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THÉRA
Palazzo del Re Sole

La spada colpí con forza quella dell'avversario emettendo un rumore metallico che perforó acuto l'aria. Agilmente Tirahn saltó indietro portando con sé la sua preziosa spada. Spessa e pesante come la roccia nera attorno ai vulcani dalla quale era stata forgiata, la fece roteare dietro di sé usando il peso dell'arma per spostarsi ed evitare il colpo del nemico, che si spinse in avanti tentando di ferirla al volto. La spada toccó terra distruggendo il terreno, Tirahn ruotó su sé stessa portandosi velocissima dietro l'avversario.
Caricó il suo potere nel palmo della mano: una luce folgorante brilló seguita dal brillare rosso e luminoso di quello delle pietre incastonate nella lama della sua stessa spada. Spinse la mano con forza nella schiena del soldato. Un colpo solo, preciso, in mezzo alle scapole.
L'avversario assorbí quel potere e venne spinto in aria per atterrare con un tonfo sordo sui morbidi cuscini attorno a loro.
Immediatamente due soldati si avvicinarono per assicurarsi che non fosse conciato troppo male.
Stanca ma non provata Tirahn spostó i suoi capelli biondi indietro con l'elsa della spada, e ne osservó rapita il brillare delle pietre a goccia rosse, i suoi catalizzatori, fino a che non si spensero nuovamente.
Sospiró allentando la tensione nelle spalle posando la punta dell'arma a terra.

La sua guardia del corpo si fece avanti e silenziosamente le porse un panno per asciugarsi il sudore. Non si stupí di non sentirlo parlare o di non udire un commento sul suo allenamento.
Non parlava mai, questo era il patto che aveva fatto con sua madre. Nessuno doveva distrarla dai suoi obbiettivi, dalle sue lezioni e dai suoi allenamenti, secondo la Regina, perció si limitava a girarle attorno e a proteggerla quando e se necessario. Si fermò un secondo a guardarlo, trovandolo giá intento a fissarla. Anche quello non la stupí. Lo faceva ogni volta.
Si chiamava Yicheng, ed era un ragazzo alto e dal fisico allenato, come ogni combattente del resto, ma non esageratamente muscoloso. Si vestiva sempre completamente di nero con pantaloni di stoffa morbida e leggermente larghi tenuti stretti ai piedi da comode calzature a stivale dello stesso identico colore; uguale la maglia che indossava. Mai lo aveva visto con un altro colore addosso e solo poche volte lo aveva visto indossare un minimo di armatura, come quando lo aveva incontrato per la prima volta.
Teneva sempre la sua grande arma legata e poggiata alla schiena, ma mai gliel'aveva vista usare. Sembrava una immensa spada ma la teneva nel fodero perciò non ne era cosí sicura.
Alle volte riteneva che fosse impossibile per qualcuno portarsi appresso un'arma cosí grande, figuriamoci usarla.
Quasi pareva impossibile distinguere i capelli, dello stesso color notte, dai vestiti. Li teneva corti rasati solo un lato della testa, mentre il ciuffo nero ribelle e liscio gli calava davanti il viso. Il volto restava coperto da una maschera di stoffa che teneva stretta su bocca e naso. L'unica cosa che gli era concessa mostrare erano gli occhi; di un blu quasi glaciale, talmente chiari da rendere ben visibile il sottile cerchio nero che divideva l'iride dal resto dell'occhio.
Era diventato la sua guardia del corpo qualche anno prima, ed ancora le restava accanto, fedele. Aveva solo qualche anno più di lei, eppure era stato scelto per quel ruolo dalla sua stessa tribú battendo gli anziani. Non aveva mai mai messo in dubbio le sue parole o i suoi ordini. Eseguiva il suo ruolo alla perfezione. Spesso, era anche troppo premuroso e protettivo nei suoi confronti.
Non era abituata, considerato come era stata cresciuta, ma se lui era contento cosí chi era lei per giudicare?.

Con un semplice grazie Tirahn accettó il panno e sospirando delusa guardó  il soldato a terra ancora privo di sensi. Era fin troppo facile. Proveniva da una famiglia di guerrieri ed era addestrata a combattere sin da bambina, dove poteva trovare un valido avversario che le tenesse testa?

Un soldato le si avvicinò facendo un profondo inchino. Una volta i soldati non si inchinavano alle Principesse... ma tutti coloro che erano della vecchia guardia o erano stati imprigionati o uccisi. A palazzo erano presenti solo uomini fedelissimi scelti dalla madre.

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