Rimasero con lei per tutto il tempo,ogni tanto avvicinandosi per sentirle con la mano la temperatura,ma fortunatamente non era risalita. Tenendo strette fra le mani le sue rune, Séla attendeva con ansia che Kover le dicesse qualcosa sul messaggio di sua madre. Ma dopo averle lanciato quello sguardo di fuoco si era chiuso in sé stesso,confabulando qualcosa tra sé e sé. Continuava ad osservare il messaggio,quella parola criptica, e lei,alternando lo sguardo.Séla non capiva se conosceva il significato oppure no. E se lo conosceva,perché ci metteva cosí tanto a dirglielo? Kela le passó delicatamente la mano sulla fronte,per poi guardarla in viso ed indicare fuori la cella Irden.
Forse lui sapeva qualcosa. Si alzó ed andó verso di lui toccandolo su una spalla per attirare la sua attenzione.
Il Vakto si voltó guardandola incuriosito.
Sela non dovette attendere molto tempo prima che, sospirando,il Vakto la sorpassasse. Andó da Kover prendendo il messaggio della madre;quest'ultimo si alzó di scatto quasi non volesse dare le risposte che lei tanto cercava.
Allora era cosí? Non voleva dirle la veritá?oppure era solo un'impressione la sua?! Quell'uomo,Kover, diventava sempre più un mistero. Voleva aiutarla ma sembrava allo stesso tempo non volesse farlo e Sela,a quel punto,non sapeva davvero come interpretare le sue azioni.Irden guardó il messaggio,ripetendo semplicemente a voce alta.
-" Servi "
-' sai cosa significa quella parola? Non riesco a decifrarla,non ho idea di cosa voglia dire'
-'perché non é una parola da decifrare. É un nome'Sela lo guardó estremamente interessata e curiosa; a cosa le serviva un nome?!
-'di quale nome si tratta? É un posto?'
Sela si avvicinó quasi a falcate verso Irden,con il petto ricolmo di speranza.
-' no, é il nome di una persona o meglio,lo era. Oggi rappresenta il cognome dei discendenti della casata reale delle nostre terre,lo Yutag'
Una casata reale? Perché mai la madre le avrebbe dato come messaggio il nome di un'altra casata reale,di un regno lontano dal suo per giunta col quale erano in conflitto politico?! Non aveva senso.
La confusione sul suo volto non passó inosservata a Irden.-' conosci qualcuno della casata dei Servi?'
Le domandó seriamente.
Sela scosse la testa.-'no. Non capisco perché mi abbia lasciato questo messaggio'
Aveva avuto una risposta,ma era diventata più complessa la risposta che la domanda. Un motivo peró di sicuro c'era se la madre le aveva lasciato quel nome. E doveva scoprirlo.
Doveva cercare ancora.Sospirò. Tra poco sarebbe sorto il sole e loro erano ancora bloccati in quel posto,e lei senza le sue risposte. Ancora non sapeva cosa avevano intenzione di fare di lei ora che sapevano che era di Vhér. Ai tempi avrebbe pensato che rivelare la sua identità sarebbe stata la scelta giusta e ovvia per salvarsi la vita,ma dopo il Colpo di Stato ovviamente non era più cosí. Debolmente si fece forza, e con lieve foga si schiaffeggió entrambe le guance in contemporanea per darsi un contegno.
Kover e gli altri la guardarono perplessi. Ma lei aveva deciso oramai.
-"io vado"
-"e dove penseresti di andare esattamente?"
Le domandó sorpreso Irden, prima di agitarsi -"lá fuori é pieno di guardie! Appena metterai piede fuori dalle celle ti faranno fuori,e fidati,non stanno aspettando altro"-"non ho intenzione di restare un altro minuto qui. Me ne andrò sulle mie gambe..."
-"la paura della morte e la febbre ti hanno forse annebbiato il giudizio? Kover per l'amor di Dio!"
Alzó gli occhi al cielo Irden esasperato chiedendo aiuto all'altro,che però si limitò a guardarla.Séla si voltò verso di loro e si inchinó.
-"vi ringrazio per quello che avete fatto per me. Ma non posso restare. Più rimanete con me più siete in pericolo,e non ho intenzione di rischiare la vostra vita né quella degli altri prigionieri. Troveró il modo di andarmene senza creare ulteriori problemi"
Kover si avvicinó, studiando la ragazzina da capo a piedi. Cosa stesse pensando mentre la guardava con quello sguardo ipnotico Séla non ne aveva idea. Lo osservò solo restituirle il messaggio,che lei prontamente mise nel sacchetto di rune.
Si voltò per abbracciare Kela, e decisa uscí dalla cella. Camminò in mezzo a tutte le altre celle,ignorando gli sguardi degli altri prigionieri e le accuse silenziose nei loro occhi.
Sarebbe uscita di lí,se ne sarebbe andata e...Rallentò il passo,osservando le persone attorno a sé,raggomitolate come animali nelle celle.
No,non poteva andarsene e lasciarli lí. Si fermó.
Quello che loro avevano passato per chissá quanto tempo,lei lo aveva vissuto solo nell'ultime settimane, e solo l'idea di tutto quel posto le faceva venire i brividi nelle ossa,un gelo tremendo. La guardavano tutti con disprezzo o timore,ma alla fine,non le importava. Non avrebbe lasciato che quell'odio le scorresse addosso entrandole sotto pelle, nulla neanche quello cambiava la veritá dei fatti.
Quel posto era disumano, gestito da mostri senza anima.Prese un bel respiro... e tornó indietro.
Si affacciò nella cella, e Kela le restituí uno sguardo sorpreso.
Con la mano alzata fermò Irden che stava per dirle qualcosa. Li guardò tutti e tre,prima di parlare.-"io non sono una guerriera, né ho poteri particolari che possano aiutare. Peró... voglio fare qualcosa. Qualcunque cosa. Voi avete accusato mio padre di avere dimenticato il popolo. Non so se sia vero,ma voglio porre rimedio per quello che posso.Se volete... aiutatemi a liberare questa gente. Troviamo il modo di andarcene tutti "
Irden si limitó ad osservarla alcuni secondi per poi sorriderle con un sorriso sghembo. Si strofinó con foga le mani pallide, sorridendo anche agli altri.
-"io ci sto. Kela?"
La Nidua annuí.
-" e tu ? Sei della banda?" -lo provocó Irden.
Kover si limitó a sbuffare alzando lo sguardo al cielo. Poi la guardò con un sorriso che aveva tanto di furbo,e forse anche qualcosa di meschino,ma per qualche assurdo motivo Séla percepí che quello sguardo non era rivolto a lei. Si sentiva calma e sicurá di sé quando quel colosso di uomo le stava accanto, anche se era difficile da comprendere cosa stesse pensando.
-"ce lo stai chiedendo come Principessa del Regno?" -Le chiese infine Kover, con occhi carichi di attesa.
-"no. Da essere umano"
L'uomo rise di gusto, scuotendo la testa e le spalle; Si avvicinó a lei e le gettò una mano sulla testa,lasciandola cadere di peso. Si sarebbe aspettata un colpo forte,invece quel tocco fu gentile e delicato,caldo.
-" allora ci sto...Séla"- nel dirle questo si chinò su di lei,accorciando di molto la distanza fra loro.
Il suo cuore balzò nel petto.
Era la prima volta che stava cosí vicina ad un uomo,e si sentí avvampare.-" allora é deciso!" -Esultó Irden, interrompendo per fortuna di Séla quel momento. Ne approfittó per riprendere fiato
-" facciamo cominciare la festa "
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I FIGLI DEL SOLE
FantasíaA Théra, la terra del sole, la casata reale ha finalmente il suo erede al trono, e le sue sorelle, le principesse Séla e Tirahn, sono al suo fianco. Discendente però della tribù di Vhér, la terra degli adoratori della luna e considerata inferiore...