꧁☬ 2.6 ☬꧂

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YUTAG

I cavalli erano affaticati dopo quella estenuante marcia, così quello strano commilitone creatosi tra i giovani soldati del Principe Rupe e il seguito della Principessa Dahlia dei Purj decise di fermarsi per la notte.
-''quanto lontani saranno andati?''- chiese Rupe
-''difficile a dirsi. Dipende molto da quale parte delle montagne sono passati.''
-''ci dovrà pur essere un percorso più comune che solo voi Vakti conoscete''
Dai si avvicinò guardandosi attorno, ma anche per il suo sguardo attento era difficile riuscire a trovare delle differenze nell'ambiente attorno a sé. Del resto non era facile imparare a memoria le caratteristiche di un territorio se più della metà di esso ti era sconosciuto. E lo Yutag era quello per lui: una terra immensa e sconosciuta, piena di pericoli. Rupe ovviamente sembrava non curarsene.
Dahlia sembrò scocciata dall'affermazione del generale, tant'è che si sedette alzando gli occhi al cielo su una pietra li vicino, massaggiandosi una spalla; anche per lei tutte quelle ore a cavallo iniziavano a farsi sentire.

-'' hai qualcosa da dire, Generale?''
Dai non si fece sfuggire l'occasione per dire ciò che effettivamente pensava.
-'' Si ne avrei di cose da dire ma mi limiterò allo stretto indispensabile. Non è possibile che dopo tutte queste ore e giorni a cavallo non abbiamo ancora trovato un minuscolo indizio di dove la Principessa Séla sia. Nessuno che l'abbia incontrata, o segni di passaggio di piccoli gruppi di persone. Niente.''- si fece avanti avvicinandosi a Rupe-''Principe a me sembra molto strano''
-''non sappiamo da che parte sono passati ma abbiamo un'idea di dove dovrebbero essere diretti. Questo ci basta''- replicò lei.
-''Calmatevi''- intimò Rupe-''agitarsi non serve a niente. Sappiamo con quale Vakto si trova, e dunque sappiamo che per il momento è al sicuro. Questo per me è più che sufficiente. ''
-'' E se fossero passati dalle terre dei Peftos?''- suggerì l'uomo accanto alla Principessa.

Rupe avrebbe voluto chiedere chi era quell'uomo che spesso prendeva parola o rispondeva al posto di Dahlia, ma decise di continuare ad osservare piuttosto che metter naso in questioni che non lo riguardavano. Alle volte era più saggio dare agli alleati un attimo di respiro, per quanto breve potesse essere.
-''chi? ''- chiese Liruz, alzando finalmente il naso dalla mappa che stava cercando di disegnare del territorio che avevano appena attraversato.

La Principessa sospirò sovrappensiero.

-''Andare dai Peftos sarebbe un suicidio. Sono una delle tribù più instabili, Kover Servi non passerebbe mai da li.''
-'' non se obbligati. Erano in fuga, potrebbero essere passati da lì, per finire poi nelle terre dei Luant''
Rupe si guardò attorno, riflettendo, prima di parlare.
-''Ipotizziamo che siano passati da queste due tribù''- La Principessa  si alzò in piedi per parlare, ma Rupe la bloccò-' 'ho detto Ipotizziamo. Quale strada possono aver fatto in seguito?''
Dahlia e il suo uomo si guardarono di sbieco, forse intenti con gli sguardi a quella che Dai avrebbe definito come una conversazione silenziosa.
-''se sono passati per le terre verdi dei Luant, sempre ammesso che siano riusciti a superare le acque dei Peftos, stanno andando dritti verso le foreste dei Nini e i Pinti, ma..-''

Dahlia si fermò, incerta su come proseguire, ma lo sguardo di Rupe bastò a convincerla e decise di parlare.
-''per arrivarci devono passare vicinissimo alle terre dei Wun e dei Ter. E anche loro, non sono esattamente amichevoli. Vivono in solitudine da sempre, e raramente hanno contatti con le altre tribù se non obbligati''
Liruz prese parola, curioso.
-'' Se sono così solitari, non dovrebbero incontrarli, giusto? a meno che per qualche motivo non entrino nel loro territorio. E di sicuro Kover Servi sa dove andare.''
-'' Il problema è questo. Sono tribù dei Tre Picchi, ed hanno un'idea tutta loro di quali siano i confini delle terre che gli appartengono.''
-''Quindi, per riassumere''- interruppe Dai -'' stanno camminando su un campo incerto''
-Non solo incerto''- disse Dahlia guardando il generale-'' praticamente inesistente''.


TERRE ALLA BASE DEI TRE PICCHI

-''Kover aspetta, sei sicuro che possiamo andare?''- chiese Kela, guardando in lontananza le montagne-''possiamo cacciare qui nell'area circostante''.
-'' sono giorni che cacciamo qui e che sopravviviamo a malapena. Abbiamo bisogno di cibo vero, e la maggior parte della selvaggina si trova più in alto''
-''Avevo capito che dovevamo evitare di andare sui Tre Picchi''- li interruppe Séla, guardando Irden confusa.
-'' non ci andrete infatti. NOI, andremo."-disse Kover indicando con la testa Irden-"Ci terremo lontani dalle tribù locali, cacciamo e torniamo giù.''
-''Noi vi aspettiamo qui?''- chiese Kela
-"é la scelta meno logica ma la più veloce."- le spiegó riluttante Irden.
-''Aspettate!''- Séla si fece avanti decisa-''avrete bisogno di aiuto non potete andare da soli!''
-''Si che possiamo.''- disse Kover
-''No''
-''Si invece''
-'' non fare l'eroe della situazione Kover''
-''e tu non fare la Principessa capricciosa''
-''Cos-assolutamente no! è solo che non voglio che vi succeda qualcosa!''
Kover sospirò.
-''Séla ci siamo cresciuti qua. Sappiamo cosa fare. Voi due restate qui. Massimo due giorni e saremo di nuovo al campo. Kela la affido a te. Abbiamo lasciato alcune trappole  nei dintorni, dovreste trovarci qualcosa in tarda serata.''
Si voltó e si avvió con Irden verso le montagne, senza mai voltarsi indietro.

Sèla provò a controbattere ma nulla in quel momento sembrava abbastanza per poter esprimere la sua confusione. Capiva che voleva difenderla, e gliene era grata, ma dividersi non era la migliore delle scelte. Era così tanto il desiderio di Kover di starle lontano da lasciarla indietro? davvero, ultimamente non lo capiva.
-''Non te la prendere. Sono uomini, gli piace prendere in mano la situazione''
-''avremmo potuto aiutarli in qualche modo, non so, magari..magari''- esasperata alzò le mani al cielo.
-"Senti, occupiamoci del campo. Sono sicura che quando torneranno troverai il tempo di parlarci e chiarire''
Séla la guardò, sospirando pesantemente.
-''si nota eh?''
-''Abbastanza. Sono giorni che cerchi di mettergli il sale sulla coda.''
Kela le si avvicinò, posandole un braccio attorno alle spalle.
-'' Dovrebbe essere diverso. Vorrei essere diversa''- disse Sèla
-'' Sèla, non ce ne è bisogno, lo sai vero?''
-''Ma vorrei essere più indipendente, così da non dover dipendere sempre da lui, se questo deve essere il risultato.''
-''e come hai in mente di fare? Ricorda, questo non è un viaggio di piacere''- la rabbonì la Nidua.
Sèla strinse pensierosa il sacchetto di rune, e le sguardo le cadde sul pugnale con la pietra.

Lo slacciò dalla vita e lo sollevò davanti a sé, prima di guardare Kela.
-''Lo so''- la soluzione, per quanto minima al suo problema, era li davanti a sé, tra le sue mani-'' Kela, insegnami a usarlo''.

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