꧁☬ 3.7 ☬꧂- lacrime e sangue

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YUTAG- TERRE DEI LUANT

Si trascinó sulle gambe portandosi dietro il peso del suo amato. Sulla fronte il sangue rappreso e la ferita le ricordavano ogni secondo che passava l'attacco. Quanto tempo  era passato?  Tre giorni? Una settimana? Non ne era più sicura. Le piogge avevano reso il terreno scivoloso e il fango le arrivava a metá polpaccio. Yicheng a malapena si teneva sulle gambe. Trattenendo le lacrime, cercando di non guardare il profondo squarcio nel fianco della sua guardia, tiró dritto. Doveva seguire le tracce... doveva riuscirci, ma la pioggia aveva cancellato tutto.

Si erano ritrovati nella tenda come previsto. Avevano cominciato a discutere su cosa non andasse e sul perchè improvvisamente avevano insistito per fermarsi. La loro voce era bassa e a malapena percettibile. Venne interrotta solo da un fendente di spada che squarció la tenda durante la notte, cogliendoli alla sprovvista. L'uomo di sua madre e i suoi stessi uomini si erano ribellati contro di lei. Erano soli, Tirahn e Yicheng a combattere contro quel piccolo ma avvantaggiato plotone. La spada le era sfuggita di mano attaccata da tre uomini e si difendeva a suon di colpi di luce, nel tentativo di prender tempo e riuscire a raccoglierla. Aveva bisogno delle pietre sulla sua elsa per amplificare i suoi poteri.
-"perché!!!"
Gridó saltando indietro e raccogliendo la spada.
La voce del Consigliere si riprodusse come un eco nella sua mente, lasciandola immobile.
-"pensare di riuscire a ingannare la Regina è sciocco anche per lei"
E lí Tirahn realizzó i suoi errori.
Un'ombra. Sarebbe stata sempre e soltanto l'ombra della Regina Urath: sempre un passo dietro a lei.
La presa sull'elsa si fece debole. Il Consigliere le corse incontro con la spada e caló il fendente. Il sangue le schizzó sul volto. Yicheng cadde al suolo. Non lo aveva nemmeno visto mentre si metteva davanti a lei. Vide il suo corpo quasi inerme cadere al suolo mentre si teneva il fianco con la mano. Sangue ovunque. Qualcosa le scattó dentro. Un misto di terrore e ira. Le sue mani si scaldarono... e la luce distrusse tutto.

 Si era lasciata dietro di sè i corpi carbonizzati dei suoi nemici

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Si era lasciata dietro di sè i corpi carbonizzati dei suoi nemici. Aveva curato tra le lacrime come meglio poteva, temporaneamente, la ferita di Yicheng.
La sua mente riusciva solo a pensare una cosa. Solo una. Un pensiero fisso mentre camminava allo stremo dello forze.
Non lui. Vi prego Déi. Non lui.

Camminó ancora a lungo, mentre il sole sembrava calare inesorabile sulla sua interminabile marcia. Dove la stavano portando quelle poche tracce che cercava inutilmente di trovare, non sapeva. Ma doveva continuare a camminare. Non poteva fermarsi. Davanti a sé, oltre le piante, una luce sembrava nascere dal suolo. Il riflesso di uno specchio d'acqua, pensó. Inutile. Tutto sembrava inutile. Poi vide la luce danzare. No, era fuoco. Un focolare in lontananza. Fiamme. Persone.
Un nodo le si strinse nella gola.
-" ci sono persone.. ti prego.. guarda"
Ma Yicheng non si mosse.
-"ti prego"
Sentiva le lacrime lucide, trattenute con forza,  pungergli gli occhi.

Si avvicinò ancora spingendo a fatica con le gambe e i piedi, tremando. Il profilo di un villaggio. Vide cavalli.
Qualcuno gridó. Li avevano visti.
Aiuto. Pensó. Aiuto.
Ma dalla bocca non le uscí nemmeno un fiato. Provó ancora a fare qualche passo ma tutto sembrava averla abbandonata.
Delle lance alte verso il cielo sembravano voler creare una barriera tra lei e la salvezza.
No vi prego. Prendete me. Salvate lui.

-"vi prego..."- sussurró a malapena con la gola secca.
Qualcuno uscí da una delle abitazioni.
Riccioli biondi. Gli occhi sgranati piantati nei suoi.
E per la prima volta pianse. Pianse disperata, mentre si sentiva persa. Lacrime miste a sangue toccarono le sue labbra secche. Troppo stanca per andare avanti. Yicheng le scivoló dalle braccia e riuscí a stento a cadere sulle ginocchia per adagiarlo a terra.
Prima che la sua vista si offuscasse completamente per mandarla nell'oblio, riuscí solo a dire il suo nome con la disperazione nella voce.
-"...Rupe..."-
E cadde in avanti, sentendo suo fratello gridare.
-"Tirahn!!!"
Infine il nulla.

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