Quando si svegliarono, al caldo sotto la loro coperta, entrambi non ebbero il coraggio di muoversi. Dolori piccoli e lievi suonavano sulla pelle di Séla, ricordandole con un sorriso la notte appena terminata. Si voltò per guardare Kover in volto, ancora addormentato. Per la prima volta lo vide totalmente riposato, non un muscolo teso o contratto. Anche lui, come lei, aveva risentito di questo continuo spostarsi da un posto all'altro. Le cicatrici sul suo corpo le erano parse disegni di luna durante la notte, quando aveva accarezzato la sua pelle, ma adesso, si rendeva conto di quello che doveva aver passato per ottenerle. Silenziosa, sfiorò con le dita la barba che stava crescendo sul suo viso; era passato del tempo dall'ultima volta che lo aveva visto senza. Non le dava fastidio, era solo diverso. Posò un bacio delicato sulle sue labbra e Kover si mosse nel sonno. Lo vide aprire gli occhi,ancora assonnati, e abbracciarla per portarla vicino a sè.
-Già sveglia? abbiamo tempo- le ricordò con voce impastata dal sonno.
Chiuse gli occhi, godendosi quell'abbraccio.
-Tra poco sorgerà il sole. Sarà meglio alzarsi prima degli altri-
Sbuffando, Kover si sollevò e la coperta gli scivolò via dal petto; Séla deglutì, sentendo il calore salirle al viso. Quando non la vide alzarsi, si voltò a sua volta e le sorrise.
-Vedi qualcosa che ti piace?-
Lo colpì su una spalla, ridendo.
-Smettila!-
-Che c'è- continuò lui gettandosi su di lei per moderla giocosamente su una spalla- stanotte non eri così pudica-
Arrossì con violenza.
-Kover Servi! se non la smetti subito io-
-Cosa?- avvicinò il viso.
-Non mi bacerai più?- strofinò il naso contro il suo.
Séla non potè evitare di mordersi il labbro, e per un istante temette che potesse sentire il suo cuore fare le capriole; anzi, forse già lo aveva capito. Ecco perchè aveva quella luce divertita negli occhi.
-Sei tremendo- disse infine.
-E ti piace-
-Ma sei tremendo lo stesso- s'imbronciò, scatenando le sue risa, con la sua voce profonda.
Con un bacio veloce sulle labbra, la tirò su con sè mentre si alzava, e con calma si vestirono.Quando uscirono fuori dalla tenda, il cielo aveva appena cominciato a rischiarare, trasformandosi da blu scuro a una lieve nota celestina, con ancora qualche stella visibile in lontananza. Tirahn le passò accanto veloce, prendendola per un braccio trascinandola con sè; Kover le guardò divertito, prima di andare verso Irden che sellava già i cavalli. La sorella la trascinò in un angolo appartato, prima di voltarsi e guardarla ad occhi sgranati.
-Rupe stava per venire qui! ringraziami per la corsa che ho fatto-
-Grazie?-
Tirahn incrociò le braccia, guardandola sospettosa. Tra di loro rimasero alcuni secondi di silenzio a mezz'aria, mentre si studiavano quasi volessero carpire i segreti dell'altra.
- Hai preso precauzioni vero?-
Per poco Sèla non si strozzò con la stessa aria che respirava.
-Cos-come?-
-Ti ha lasciato un segno qui- e le indicò con il dito la base del collo.
In fretta Sèla si coprì con la mano imbarazzata, cercando di non farsi vedere dai soldati che passavano in lontananza. Tirahn si levò il suo collare di pelliccia e glielo passò.
-Tieni, usalo come scusa-
-E tu?-
-Sono abituata a questo tipo di vita, non ti preoccupare-
Le strinse bene il pelo attorno al collo, coprendo il più possibile.
-Ripeto, hai preso precauzioni?-
Ma Séla non ebbe coraggio di rispondere.
-Sèla per l'amor degli Déi! Non vorrai mica rischiare una gravidanza adesso vero? nel bel mezzo di una guerra!-
-Non lo avevamo previsto! Non..- sospirò quasi senza parole- Non saprei dove trovare delle erbe qui.-
Nervosamente Tirahn si grattò il collo; guardandosi attorno la prese per un braccio trascinandola con sè.
-Dove andiamo?-le chiese confusa
-SSSShh!- le intimò la sorella.
Invece di passare davanti la tenda di Rupe, fece un giro largo passando davanti a quella di Dahlia, dalla quale videro uscire Dai mentre si sistemava i vestiti. Lo guardarono entrambe sgranando gli occhi per la sorpresa, e quando Dai le notò, dallo stupore passò rapidamente, anche troppo, ad un sorriso sornione.
-Buongiorno- disse ad entrambe ridendo
-Ma cosa cavolo è preso a tutti stanotte!?- esclamò Tirahn prima di correre via con la sorella.
-Non lo so! ditemelo voi!- gli gridò dietro il generale.
Riuscirono a sentire le sue risate fino a che non svoltarono l'angolo ed entrarono di corsa dentro la tenda di Tirahn. Lì, Séla vide seduto sul letto il soldato che era stato sempre con la sorella. Lo riconobbe a malapena, se non dagli occhi. Gli stessi occhi che avevano seguito come un'ombra Tirahn per anni. Trattenne il fiato incredula, guardando la sorella con altrettanto stupore.
-La tua guardia del corpo? da quando!!-
-SSSSSSH cavolo Séla!- Tirahn le tappò la bocca con la mano - Lo sanno solo Rupe e Dai, non i soldati.-
-Se lo sa Dai lo sa il mondo- esordì la guardia.
Sèla si voltò di scatto.
-Tu parli?-
La guardò alzando un sopracciglio. Ecco cosa si era guadagnata per la sua domanda spontanea, ma evidentemente fuori luogo.
-Eccola!- esultò Tirahn dopo aver gettato all'aria le cose attorno a sè- masticala bene e poi deglutisci-
Le rifilò un'erba amara in bocca che la spinse a smettere di masticare, aggrottando le sopracciglia.- Fa schifo- ammise
-Ma serve allo scopo. Tieni, per sicurezza- gliene dette dell'altra che le intimò con un gesto repentino della mano di nascondere nel sacchetto delle rune, azione che Sèla si sbrigò a concludere prima di nascondere tutto.
-Non so quando avrò la possibilità di trovarne altra, perciò usala...con parsimonia- le disse dopo una pausa ad effetto.
-Serve a noi- commentò ridendo la guardia.
Séla arrossì, Tirahn lo guardò di sbieco prima di farsi seria.
-Quando è stato il tuo ultimo ritorno lunare?-
-Oramai due cicli saltati più o meno, non ho tenuto il conto...-
-Male, da qui in avanti dovrai farlo. Hai capito?-
Sèla annuì.
-Non appena ti tornerà, avvisami subito. Ti darò un'altra erba da bere in un decotto, stavolta, così potrai ripartire col tuo ciclo da zero. Devi stare attenta...-
-Perchè darsi tanta pena, so che devo stare attenta, ho l'altra erba che mi hai dato-
-Séla, non è salutare per il corpo di una donna saltare più di un certo numero di cicli alla volta. Se il tuo corpo ne risente, ne risente la mente e i tuoi poteri, Ne risente la tua energia. Non c'è da scherzare su questa cosa. Sei dimagrita troppo, lo stress, la fuga, devi cercare di darti una calmata, per quanto possibile, e dare tempo al tuo corpo di guarire. Va bene? Promettimi che starai attenta alla tua salute-
Quella conversazione era la prima vera, lunga, confessione privata che si facevano tra sorelle, dopo anni di assenza. La prima mano che tendevano l'una verso l'altra.
-Va bene- le sorrise
Tirahn ricambiò - E ti prego, fa che non la trovi Rupe! ha già strane idee per la testa con le quali devo combattere al posto tuo-
-In che senso?- chiese confusa
-Non ti preoccupare- le scompigliò i capelli - tu pensa a goderti la vita e l'amore, al resto ci penso io. Ti copro le spalle-
Uscirono dalla tenda tornando indietro per la strada principale. Séla aveva diverse domande nella testa, spinta dalla curiosità. Cosa poteva aver mai ideato Rupe da spingere Tirahn a prendere le sue difese? Avrebbe voluto sapere, ma l'idea che sua sorella la stesse difendendo a spada tratta le scaldò talmente tanto il cuore da decidere di lasciar perdere; poteva fidarsi di lei.
In quell'istante, un Luant gridò, spezzando la calma mattutina.
-Eccola! sta arrivando!-
Spaventato allungò un dito verso il cielo. Sollevarono tutti lo sguardo, restando senza fiato. Sopra di loro, raccolta in una coltre immensa non troppo distante, la luce sembrava sminuzzata in tante piccole pagliuzze dorate, che calavano lentamente e si muovevano danzando con il vento.
-Cos'è?- chiese Tirahn
Sèla l'aveva già vista.
-La luce che cade- disse sottovoce.
Esplose il chaos; soldati che montavano a cavallo, chi abbandonava le tende prendendo solo il necessario, i Luant che gridavano di cavalcare via il più lontano possibile. Kover e Irden comparvero all'improvviso cavalcando verso di loro. Irden aveva con sè Kela; Kover le passò accanto issandola di colpo davanti a sè, tenendola con forza per non farla cadere. La sorella montò in groppa dietro di lui che cavalcò veloce verso la sua tenda, dove la guardia di Tirahn già la stava aspettando a cavallo. Tirahn scese con un balzo e corse dalla sua guardia del corpo afferrando la sua mano, lasciandosi sollevare con sguardo preoccupato sull'animale.
-Cos'è?- chiese urlando per sovrastare i soldati che gridavano.
-La visione di Sèla! polvere di diamante- disse sbrigativo Kover voltando con uno strattone il cavallo.
-Congela sul posto tutto ciò che tocca! correre! correre!- intimò Irden prima di darsi alla fuga.
Fecero tutti altrettanto, cavalcando come pazzi lontano dalla coltre che inesorabile stava avvicinandosi sempre di più.
-Dobbiamo avvisare Rupe!- gridò Séla
-Ci hanno pensato i Luant! Ci ritroviamo tutti verso le foreste dove fa più caldo! SUBITO!-
Le nascose la testa sotto la pelliccia e spronò il cavallo a forza.
STAI LEGGENDO
I FIGLI DEL SOLE
FantasiaA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...