Quando il sole sorse lei oramai aveva preso la sua decisione. Sentiva il fuoco scorrere nelle sue vene caldo e dolorante, ma non sarebbe tornata indietro sulle sue decisioni. Prese un respiro profondo. S'incamminò tornando nella grotta, gettando solo uno sguardo veloce dietro di sè. La neve aveva attecchito, tranne in un punto. Il punto in cui aveva preso fuoco, o si era illuminata, ancora non era sicura sull'accaduto, era una macchia circolare scura dove la neve si scioglieva a contatto con il suolo. Fece sua quell'immagine promettendo a sè stessa di non dimenticarla mai.
Quando entrò nell'oscurità della grotta, alcuni soldati erano già in piedi e vide in lontanaza il Re dei Tidiani in un angolo, che faceva finta di dormire, le mani e i piedi incatenati. Séla fece una smorfia, scuotendo impercettibilmente la testa. Se non lo avesse visto libero poco prima sarebbe stato quasi credibile. Lo superò, e il ragazzo che la incuriosiva alzò lo sguardò. Non vi era traccia di sonno sul suo viso, segno che molto probabilmente era rimasto sveglio attendendo il suo Re. Si scambiarono uno sguardo veloce, ma complice. Sèla annuì velocemente, e il ragazzo le sorrise a malapena, guardandosi attorno. Séla seguì il suo sguardo, dietro di sè, circospetta, e vide che una guardia la stava osservando attentamente. Finse una smorfia disgustata, e superò i Tidiani. Sperò che bastasse quello per far pensare che si era avvicinata solo per caso. Quando giunse dagli altri li trovò già tutti svegli intenti a raccogliere le loro cose. Kela le corse incontro sorridendole e la sua mano sicura, potente la attirò a sè per un abbraccio veloce.
-Tutto bene? stavo per venirti a cercare-
L'aveva evitata per poco allora, bene.
Séla si limitò a deglutire, per poi fingere un viso rilassato. Scosse la testa sistemandosi i capelli cercando di farlo sembrare un gesto il più naturale possibile.
-Si scusa, ero andata a prendere una boccata d'aria. Ne avevo bisogno.-
-Ora come stai?-
-Meglio. Anche il bruciore è passato. Quasi completamente sparito- mentì.
Quando la vide aprire bocca per parlare di nuovo, fortunatamente per Sèla Irden si intromise chiedendo aiuto alla Nidua. Decise di andarsi a sedere su una roccia e si mise a osservare tutti, mentre raccoglieva le sue cose. Sguardi furtivi, fugaci. Studiava tutti, nei loro gesti, nelle azioni. Sentiva l'adrenalina nelle vene. Un matrimonio combinato. Quando quel pensiero le attraversò rapido la mente, mettendo radici sempre più in profondità, proprio in quel momento sua fratello uscì da dietro una sporgenza con i suoi generali e con il Servi. Sentì la rabbia salirle con la bile nella gola. Non si erano resi conto che lei li stava fissando, ed era un bene. In quel momento non sarebbe stata in grado di fingere come aveva fatto con Kela. Non sarò un oggetto, mai.
Si tirò su, per la prima volta sentendosi sicura di sè. Vi farò vedere io. Il nervosismo sembrava mangiarle la pelle da dentro, e tanto si sforzò di dissimulare la rabbia da mordersi fino a farsi sanguinare l'interno guancia.
Io decido per me, nessun altro. Questa è la mia vita. Non la vostra. Con quale diritto?.
Vicino a sè vide uno dei pugnali di Kela e quando si avvicinò glielo mostrò prendendolo per l'elsa.
-Posso prenderlo?-
La Nidua sembrava confusa, ma le disse comunque che poteva farci quello che voleva. Séla la ringraziò in modo sbrigativo, così l'amica le si avvicinò sospettosa. Le si sedette vicino, abbastanza per sussurrarle all'orecchio.
-Sei sicura che sia tutto ok? -
-Si.- le serviva una scusa - Ma quello che ho passato ieri mi ha fatto capire che sono più indifesa del previsto. Questo- si rigirò il pugnale tra le mani- mi tranquillizza un pò.-
La ragazza le restituì un sospiro evidentemente appesantito dalla preoccupazione, che si vedeva bene sul volto della poverina che sembrava voler capire con ogni fibra del suo corpo quello che stava passando Séla. Lei non può capire, anche se ci prova. Proprio come Tirahn era nata in una tribù di guerrieri, cosa poteva saperne lei dell'essere indifesa pur avendo un'arma in mano? ma le era comunque grata per averci provato. Per sforzarsi, almeno, di tentare di restarle vicino anche psicologicamente.
-Grazie- si limitò a dirle mentre si legava il pugnale alla vita.
-Quello non ti servirà a molto, rischi di farti male- la voce roca di Kover le attraversò la schiena fino ai piedi. Il cuore perse un battito. Lui sa, e fa del suo meglio. A Séla però non andava a genio che le stesse nascondendo qualcosa. Alzò lo sguardo decisa, cercando di non farla sembrare una sfida. Sarebbe stato troppo diverso da come si comportava di solito, ed avrebbe destato sospetti.
-Lo so. Ma mi aiuta.. con la testa intendo-
La mano di Kover si posò sui suoi capelli, prima di andarsene a fare altro.
Fino a che non lo sentì allontanarsi del tutto non riuscì veramente a rilassarsi; aveva ancora il cuore e l'adrenalina a mille. Sarebbe stato sempre così tra loro da qui in avanti? sperava di no. Doveva imparare in fretta e giocare bene il suo ruolo con i Tidiani. Poteva farcela, ma aveva bisogno di ricordarsi tutte le lezioni che aveva appreso fino a quel momento, senza tralasciare nessun dettaglio. Doveva essere perfetto, fin nei minimi dettagli.
Menti meglio.
Si rammentò, chiudendo una sacca davanti a sè con dentro tutte le sue cose. Alzandosi, sapeva che da quel momento in poi, niente sarebbe stato lo stesso... lei inclusa.
Era il momento di tirare fuori gli artigli che ogni donna di Vhèr aveva. Se le persone che aveva intorno potevano contare sulle loro tribù nella quali erano cresciuti, lei avrebbe fatto affidamento sulle tradizioni tramandatole dalla madre, per quanto poche, sul loro paese. Quel passato che lei non ricordava, quelle usanze e quei poteri di cui sapeva così poco nonostante la pratica, sarebbero diventati la sua roccia. Una roccia che proteggeva la lava bollente nelle sue vene.-Dobbiamo partire verso i Pinti delle foreste- la voce del capo Luant echeggiò nella grotta- solo loro sono abbastanza influenti da poter convincere le altre tribù dello Yutag ad unirsi a noi-
Rupe gli si avvicinò, annuendo confermando i suoi dubbi. Non sarebbe stato facile creare un esercito fedele.
A quello, in qualche modo, avrebbe pensato lei durante il cammino. Con i Tidiani dalla sua parte aveva più informazioni del fratello..e un alleato, per quanto incerto.
Radunarono i cavalli che erano riusciti a salvare dalla polvere di diamante e si misero in marcia. Sèla si voltò verso i Tidiani. Lei e il loro sovrano si scambiarono un'occhiata carica di significato.
Che i giochi abbiano inizio.Buonasera a tutti! Séla ha tirato fuori gli artigli! Come riuscirà ad usare il piccolo vantaggio che ha? Secondo voi cosa farà?.
Usa dire che non c'è peggior cattivo di un buono che lo diventa...secondo voi sarà il suo caso? cambierà in modo drastico o resterà la stessa di sempre solo più sicura di sè e avrà un ruolo più attivo?.A presto, baci,
Belle.
STAI LEGGENDO
I FIGLI DEL SOLE
FantasyA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...