Entrò nella tenda trovando Kover già seduto su un letto improvvisato. Si torturava le mani e quando la vide scattó in piedi; era come se qualcuno lo avesse appena punto con una lama sotto i piedi.
Sèla gli si avvicinó con lo sguardo grave, indecisa se urlare o mantenere un certo decoro. Si morse l'interno guancia prima di sforzarsi di parlare con calma. Tutti avevano diritto a parlare e spiegarsi, si ricordó.
-"Spiegami questa storia di te e mio fratello. Come vi conoscete?"
-"Non lo conoscevo. Qualcuno mi aveva affidato una missione alle miniere di Soteb dicendo che la principessa in fuga sarebbe stata una minaccia e un problema..."
Guardó Sèla agitarsi prima di sforzarsi di parlare-" Sapevo solo che dovevo tenerti d'occhio e vedere il da farsi."
-"Problema per cosa?"
-"Politica, il solito gioco di potere. Ma mi avevano detto che eri problematica anche come carattere, instabile"
Sèla non poteva credere alle sue oreccchie e incredula si leccó le labbra per distrarsi.
-"Non farlo piú"- Dal petto di Kover scaturí un lieve brontolio, simile a un ruggito attutito, fuggito al suo controllo.
Lo guardó un secondo prima di capire e arrossire. Decise di cambiare immediatamente discorso; era ancora arrabbiata e non avrebbe ceduto al ricordo del loro bacio nella neve. Voleva ancora risposte, quante più poteva carpirne.
-"E quando avevi intenzione di dirmi che eri il Servi che ti ho detto sin dall'inizio che stavo cercando?! Alla fine del viaggio? Quando?!"
-"All'inizio non sapevo cosa volessi, chi eri davvero. Non potevo dirti chi ero"
Séla scosse la testa sospirando pesantemente e si mise a camminare per la stanza. Kover provó ad avvicinarsi ma lei lo fermò con un gesto repentino della mano.
-"Lo sapevano tutti? Alle miniere dico"
-"No. Solo Irden e Kela, ma avevo chiesto di mantenere il segreto anche con te. La mia è una famiglia potente nello Yutag, non potevo rischiare di coinvolgere anche loro in una missione rischiosa come quella a Soteb"
-"Potente?- lo guardó a malapena
-"Non tutti i mutaforma nello Yutag sono trattati come selvaggi, alcuni, tra i quali la mia famiglia, sono molto influenti e sono membri del Consiglio delle tribù."
Si avvicinó improvvisamente verso di lui puntandogli il dito contro il petto, con forza.
-"Avresti dovuto dirmelo!"
-"Va bene hai ragione, ma la mia non era una posizione semplice"- le rispose calmo
-"Perchè la mia si? Mi sono fidata di te quando la logica mi gridava di fare diversamente, mi sono fidata di uno sconosciuto! Eppure l'ho fatto! Mi avete vista usare le rune, vi ho detto di mia madre..."- si portò la mani alla bocca nervosamente e Kover gliele prese tra le sue velocemente, posandoci sopra un casto bacio.
-"Mi dispiace, non ti conoscevo allora. Mi dispiace di aver aspettato troppo, te lo giuro"Séla sospiró ancora, prima che la testa cominciasse a girarle. Stanca si avvicinó al letto lasciandocisi cadere seduta. Kover immediatamente le fu vicino, guardandola preoccupato, prima di sedersi sui talloni con la sua enorme mole davanti a lei.
-"Cos'hai? Devo chiamare lo sciamano? Aspet-"
-"No Kover, sto bene. Tranquillo. Sono solo stanca"- instintivamente si portó una mano sul fianco cercando il suo sacchetto, che peró non trovó, prima di ricordarsi che non lo aveva più. Kover lo notó; era un gesto che faceva sempre quando aveva bisogno di essere rassicurata.
-"Tranquilla, so dove sono le tue rune, te le farò trovare qui domattina"
Il sollievo che vide sul volto di Séla bastó a tranquillizzarlo.
Lasciandosi andare alla stanchezza, ed eliminata finalmente la rabbia momentanea, la ragazza gli posó la testa sulla spalla, inalando il suo profumo. Sapeva di foresta, sempre ammesso che avesse un odore ben definito.
-"Grazie"- bisbiglió- "niente piú segreti, ti prego"
Kover l'abbracció.
-"Va bene"
-"Altro che devo sapere? Cioé... su, beh si quella cosa"
Sèla balbettó evidentemente a disagio, e Kover ci mise un pó prima di capire a cosa si riferisse.
-"Tranquilla, posso e so come controllarlo. Non vado a giro trasformandomi a caso"
Rise.
Séla si limitó a guardarlo.
-"Non avevo capito, scusa"
Le spostó una ciocca di capelli dietro l'orecchio -"Sono bravo a nasconderlo"
Notò nei suoi occhi un velo di tristezza che Séla non si sarebbe aspettata, e questo le strinse il cuore. Ognuno aveva le sue cicatrici da cui guarire, anche un uomo forte come Kover.Gli si avvicinó e senza pensare posó le labbra sulle sue in un bacio casto e veloce, cogliendolo di sorpresa.
Colto alla sprovvista, parve trattenere il fiato un secondo prima di ricambiare con altrettanta innocenza.
-"Mi farai impazzire lo sai?"
-"Perché?"
Le si avvicinò all'orecchio per bisbigliare.
-"Non sono cosí innocente come i baci che ti riservo"
Si alzò in piedi e si avvió sorridendole verso l'uscita della tenda.
-"Meglio se dormo fuori stanotte. Mando Kela con te"
Séla si limitó ad annuire.
-"Buonanotte"- le disse, prima di uscire.Quando lo vide scomparire, si lasció cadere a terra con una mano sul petto, dove sentiva il cuore palpitare come un puledro.
Quell'uomo sarebbe stata la sua rovina. Ed arrossendo, nascose il volto tra le lenzuola improvvisate sotto di lei.Buonasera!!
Scusate, ma lo devo dire: ma quanto è bello questo Kover cosí rispettoso dell'innocenza della donna che ama? Niente pressione, niente drammi, tanta onestà e voglia di rispettare i tempi dell'amata.
Propongo una petizione per donare un Kover a tutte per le vacanze di Natale.
E detto questo, provate a farmi cambiare idea se ci riuscite! AhahA presto con un altro aggiornamento!
Baci, Belle.
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I FIGLI DEL SOLE
FantasyA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...