PORTO DI TIDE
Si mosse silenzioso tra il mercato in festa. Attorno a lui migliaia di colori vibravano in netto contrasto con il suo amato mare. Si coprì meglio il volto con il cappuccio. Le persone chiacchieravano in un leggero vociare, spesso sostituito da un improvviso aumento di tono della voce. Quel giorno, la festa era verso chissà quale divinità del mare che teneva lontano i mostri. Rise tra sé e sé. Se solo avessero saputo. Ma andava bene così, era il bello del suo ruolo. L'uomo accanto a lui si avvicinò senza curarsi di coprire i propri tatuaggi. Come al solito era ben soddisfatto dal lasciarsi guardare dalle donne attorno a sé. Quando una donna fece l'occhiolino, Xièn si portò la mano al cappello per contraccambiare con un immenso sorriso. La continuò a seguire con lo sguardo anche quando fu lontana.
-''Seguimi''.- disse Trai.
Si nascosero in un vicolo, cercando di non dare nell'occhio. Trai si guardò attorno guardingo prima di abbassare il cappuccio. La musica partì alta attorno a loro, un misto di tamburi e flauti. L'allegria era contagiosa. Presto in molti si lanciarono in danze sfrenate e salti. Era il momento giusto per parlare perché nessuno li avrebbe sentiti con quel rumore.
-''Trovata?''- chiese Trai.
-''Lang ci ha lavorato parecchio nelle scorse settimane. Dovrebbe trovarsi più vicino ai Tre Picchi''
-''Informazione sicura?''- Trai chiese guardandosi attorno.
Un uomo passò tra loro dirigendosi con del cibo verso la propria famiglia. Quando scomparve dietro l'angolo ripresero a parlare.
-'' Si e no. Le sue spie l' hanno localizzata vicino la zona, ma è solo un'area circoscritta''
Trai fece spallucce.
-''Meglio di nulla''- Alzò lo sguardo al cielo, muovendosi nervoso sul posto.
A quella vista Xién trattenne a stento un sorriso provocatorio.
-''Non ce la fai proprio a stare sulla terraferma''
-''Ho il mal di terra''- Rispose Trai con una smorfia disgustata.
Solo il fatto che presto avrebbe visto la Principessa di persona lo teneva allegro. Adesso che sapeva dove si trovava, sarebbe stato un gioco da ragazzi.
-''Alcuni dei nostri uomini arriveranno a breve con Piccolo Bao , massimo un'ora.''
-''Bene. Allora muoviamoci. ''
Già pregustava il loro primo incontro. Sorrise ad una donna che passava distratta accanto a lui. Non amava dare nell'occhio, ma con Xién al suo fianco non era facile passare inosservato.
I tre Picchi. Era arrivata lontana la Principessa nella sua fuga. Molto più lontano di quanto aveva pensato o previsto, ma molto vicina a lui. Il porto di Tide era proprio sotto i Tre Picchi, bastava superarli. Avrebbe scandagliato tutta la vetta pur di trovarla. Pregustò l'idea. Amava essere un Collezionista.YUTAG. PRATERIE DEI LUANT
-'' Continuo a credere che sia una cattiva idea.''- annunciò Dai solenne.
-''Allora resta qui se hai paura. Tranquillo, non mi offendo''- Lo provocò Dahlia con sguardo contrito dal finto dolore per la separazione.
Dai avrebbe voluto rispondere a tono, ma si morse l'interno guancia. Doveva restare calmo. Molto calmo. Rupe al suo fianco se la rideva come un bambino. Buon per lui che trovava del divertente in tutto.
-''I Luant sono amichevoli?''- chiese il Principe
-''Diciamo che sono meglio di altri''- precisò la Principessa dei Purj.
-''Questo mi consola''
Si avviarono a cavallo verso il centro delle praterie. Inizialmente nessuno fermò la loro avanzata. Poi, come se fossero comparsi dal nulla, ecco comparire le prime lance e le prime facce nuove. Amichevoli non era il termine giusto per descriverli. In quel momento Rupe si fece serio. Non era più il momento di ridere e scherzare.-''Tornate indietro da dove siete venuti''- intimò uno di loro nella lingua di Théra, con un accento scorretto e rotto da quello che parve essere un verso gutturale.
Rupe scese da cavallo. Dai provò a fare altrettanto subito sull'attenti ma il Principe lo fermò con un cenno della mano. A seguirlo fu la Principessa Dahlia.
-''Tu cosa fai con il nemico?''- Chiese una voce dal fondo del gruppo.
Quando avanzò Dahlia lo riconobbe. Si inchinò abbassando il capo.
-''Capo Luant.'' -Si risollevò-''Sono qui per negoziare il passaggio, e per chiedere informazioni''
Il capo Luant così lo aveva chiamato, osservò lei e poi il seguito degli stranieri.
-''Dipende in entrambi i casi''
Dahlia guardò Rupe, annuendo. Lui prese un profondo respiro.
-''Sono il Principe Rupe di Thèra. Sto cercando mia sorella''
Dai dietro di lui guardò il cielo incredulo. Lo vide con la coda dell'occhio scuotere la testa rassegnato. Dhalia trattenne un sorriso. Non aveva senso mentire se si voleva la fiducia di quelle persone.
-''Il Principe Rupe?- ripetè il Capo Luant.
Non sembrava sorpreso, e questo lo fece ben sperare. Anche Dahlia se ne accorse.
-''Non ho visto nessuna donna straniera''- mentì
-''So che è passata da qua. Voglio solo trovarla e metterla al sicuro''
-''ho già dato la risposta che cercava. Per il passaggio, quello vi è negato''
-''Capo Luant!''- Dahlia si alterò.
-''Voi siete Purj, potete passare. Ma non loro''
Rupe guardò la gente attorno a sé. Non erano in svantaggio numerico, al massimo alla pari. Non poteva sapere però quanta gente ancora era nascosta, in attesa dello svolgersi degli eventi. Doveva tenerseli cari.
-''Capisco. Allora proseguiremo da un'altra parte''
Il Luant si fece avanti.
-''Non avete capito. Il vostro viaggio nello Yutag finisce qui.''
Lo sguardo che gli rese Rupe non fu quello di un giovane Principe inesperto. Tutto di lui gridava, nella postura, nello sguardo, nella severità austera, il ruolo di Re che sarebbe dovuto essere suo.
-''Siete voi a non aver capito. Non avete l'autorità per vietarmi il passaggio nelle terre delle altre tribù. O sbaglio?''
La tensione si tagliava netta con una lama.
Nessuno lo avrebbe fermato. Avrebbe trovato Séla, costi quel che costi.
-''Allora abbiamo un problema''- disse tranquillo il Luant.
-''Un grosso problema''.
STAI LEGGENDO
I FIGLI DEL SOLE
FantasyA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...