli schiavi, si avvicinó alle gemme.
-"prendete la schiava!"

Afferró le gemme con foga, gli schiavi la guardavano, le prese e le lanció con furia verso il suolo. Afferró un martello da uno schiavo vicino e vi si scaraventó contro. Le distrusse,riducendole in frammenti.
Le guardie la presero di forza, gettandola a terra.
-"sta ferma maledetta!"
-"legatele mani e piedi!"
-"MAI!" - gridó Séla-"MAI!!!! NON MI ARRENDERÓ MAI!"

La sollevarono di peso ed una delle guardie la colpí in viso.

-" lo farai invece. E non vedo l'ora di vederti ciondolare."

Le guardie la riportarono di peso nella sua momentanea prigione gettandola dentro, mani e piedi legate.

Le guardie chiusero a doppia mandata la porta e si voltarono verso gli schiavi; ognuno di loro li fissava intensamente, tenendo stretti i loro arnesi.

-"allora?! A lavorare CANI!"
E con un colpo di frusta rimandó tutti ai loro posti.


KOVER POV

Irden lo teneva fermo per un braccio a fatica,mentre guardava il colpo che la guardia aveva sferrato a Séla. La guardó mentre si ribellava, per poi esser gettata di peso dentro una stanza. Sentí l'ira in corpo, e per un momento temette di perdere il controllo,e non doveva accadere, non davanti a tutti. Ma era tentato, cosí tentato di andare lí e staccare a morsi la testa di quella guardia, tanto da vedere rosso davanti a sé.
-" calmo Kover. Almeno ora sappiamo dov'é. Aspetta. Aspetta"

Ma lui non era convinto di voler aspettare ancora.

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