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-"siamo arrivati! Vedo casa!"
Gridó un Luant.
Séla corse emozionata in avanti lasciandosi alle spalle tutto il resto.
Davanti a sé dopo una piccola sporgenza si estendeva un' immensa distesa di verde lussureggiante della quale nemmeno gli occhi erano in grado di vedere la fine. Tra tutto quel verde riusciva ad intravedere ogni tanto, sporadici, dei pezzi di terra con erba leggermente più alta e delle grandi e tortuose linee blu cielo: i fiumi dei Luant.
Solo una leggera brezza bastava per far  danzare gli steli d'erba.
I Luant gridarono tutti assieme in un coro che si levò al cielo, facendo scappare gli uccelli appollaiati lí vicino e si lasciarono andare emozionati  a dei calorosi abbracci tra di loro, prima di intrapendere il cammino verso i villaggi col sorriso stampato in volto.
Mai Séla aveva visto cosí tanto colore attorno a sé.
Si inginocchió e posò rapita le mani tra quegli steli sottili verdi passando delicata le dita tra di essi. Leggermente ruvidi ed umidi, brillavano di colore alla luce del sole, brillavano di vita stessa.
Un verso in sottofondo le fece alzare lo sguardo.
Degli animali correvano incontro ai Luant, emettendo versi simili ai nitriti dei cavalli.
Séla li studió curiosa. Erano alti come un essere umano se non di piú, zoccoli e zampe possenti dal manto bianco luminoso alcuni, altri delle più belle di variazioni di marrone che avesse mai visto, striati. Il pelo era talmente lucido da riflettere la luce del sole su di esso come la seta più preziosa. Scuotevano le lunghe code felici alla vista dei Luant.
Uno di essi si avvicinó a lei sbuffando. La buffa criniera soffice le solleticó il viso obbligandola a lasciarsi andare ad una risata liberatoria. I grandi occhi neri dell'animale, più grandi di quelli di un normale cavallo, si chiusero in verticale mostrando solo per un breve secondo la doppia palpebra, lasciando Séla stupita e rapita allo stesso tempo. La coda era lunga fino a terra, intrecciata da evidenti mani umane.
-"Bildi"- Le disse Kover-" le cavalcature dei Luant. Docili e mansueti fino a che non provi ad attaccarli. Guarda"
Prese il muso dell'animale sollevadogli il labbro superiore. Séla si alzó sulle punte dei piedi per vedere meglio. La dentatura sembrava tipica, come quella dei cavalli. Guardó Kover alzando un sopracciglio, non vedeva niente di strano. Kover rise, forse trovando la sua curiositá sciocca oppure ingenua. Strappó dell'erba dal suolo e la dette al Bildo, il quale aprí la bocca mostrandole finalmente cosa voleva farle vedere Kover: dietro la normale dentatura ce ne era una seconda, più piccola fatta da piccoli denti con punte affilate.
-"per difendersi dagli stessi felini che ci hanno attaccato"
-"stupendi"- espresse la sua ammirazione Séla
-"e pericolosi. Io non ci metterei la mano neanche per sbaglio"- aggiunse Irden scansando di scatto i Bildi che gli correvano vicino.
-"Vakto! Non vorrai dirmi che hai paura"- rise si gusto Zilem che lo guardava divertito
-"io?"- si risentí Irden-" paura di un equino a strisce? Vieni a dirmelo qui se hai il coraggio mezzo felino!"
E si avvió peró dalla parte opposta brontolando tra sé e sé.
Séla trattenne a stento una risata.
-"trattali con dolcezza e gentilezza, e i Bildi ti saranno fedeli sempre"- le disse Kover posandole una mano sulla testa scompigliandole i capelli.
-"Capo! Vedo il guaritore!"- gridó un uomo della tribù
-"andiamogli incontro"- disse semplicemente Zilem

Séla guardó Kover emozionata e non resistendo si gettó a perdifiato a corsa verso il guaritore. Attraversó felice ed emozionata una minuscola parte di quella immensa distesa di erba, saltando libera come non aveva mai fatto da quando era piccola.
Quando si avvicinó abbastanza il guaritore si limitó a sorriderle.
-"ecco"- le disse porgendole poi una piccola bustina-" scioglila in acqua e falla bere alla donna. Dopo qualche ora dovrebbe risvegliarsi senza problemi"
-"funzionerá?"- chiese Zilem arrivando anche lui, con calma e passo tranquillo, dal guaritore.
-"É opinione anche degli altri guaritori che si, funzionerá. Non siamo molto d'accordo sul tempo di risveglio dopo aver preso la medicina, ma l'importante é che funzioni"
-" molto bene"- rispose Zilem
-"grazie!!"- esultó Séla
Corse di nuovo a perdifiato verso i suoi amici scansando alcuni Bildi.
-"abbiamo la cura!"- gridó a Kover
-"andiamo a darla a Kela allora"
Corsero entrambi verso i Luant che gentilmente avevano trasportato Kela fino a quel momento, seguiti da un goffo Irden che ancora cercava di evitare i Bildi nel migliore dei modi.
-"dell'acqua per favore"- chiese Séla
Un uomo della tribú le passó una ciotola versando l'acqua e gliela porse.
Facendo attenzione Séla versó il contenuto della busta nell'acqua. Aveva un colore viola per niente invitante, ma evitò di pensarci troppo.
Kover e Irden sollevarono la testa di Kela, aiutandola a farla bere.

Qualche goccia ovviamente le scivoló addosso, ma Kela ne aveva bevuto abbastanza e Séla si sentiva soddisfatta.
Quasi come se potesse avere effetti miracolosi, si godette il colorito roseo che le guance dell'amica parvero riprendere quasi immediatamente dopo l'ingestione della medicina.
Il petto della Nidua si sollevó alcune volte per poi riprendere a respirare regolarmente, come se stesse semplicemente riposando.
Tutti e tre tirarono un sospiro di sollievo, felici, di riavere di lí a poco la loro amica.
Séla in particolar modo, non vedeva l'ora di riaverla con sé, e sorrise tra sé e sé felice.
Si lasció andare stanca sull'erba, e solo in quel momento si rese conto di quanto era stata tesa e nervosa. I dolori alle ossa e ai muscoli ne erano la prova evidente.
Kover la posò la mano sulla spalla, massaggiandola.
-"forza, che oramai ci siamo"
-"si"

-"stranieri! Forza, ci rimettiamo in cammino verso i villaggi"- gli gridó Zilem. Guardó poi Séla con un sorriso sornione.
-"cosí potrete farvi un bel bagno, e vi daremo dei vestiti nuovi"
Le fece l'occhiolino.
Séla non ci poteva credere. Alzó gli occhi al cielo.
Ma almeno si sarebbe potuta rilassare.
Sorrise alzando lo sguardo verso il cielo.

-"Cosí, questo é il mondo oltre i deserti di Théra"
-"no."- le rispose sotto voce Kover
Nemmeno si era resa conto di aver parlato a voce alta.
-"questo é solo l'inizio. Una piccolissima parte di quello che esiste lá fuorí."
-"c'é di più?"- gli chiese, guardandolo sorpresa negli occhi. Curiosa come una bambina.
-"molto, molto di più Séla"

Di piú. Molto di più. Il cuore le si scaldó sciogliendo il freddo di quelle settimane. Molto di piú; e lei voleva conoscerlo tutto.

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