Un altro giorno di sole,un altro giorno di libertá. Quanto era bello e piacevole quel calore sulla sua pelle? Mai sperimentato prima.
Séla se ne stava da sola seduta su una roccia ad osservare il mondo attorno a lei. Si era allontanata volontariamente dal lavoro che gli altri stavano facendo con i Luant. Inspiró come se fosse la prima volta in tutta la sua vita consapevole dell'aria che entrava nel suo corpo.
Non era male essere consapevoli della vita, dopotutto.
Il palazzo, il tempio, tutto era lontano con le loro regole, le loro leggi e il loro odio.
Allungó le gambe davanti a sé e lasció cadere la testa indietro; chiuse gli occhi. Il vento produceva musica tra i fili d'erba e le risate dei bambini dei Luant in lontananza riempivano il sottofondo di quella sinfonia. Pace.
I Bildi pascolavano placidi attorno a lei, e la sua mente andó spontaneamente al ricordo della sua visione avuta qualche giorno prima.
Sembrava che ci fosse amore davanti sé, ma anche mistero. Ma a quel punto non era tutta la sua vita un mistero? Strinse il sacchetto delle rune, e sentí la carta all'interno della lettera della madre accartocciarsi, il suo messaggio e la sua parola misteriosa. Servi.
Inspiró aprendo gli occhi.
Una forte energia le attraversó il corpo, qualcosa che le veniva da dentro consapevolmente, più forte della sua mente.
Si alzó e si mise a camminare sicura e decisa verso la foresta.
Di fronte ad essa tutto sembrava piccolo ed insignificante.
Entró.La luce entrava a tratti dagli alberi, la stessa luce della sua visione. Qualcosa peró era diverso. Non era quella la foresta, ma la sensazione era più o meno la stessa. Mistero, segreti. Un brivido di freddo le attraversó la schiena scendendole sulle braccia.
Si era nascosta fino ad ora, lasciandosi guidare dagli altri. Non era un segreto.
Strinse a sè di nuovo il sacchetto. Il mondo attorno a lei brulicava di vita, elettrico. Era come se quella visione l'avesse spinta a capire qualcosa, qualcosa che non aveva considerato: fino a quel momento, lei non aveva mai vissuto davvero.
Era il momento di inziare a farlo.
Sorrise e giró attorno ad un grande albero.
-" lontana da casa... eppure anche tu sei la mia casa"
Seguí con lo sguardo il tronco fino alla sua cima. Vedere il mondo con occhi nuovi, quello desiderava. A tal punto da poter piangere di gioia al solo pensiero.
In alto. Voleva vedere il mondo come le aquile.Si issò sull'albero arrivando ai rami più bassi con fatica. Si ancoró con i piedi. Inspiró. Riprese la salita. Ogni mano che si alzava verso l'alto, che si teneva salda a un ramo, era un passo consapevole verso il sole. I piedi che spingevano sul tronco erano le sue radici. Ad ogni metro più in alto corrispondeva una piccola conquista per nessuno se non per sé stessa. Le mani graffiate, la treccia sfatta, i muscoli dolorosamente ma piacevolmente in tensione. La forza che usava, no, non era fisica. Era qualcosa di più. Un bisogno, una spinta inspiegabile... da dentro.
Più in alto. Ancora più in alto!
Sempre verso l'alto!
Si sedette affaticata su un ramo abbastanza grande da poterla sostenere e scoppió a ridere.
Quello era vivere. L'ingenuitá del vivere. Guardò verso il basso e di nuovo verso le fronde attorno a lei, infine il cielo. Il calore si irradió nel suo petto. Era una sfida con sé stessa e con quella forza inspiegabile. Mai, non si sarebbe arresa mai.
Scaló gli ultimi metri arrivando alla cima.
I rami si erano fatti più sottili e alcuni di loro non potevano reggere il suo peso. Prestó attenzione, spostando le fronde. Gli ultimi metri, e col fiato corto finalmente guardó il cielo libero. La vetta, la cima, il punto più alto.
Alcuni graffi sulle mani le sanguinavano, non se ne curó.I suoi occhi si ingrandirono come quelli di una bambina mentre assorbiva tutto ció che vedeva. Una distesa di cime di alberi, una coltre di verde che ricopriva tutto. Uccelli che volavano liberi nel cielo. Si sedette poggiandosi al tronco centrale. Sorrise... ed una lacrima scappó fugace sul suo viso.
Aveva lavorato tutta la sua vita per costruire un futuro in cui sarebbe potuta salire su un trono fatto solo per lei, un trono dal quale aiutare suo padre e la gente.
Ma quello che vedeva era più importante.
Cosí tanto da scoprire... cosí tanto da vivere.
Solo adesso realizzava...si, ciò che davvero voleva di più.
Lí, seduta quasi tra le nuvole, vedeva chiaramente. Tutto ció di cui aveva bisogno per realizzare i suoi sogni ed il suo desiderio di aiutare... era solo sé stessa.
Solo con la sua forza di volontá aveva deciso di arrivare lí, si era spinta fino oltre i suoi limiti, oltre ció che la metteva a suo agio.Sapeva cosa doveva fare. Rise come una bambina a sé stessa.
-" Cosa ci fai lassù! Sei impazzita?!"
Guardó giù e vide Kover quasi paonazzo in viso. Scoppió a ridere.
-" mi aiuti a scendere?!"
-" sei montata fin lassù e non sai come scendere?!? Mi farai venire un colpo prima o poi! "
Lo sentí lamentarsi fino a quando la raggiunse ed anche mentre scendevano, indicandole dove mettere i piedi, facendole da scudo con il suo corpo contro l'immensitá sotto di loro.
Quandò mancava circa un metro da terra, si lasció andare e saltó al suolo, ma il contraccolpo la fece cadere nella terra all'indietro.
-" oggi hai mangiato cavallette per caso?"- gli chiese Kover guardandola confuso mentre scendeva con un salto, ovviamente molto piú agile di lei.
Séla si alzó scuotendosi i vestiti dalla polvere.-" qui qualcuno mi ha scambiato per una balia a quanto pare"- le scompiglió i capelli prima di ritirare la mano. La guardó un attimo, prima di avviarsi per la sua strada.
Séla si persa solo alcuni secondi a guardare la sua schiena.
-"Kover!"- gridó quando era oramai lontano
Lui si voltó.
-" ho deciso cosa voglio fare!"
Lo osservó fermarsi ed incrociare le braccia.
-" cosa?"- le chiese gridando a sua volta per farsi sentire.
-" voglio viaggiare e scoprire il mondo!"
Non rispose immediatamente, ma rimase immobile. Statuario.
-" bene"- le sorrise-"...sono contento per te"
Si voltò di nuovo per andarsene.
Séla rise.
-" eih Kover!"- lo chiamó di nuovo
-" cosa c'é?"Lei gli corse incontro e lo superó con un piccolo salto prima di voltarsi verso di lui.
-"Portami con te! Ovunque tu vada!"
E gli sorrise felice.
-"... con..me?!"
-" viaggiamo assieme! "
-"...io vivo in un posto lontano, pieno di gente strana"
-"va benissimo"
-" ... molto lontano"
-" perfetto"
-" ci saranno pericoli da affrontare, e tribù non necessariamente amichevoli"
-" anche meglio"
-" Irden sará contrario a farti fare un viaggio del genere"
-" nessun problema"
-" ah si?"
-" esatto."Kover le sorrise furbamente.
-" Qui con i Luant ti sei ambientata, sei al sicuro. Se partirai con me ti aspetteranno notti insonni sotto le stelle, al freddo simile a quello dei deserti, animali strani, insetti, vivere in un giaciglio improvvisato ogni notte. Mi stai dicendo che vuoi questo?"
-" si! "
Lui si fermó quando Séla gli si piantó davanti.
-" avevo un sogno Kover che mi hanno strappato con la forza assieme ad altre cose e persone a me care, ma non ho intenzione di arrendermi e nulla, nulla mi vieta di plasmare quel sogno in una nuova forma e di seguire le tracce lasciate da mia madre"
-" non sarà una passeggiata Principessa"- le disse serio
-" e non deve esserlo. Voglio vivere questo mondo, in ogni singolo dettaglio e in ogni sua sfumatura, o come mai potró anche solo lontanamente capirlo?"
-" ...giusta risposta. Sembri convinta"
-" lo sono"
-" e casa tua?"
-" non posso tornare lá, lo sai. E poi ho realizzato una cosa importante: casa non é un posto preciso per me. Casa è dove siete tu, Irden e Kela. Voi, siete tutto ció di cui ho bisogno"Kover le scompiglió i capelli e la superó allontanandosi, un ampio sorriso stampato in volto.
-" farai meglio a non cambiare idea allora.. so essere un fratello dispettoso"
-" ed io una sorella noiosa!"
-" certo certo"
-" giuro!"
-" non stento a crederlo"
E scoppió in una fragorosa risata.Séla si voltó solo un secondo verso la foresta, verso il passato.
Grazie di tutto. É giunto il momento per me di andare avanti.
E raggiunse Kover a corsa quando lui la chiamó a gran voce.
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I FIGLI DEL SOLE
ФэнтезиA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...