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Rimasero a fissarsi per alcuni secondi prima che la guardia facesse un passo avanti ridendo, colpendo la spada di Séla provocandola. Séla scattó indietro,quasi perdendo la presa sull'elsa. Ma cosa stava facendo? Lei non era sua sorella, non aveva mai combattuto, non le era mai stato insegnato. Oramai però doveva difendersi, e quello era l' unico modo. Kela dietro di lei si guardava a destra e sinistra con lo sguardo, cercando una via di fuga.
Attorno a loro la ribellione infuriava ed era difficile dire chi stesse davvero avendo la meglio in quel mare di grida e corpi che si ammassavano al suolo.

La guardia fendette un altro colpo e nuovamente Séla si scansó indietreggiando, spaventata, per poi guardarsi attorno velocemente. Doveva trovare il modo per riuscire a distrarre la guardia. Guardó velocemente Kela, dandole un leggero colpo col gomito. La Nidua si limitò ad osservarla.
Séla si fece coraggio e correndo decisa davanti a sé con un colpo deciso si fece avanti, tenendo entrambe le mani sull' impugnatura. La guardia ovviamente la scansó agilmente, ma era quello che voleva.
Dette le spalle a Kela.

-" ora!" - gridó

E Kela gli saltó al collo, tenendolo fermo. L' uomo colpí Kela allo stomaco con il gomito ma la ragazza non lo lasció andare. Séla lo ferí con mano tremante allo stomaco e l'uomo lasció cadere l'arma.
Per poco non le venne un conato vedendo il sangue ma si sforzó di buttarlo giù, pur sentendo i brividi freddi lungo il corpo.
Guardó Kela in viso, ed ebbe un' idea.

Puntó decisa la spada alla gola dell'uomo.

-"dacci le chiavi della maschera"

L'uomo la osservó per poi sputare sangue ai suoi piedi.Séla si avvicinó ancora di più, guardandolo dritto negli occhi.

-"non so usare un'arma. Dimmi, quanto ci metteresti a morire se ti tagliassi la gola nel modo sbagliato?"

La guardia parve riflettere solo per un istante su quella eventualitá, e poi le indicò uno dei corridoi che portavano alle prigioni.

-" avanti, e niente scherzi"

Séla e Kela lo seguirono per il corridoio in pietra sentendo oramai ovattati i suoni all'esterno,ma le grida echeggiavano ancora nelle loro orecchie. Con la spada puntata alla gola, l'uomo tenuto fermo da Kela continuó a indicar loro la via fin quando giunsero ad una porta.

Séla, senza mai staccare gli occhi di dosso dal loro prigioniero, provó ad aprirla.
Con un lieve cigolio la porta si aprí, rivelando un  semplice tavolo e delle sedie, forse si trattava di una sorta di ripostiglio, con una serie di mazzi di chiavi poggiate sopra. L'uomo rise.

-" ed ora divertitevi a cercarla"

Kela lo spinse dentro la stanza e gli fece sbattere la testa contro il tavolo. Séla la osservó sorpresa nel suo scatto d'ira, quando sentí delle guardie gridare nel corridoio; stavano venendo verso di loro.

-" quale é la chiave!!!!"

Gli ordinó Séla avvicinandosi.
Ma l' uomo non rispose. Kela lo colpí con forza, facendogli perdere i sensi. Le due donne si chiusero dentro, sentendo i passi avvicinarsi. Si gettarono con foga sul tavolo, cercando tra le chiavi. Séla ne provò alcune con mano tremante, ma ogni volta era un fallimento.
Le gettava a terra, per non sbagliarsi. Kela gliene passó un' altra.
Niente.

-" le ho viste andare di qua!"

Gridò una voce pericolosamente vicina. Con più foga, Séla sentí il cuore a mille, e tremó mentre prendeva l' ennesimo mazzo di chiavi. Ne provó una, un'altra ed un'altra ancora, ma nulla.
La porta venne colpita con foga. Le due ragazze si precipitarono per tenerla ferma col loro corpo.
Ma non bastavano loro due per impedire l' ingresso. La porta tremó sotto i loro colpi.

Cosa fare? Avevano solo una spada a disposizione.

La porta tremó ancora sotto i colpi esterni.

-" buttiamola giù, sono qua dentro!"

Séla e Kela si guardarono, disperate. Un altro colpo le spostó quasi lanciandole via dalla porta, Séla si poggió al tavolo e le chiavi caddero a terra. Tornarono di corsa a spingere. I cardini della porta e la serratura non avrebbero retto un altro colpo di quella portata.
Séla si guardó attorno.
Le chiavi a terra, il tavolo,l'uomo, gli ultimi due mazzi ancora da provare.

Li guardò insistentemente, distratta solo dai colpi alla porta. In bilico sul tavolo infine, la vide. Una chiave con l' impugnatura a forma di serpente arrotolato. Forse poteva essere quella?!

Le parole di Irden le tornarono alla mente.

I Nidui venerano i serpenti.... hanno veleno...

Guardó Kela sgranando gli occhi. La ragazza tenne ferma la porta e Séla scattó al tavolo. Prese la chiave e corse dalla Nidua, infilando la chiave nella serratura.
Scattó.

La porta venne aperta di colpo gettandole indietro.

Un rumore metallico pesante infranse ogni altro suono nella stanza; la maschera rotoló al suolo con la chiave ancora al suo interno...

ed un profondo, cupo sibilio si propagó per la stanza gelando ogni cosa.










Buonasera a tutti quanti!
Come state?!
Spero bene.
Sono passata solo per salutare  😉, sperando che il capitolo vi piaccia. Ah, una cosa, ma per caso vi farebbero piacere capitoli più lunghi?!
Fatemi sapere!😊

Mando un abbraccio a tutti quanti.
Baci,Belle

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