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Prese un profondo respiro dal naso, con calma, sentendo i suoi polmoni riempirsi. Espiró ad occhi chiusi, tenendo il sacchetto delle rune tra le mani. Ne sentiva il potere, lo percepiva,vibrante, attraverso la stoffa.  Le rune la chiamavano a gran voce. Continuó a restare in silenzio, concentrata solo sul suo respiro, per molti minuti, placando la mente fino a quando nessun pensiero le rimase in testa, nessuna parola o frase sconnessa. Il nulla assoluto.
Quando fu pronta, aprí il sacchetto, gli occhi ancora socchiusi.
Infilò le dita, mescolando, fino a che la sua intuizione non la fece fermare su una runa, la quale le trasmise una leggera sensazione elettrica sul polpastrello. La sollevó, e stavolta invece che farla cadere decise di osservarla.
Il simbolo inciso al suo interno le suggerí il messaggio.

-"MIN, il filosofo. Le due linee rette verticali che indicano l'equilibrio del mondo. Introspezione, perseverare,meditazione."

La posó davanti a sé e proseguí con un'altra runa.

-"MAK, il Dio del sole. Il cerchio d'oro. Speranza, gioia, buone intenzioni, un nuovo inizio"

Ed ancora un'altra.

-"SCÍA, dea della rinascita. La spiga di grano, ma é al contrario, perció sentirsi in trappola, non avere soluzioni..."

Si fermó.

La donna la osservó, notando come Séla si fosse fermata non terminando la frase.

-"...continua"- la incitó

Séla fece un ennesimo respiro profondo, prima di proseguire.

-"... la fine del viaggio, mentale o fisico."

Posó anche l'ultima runa di fronte a sé, posizionandola in fondo a destra.
Guardó l'anziana, e seria cominció a spiegare.

-" queste sono le tre rune del Fato. Quella a sinistra,MIN, indica che in passato hai affrontato un duro periodo della tua vita, ma che hai perseverato attraverso il duro lavoro, fisico e mentale, dell'anima, fino a giungere al tuo presente. La runa centrale, Mak, un presente che si focalizza su azioni e pensieri che cercano di creare un equilibrio positivo, per te ma anche per la tua gente. É un periodo pieno di speranza. Infine, a destra la runa che rappresenta il tuo futuro, SCÍA. Nonostante le tue intenzioni siano buone basate sulla volontá di creare qualcosa di positivo, una rinascita come in teoria indicherebbe questa runa, in realtá essendo al contrario indica l'impossibilitá di successo. Come se tutto fosse vano. Si deve prestare molta attenzione alle decisioni prese o l'esito sará la fine del viaggio, o sul piano mentale, con la distruzione dell'anima, o sul piano fisico... la scomparsa da questo mondo..."

-"...ovvero la morte"- precisó a voce alta l'anziana.

Séla si limitó ad annuire. La vista come la sera precedente cominció lentamente ad offuscarsi. Nel palmo della sua mano sentiva però che le rune erano ancora cariche di energia: la lettura non era ancora finita. Resistendo all'impulso di chiudere gli occhi, nuovamente cercó la runa che provava a chiamarla.
L'afferró, e la sollevó davanti a sé.

-"LÜC, il dio delle arti. La L del suo nome ne é il simbolo, l'angolo matematico. La perfezione assoluta. Si deve comprendere: cosa é giusto e cosa é sbagliato? "

Lentamente cominció ad avere la sua visione, e stavoltá non la bloccó, lasciando l'anziana ad osservarla.


Fu come prendere una boccata d'aria fresca. Attorno a lei la natura che brulicava, pace assoluta. Tutto in assoluto equilibrio, come era destino che fosse. L'erba fresca sotto di lei, una brezza leggera che le faceva danzare le punte dei capelli al vento.
Poi sopra di lei, il consueto stridio: l'aquila. La osservó volare in cerchio sopra di lei. Infine si allontanó in cielo indicandole la strada, e lei la seguí. Giunse a un fiume dove l'aquila scese in picchiata per pescare. Afferró il pesce con gli artigli e uscí veloce con la sua preda, fermandosi a mangiare su un masso lí vicino.

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