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Provó a liberarsi dalla sua presa ma non si stupí quando si trovó ancora bloccata in quella morsa. L'uomo davanti a lei era talmente forte da non aver bisogno di usare poi cosí tanta della sua energia, anzi, Séla ne era sicura:ne stava usando una minima quantitá. Perché era cosí interessato a loro? A chi era lei?
Nessuno sapeva chi era davvero esclusi i ragazzi, e sicuramente non aveva intenzione di urlarlo ai quattro venti. Era troppo rischioso.

-"perché sei cosí interessato?"

-"le domande le faccio io"

-"non se mi minacci. Saró anche debole fisicamente, ma mi ci vuole di più che di una minaccia o della tortura per piegarmi"

Ed aveva ragione. Era scampata alle armi delle guardie, era sopravvissuta alla secca del deserto fino alle miniere. Aveva reagito in prigionia ed aveva, a suo modo, combattuto. A quel punto un uomo che la minacciava era pura e semplice routine.

Zilem le sorrise, forse compiaciuto della sua risposta, non ne era poi cosí certa.

-"sei sempre più interessante, donna di Vhér"

Un rumore fuori interruppe la loro conversazione, ed uno dei Luant entrò frettoloso nel rifugio bisbigliando.

-"capo, ci sono movimenti"

Zilem la lasció andare spostandola lontano dall'ingresso, guardando preoccupato fuori.

-"resta qui"
Ed uscí rapido seguito dall'altro membro della tribù.
Cosa stava accadendo?
Séla si voltò in dubbio sul da farsi guardando la Nidua. Da una parte voleva restare lí con lei, tante volte si fosse svegliata; dall'altra peró quando Zilem se ne era andato sembrava davvero preoccupto. Di una cosa peró era certa: se c'era un pericolo lá fuorí, sentiva di doverlo sapere per poter proteggere l'amica.  Non sarebbe andata lontano, avrebbe dato solo una sbirciata ed una volta capita la situazione sarebbe tornata immediatamente dentro.
Coprí l'amica con una delle foglie del suo giaciglio ed uscí guardandosi circospetta attorno.
Nessuno sembrava essere fuori. Il silenzio regnava sovrano. Dove erano finiti tutti?

Si spostó tra i rifugi lanciando di tanto in tanto uno sguardo verso quello da cui era uscita per non perderlo di vista, sentendo solo i suoi passi in sottofondo. Un brivido freddo le scese lungo la schiena; tutto quel silenzio nella notte, improvviso, era surreale. Avrebbe mentito dicendo che non la preoccupava. Improvvisamente si sentí prendere alle spalle con un braccio forte che le cinse la vita mentre la trascinava dietro uno dei rifugi. Avrebbe voluto urlare, ma una mano le teneva ferma mentre l'altra le bloccava la bocca. Si dimenó.

-"sssh Séla, sono io"

Kover? Si voltó di scatto quando finalmente la lasció andare e lei non riuscí a trattenersi dalla gioia; d'impeto lo abbracció. Era talmente minuta rispetto a lui da poterlo solo abbracciare al di sotto del petto. Se fosse stata più alta molto probabilmente sarebbe stato diverso. Ma ora non importava; era cosí felice di vederlo, finalmente una faccia amica. Il rumore di un ramo che si spezzava dalla foresta la fece scattare e voltarsi indietro. Senza pensarci due volte Kover la trascinó con sé a terra, acquattandosi. Avrebbe voluto chiedere cosa succedeva, ma lui si portó deciso il dito alle labbra, indicandole di fare silenzio.
Un ringhiare in sottofondo la fece tremare dalla testa ai piedi dalla sorpresa. Davanti a sé, mentre era ancora nascosta nell'ombra, vide Zilem e gli altri della tribù Luant acquattati al suolo dietro gli altri rifugi.
Zilem fischiò piano, e due dei Luant si fecero avanti, lance alle mani. Si voltó verso di lei ed osservó Kover al suo fianco. Con la mani fece cenno ad entrambi di restare giù. Kover la prese tra le braccia sollevandola come se fosse un pezzo di stoffa o una piuma senza peso, stringendola sotto di sè.
Séla non ci capiva più niente, perché i Luant erano improvvisamente armati nel cuore della notte?! Da cosa si stavano nascondendo? Nuovamente sentí ringhiare, ma stavolta più vicino.

E poi qualcosa vicino a loro si mosse. Sentí un passo, ed infine un altro. Kover la tenne immobile, lei non osó voltarsi. Inizió a sudare freddo. Qualcosa dietro di loro sbuffó, alzando la polvere dal suolo. Improvvisamente una zampa immensa si posó accanto a lei. Quasi gridó per lo spavento, ma Kover le bloccó prontamente la bocca.
Un felino.
Ma quella zampa non era di dimensioni normali. Non aveva mai visto felini con zampe cosí grandi, non poteva essere possibile. L'animale allungó gli artigli grattando il terreno. Le unghie erano talmente lunghe ed affilate da graffiare il suolo senza bisogno di essere completamente estratte. Kover continuava a tenerla ferma immobile, ma anche volendo non avrebbe avuto il coraggio di fare neanche il minimo movimento.
L'animale li superó, muovendosi nella notte.
Solo quando fu abbastanza lontano, Kover la tiró su di peso portandola con sé.
Corsero dietro uno degli alberi. Kover la prese da sotto le gambe sollevandola di forza e qualcuno da in cima la prese da sotto le braccia. Una volta su Séla riuscí a riconoscere Irden.
Kover salí dopo di lei, e l'aiutó a salire più in alto.

Dall'alto quello che vide la fece raggelare. Non era un unico animale, ma ben tre. Immensi felini che si aggiravano per i rifugi, alla ricerca di qualcosa. Sopra i rifugi riuscí a riconoscere i profili dei Luant che montavano su di essi per osservare quegli animali da un posto sicuro. Li vide portare le lance in avanti, spostandosi più vicino.
Non avevano intenzione di attaccarli vero? Era una follia. Pura e semplice. Cosa erano poi quelle bestie?!
Séla provó ad osservarle meglio, ma riusci solo a vederne la sagoma e l'immensa criniera, al di sotto della quale qualcosa le mandó un riflesso luminoso.
Improvvisamente ricordó la criniera addosso a Zilem e le punte acuminate che ne uscivano. Erano quelli gli animali alle quali appartenevano.
Uno dei felini si avvicinó pericolosamente al rifugio dove stava Kela. Séla sentí il cuore quasi saltarle in petto per la preoccupazione e provó a scendere dall'albero ma Kover e Irden la bloccarono sul posto, trattenendola con forza.

-"sono Tárür. Verresti sbranata prima ancora di poter cominciare a correre"- le sussurró Irden all'orecchio.

-"da dove arrivano"-chiese

-" dalle pianure dei Luant. Devono averli seguiti fin qui"

-"stanno andando da Kela, dobbiamo fermarli!"

Un colpo sopra di loro li fece voltare di scatto  obbligandoli ad alzare la testa all'improvviso. Séla riprese a respirare solo quando riconobbe Zilem come l'uomo che era saltato sul loro albero. I Tárür iniziarono a muoversi agitati lí vicino; li avevano sentiti.

-"tranquilla"-le disse Zilem -" a loro ci pensiamo noi"

E saltó improvvisamente al suolo.

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