Confini Yutag
La stanchezza era qualcosa che non l'aveva mai spaventata né fermata. Era abituata a svegliarsi presto e a mettersi subito al comando dei suoi uomini. Il suo era un popolo ricco anche se vagabondo, e spesso erroneamente le persone li pensavano a crogiolarsi nel lusso delle loro carovane, intenti a bere mangiare e pensare solo al denaro.
Ma il suo popolo in realtá era fatto di artigiani, di donne forti e di uomini leali, erano combattenti oltre che commercianti. Li conoscevano ovunque per le armi che vendevano, senza però sapere che erano loro stessi a fabbricarle. Li adoravano perché ad ogni loro arrivo in una cittá nuova il mercato si riempiva di spezie esotiche e stoffe preziose, gioielli rari e bellezze, le loro donne, mai viste prima.
Ma se attorno a loro c'era un alone di mistero e si sapeva poco o nulla delle loro vite, nei loro cuori la via era sempre chiara e luminosa.
Lei, Dahlia dei Purj, era la attuale capo- carovana. Ascesa in quel ruolo dopo aver sconfitto qualche anno prima nella Shava, la danza con la doppia spada, il precedente capo. Suo compito era proteggere la sua gente...e quel damerino biondo che si ritrovava davanti minacciava seriamente di farla innervosire con il niente; solo la sua presenza la infastidiva.Li avevano raggiunti velocemente, e di certo nessuno di loro si era aspettato di vederli arrivare cosí sicuri di sé in terra straniera. Sembrava che a loro non importasse di aver oltrepassato il confine, seguivano la loro via e andavano diritto alla meta.
Li avrebbe paragonati ad una giovane aquila testarda che si butta in acqua per pescare senza sapere che non deve bagnarsi le ali.
Aveva mandato alcuni uomini a bloccare il passaggio, come avvertimento, ma questi erano tornati affermando che il principe, Rupe si chiamava, non aveva intenzione di tornare indietro.
Ovvio, lei e Kalor li avevano raggiunti. Per evitare che qualcuno li riconoscesse durante il viaggio e si incuriosisse, seguendoli, si erano gettati sul volto i loro veli. Il suo era il solito velo rosso fuoco. Era bene gestire la cosa senza sottostare a sguardi indiscreti.
Ma giunta lí e lasciato parlare Kalor, il damerino biondo, dai ribelli riccioli, aveva continuato a guardarlo serio, e nulla sembrava poter farlo vacillare.
-"vi abbiamo giá spiegato che non possiamo retrocedere, per svariati motivi"- disse con voce dura.
-"e noi che non potete proseguire. Ringraziate che vi risparmiamo la vita nonostante l'affronto"- disse Kalor al suo fianco
-"dobbiamo procedere e non ci faremo fermare di certo da dei mercanti tutti agghindati"A parlare con tono saccente fu un uomo accanto al Principe. Era più grande fisicamente di lui, e tutto della sua aura sembrava gridare" io sono quello che sa tutto e sa sempre cosa fare".
Dahlia odiava gli uomini egocentrici come lui. Li detestava quando si mettevano da soli su un piedistallo.
-"Dai, per favore"- lo rabboní l'altro uomo accanto al Principe.
Questo sembrava più tranquillo al confronto dei due davanti a lei. E forse era anche più razionale a giudicare dal modo di porsi e di parlare.
-" non potete restare né proseguire a meno che non vi sia un valido motivo per farlo."- gli disse
-" capiamo, ma è importante che voi ci-"
-"e smettila Liruz di dare spiegazioni ad una donna. Tu,da quando si portano le mogli ad un incontro di politica?! O speri che se c'é lei non ti tagli la testa immediatamente"
Kalor sguainó la sua spada.
-"chiedi perdono immediatamente! "
-" cosa c'é? Ho offeso la mogliettina? Oppure il tuo onore"- se la rise Dai brandendo la sua arma
-"fermatevi vi prego, siate ragionevoli!"- li pregó l'altro, Liruz, mentre il Principe si limitava a scuotere la testa.
Dahlia ne aveva abbastanza.
Si fece avanti sulla sua cavalcatura, fermando con la mano Kalor.
Si levó con un gesto unico il velo rosso rivelando il sul viso.
-"no, ma hai offeso me, Dahlia, Principessa e capo-carovana dei Purj. Tu, soldato, forse sei l'unico qui a non aver onore"
Guardó quell'uomo, Dai, e sguainó la sua stessa arma. Scese da cavallo.
-" io non mi batto con una donna"
-" forse perché non sai come batterla, una donna"- rispose lei
I suoi uomini risero.
-"Principessa Dahlia, il mio generale Dai non voleva offendere, glielo posso assicurare. Ma é di impellente necessitá che proseguiamo il cammino"
-"il suo generale, Dai,mi ha offeso come guerriera. Uno scontro chiarirá le cose"
Il generale Dai scese da cavallo sbuffando gettandosi l'arma sulla spalla mentre camminava spavaldo verso di lei.
Di sicuro era più alto di lei, ma non l'avrebbe messa in soggezione di certo a quel modo.
-" tendo a batterle le donne Principessa..."- si chinó verso di lei-"ma non nel modo che pensa lei"
Uomini. Tutti uguali. E questo pure donnaiolo.
-"sarebbe un peccato se un bel visino come il suo si sciupasse"
-"questo bel visino, riconosce quando vede un montato donnaiolo meschino egocentrico. Mi dica,la sua spada é agile come la sua lingua o mi devo aspettare una grande delusione"
-" di cosa stiamo parlando adesso?"- le sorrise lui, ammiccando al suo stesso doppio senso.
Kalor scese da cavallo furibondo all'ennesima mancanza di rispetto, ma Dahlia nuovamente lo fermó.
-"un duello. Tre minuti."- disse, gettando il velo dietro di sè e rimanendo scoperta, vestita solo dei suoi larghi pantaloni rossi e da una maglia corta che le lasciava scoperta la pancia.
-" se riesce anche solo a levarmi la spada, generale Dai, vi lasceró passare senza fare ulteriori domande, altrimenti dovrete avere il mio consenso per entrare nello Yutag senza essere clandestini"
-" Principessa Dahlia, la devo avvisare che il mio amico e generale é molto forte, anche più di me"- ammise il Principe forse tentando di dissuaderla.
Lei si limitó ad ignorarlo.
-" cominciamo"
-" con piacere, ma poi non si disperi"
I due si preparono mentre gli altri si allargarono per fargli spazio.Lei si fece avanti non troppo volenterosa e convinta, voleva provocarlo, e Dai spostò giocosamente la sua spada senza nemmeno scansarsi. Si camminarono attorno studiandosi, e stavolta fu Dai a farsi avanti. Lei paró il colpo, a sua volta senza spostarsi nemmeno di un passo.
Gli sorrise, lui la guardó sorpresa. Era forte anche lei.
Dai fece roteare la spada. Ora si faceva sul serio.
Il colpo le arrivó addosso velocissimo senza che potesse evitarlo, si accucció su un ginocchio coprendosi con la spada; il colpo la fece scivolare indietro. Lui corse verso di lei, lei rotoló a terra e lo colpí con un calcio alla caviglia. Lui alzó il piede e si volto facendo calare il colpo dall'alto. Lei saltó via, mentre la spada di lui rilasciava una lunga scia di fiamme incadescenti al suolo.
Le guardó, guardó lui.
-"non lo avevo detto? Sono incandescente"- rise lui
Lei scattó in avanti,piú volte lo colpī e lui paró. Erano agili entrambi, forti entrambi. Lui colpiva e lei parava.
-"il gioco finisce qui"- disse lui serio
Il colpo le scese rapido e con energia verso il viso, per un brevissimo istante le parve di vedere la notte più nera negli occhi del generale. Fu un breve istante, non aveva tempo di sguainare la spada, la fermó con la mano. Il contraccolpo le riverberó lungo tutto il braccio, che si ruppe in piú punti, sanguinando. La tenne stretta nel palmo mentre lui la guardava scioccato.
Anche il Principe scese da cavallo.
Dahlia strinse di più la spada nella mano, ed una forte luce bluastra parve avvolgere la spada di Dai. Vapore si levó attorno all'arma e gocce umide caddero da essa.
-"tu sarai anche di fuoco, ma io so sempre come spegnere le fiamme"
L'acqua fluí dal suo palmo su tutta l'arma.-"tempo finito!"
Gridó uno degli uomini. Lei lasciò andare la spada.
-"tu.. controlli l'acqua." - disse Dai. Il suo sguardo era un misto tra lo scioccato e il bambino ferito, cosí lo avrebbe descritto. La guardava come se l'avesse vista per la prima volta.
Ecco cosa succedeva ad avere un ego più grande della propria arma.
-" bravo, mister ovvietá. Adesso.."- si voltó verso il Principe-" io e lei parleremo"
-" molto bene"- sospiró -" un patto é un patto"
E si allontanarono per discutere.LIRUZ POV
Si avvicinó a Dai, che sembrava completamente perso. Teneva la spada in mano, e la fissava; ora nuovamente libera dall'acqua che era scomparsa quando lei aveva lasciato la presa.
-" Dai, tutto bene?"
-"... mi ha fermato..."
-" l'ho visto. Quanta forza in un corpo cosí aggraziato, veramente brava. Nemmeno Rupe avrebbe saputo respingere un tale attacco con tanta forza e grazia alla stesso tempo e considerato che si tratta di una donna nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Una vera guerriera, ha saputo tenerti testa anche se non hai usato tutta la tua forz-eih... cosa hai in viso?"
-"...ho caldo"
-"tu, hai caldo..?"
Ma il generale non gli rispose, perso a guardare la sua arma.
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I FIGLI DEL SOLE
FantasíaA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...