꧁☬ 5.4 ☬꧂- Via di fuga

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Una volta arrivate dentro la grotta fu praticamente impossibile dividere Tirahn da Sèla. La sorella maggiore teneva tutti a distanza con una foga e una ferocia nello sguardo tale da incutere timore anche nel più valoroso dei guerrieri. Solo chi la conosceva bene o chi aveva veramente a cuore Séla aveva avuto la forza e il coraggio di andare da loro per aiutarle. Kela teneva dubbiosa le mani dell'amica mentre Irden guardava con fare sospetto chiunque fosse troppo vicino, mimando quasi incosciamente le stesse mosse e le stesse preoccupazioni che aveva Tirahn. Adesso che quei poteri si erano manifestati anche nell'ultimo figlio del Re Sole la politica stessa di Théra era in bilico, pur trovandosi in un altro paese. Questo aveva ed avrebbe avuto ripercussioni enormi. Su quella linea di pensiero, Rupe si allontanò in un angolo nascosto della grotta, più isolato, seguito da Liruz e Dai. Camminava avanti e indietro, pensoso, nervoso, il sudore che gli imperlava la fronte.
-Calmati- Liruz lo prese con forza per un braccio, cosa assai rara per lo stratega- Se ti vedono in questo stato i soldati parleranno.-
-Già lo stanno facendo- precisò Dai guardando dietro di sè oltre una sporgenza, per non farsi vedere dai loro uomini.- Cosa facciamo adesso?-
-Devo riflettere.- Rupe adesso si era fermato, ma la sua mente lavorava velocemente.
Se prima non c'era fretta e l'unica preoccupazione era difendere Séla e riprendersi il regno, adesso si era creato il problema della successione. Con ben tre eredi con i poteri si presentava la problematica di chi sarebbe salito al trono. Certo la tradizione di Théra prevedeva che solo l'erede maschio avesse diritto al potere, ma vista la nuova instabilità politica e la regina Urath al potere, cosa poteva dirsi oramai scritto nella pietra?Rupe sapeva bene che nè Sèla nè Tirahn erano interessate al trono, ma lo stesso non si poteva dire delle fazioni che le sostenevano. Se gli uomini di Tirahn avessero sostenuto lei? la sua tribù guerriera dalla quale veniva la madre avrebbe fatto carte false per tornare al trono se davvero fossero riusciti a sconfiggere Urath.
Un'altra figura, minacciosa oltre ogni dire, entrava in quel quadro politico: Vhér, il regno della madre di Séla. Fino ad allora non avevano voluto nemmeno il minimo contatto con Théra, adirati per il matrimonio di una di loro con qualcuno che nemmeno rispettava le loro tradizioni. Se avessero scoperto che una loro discendente, Séla, aveva non solo i tipici poteri della Luna del popolo di Vhér, ma anche quelli del Sole, si sarebbero rivoltati ?. Le terre di Vhér erano inospitali e selvaggie, circondate da giungle e animali di grandi dimensioni come le pantere nere, che usavano come cavalcature in battaglia. Si trattava di un popolo saggio, almeno in base a quelle poche informazioni che avevano, e disposto a trattare, ma con una principessa di mezzo? qui non si parlava di mercanteggiare, si parlava di una guerra dopo una guerra. E lui non era disposto a versare altro sangue.
-Cosa succede?- la voce profonda del Servi interruppe i suoi pensieri.
-Nulla che ti riguarda Vakto-
-Tutto quello che riguarda Séla riguarda anche me- dietro di lui comparve Irden, che studiava il quadretto appena disegnatosi con profondo disgusto e sospetto. Glielo si leggeva negli occhi senza troppo sforzo.
-Voglio sapere cosa è successo alla ragazza, e perchè siete qui a discuterne in gran segreto? - Irden sbottò- se scopro che avete intenzione di farle del male giuro che vi uccido con le mie stesse mani, anche tu! pure se sei suo fratello!- brandì la sua arma come una mazza.
Dai mise la mano sul bastone della sua lancia.
-Vediamo di calmarci tutti!- s'intromise Liruz- parliamone-
-Si parliamone- ripetè minaccioso Kover.
Rupe sospirò; non aveva senso tenerli all'oscuro di tutto. Gli serviva qualcuno che proteggesse Séla ad ogni costo, e a giudicare da quello che vedeva si era formata un'alleanza inaspettata con qualcuno che almeno davvero teneva a lei.
-La farò breve- disse - Sèla ha risvegliato i poteri che discendono da nostro padre, ma non era previsto. Pensavamo tutti che avesse preso solo dalla madre e questo crea un grosso problema, sia in politica, come puoi ben immaginare- guardò Kover in viso- sia per la sua sicurezza. E io non so come proteggerla se devo pensare a vincere una guerra-
-La proteggeremo noi come abbiamo sempre fatto- affermò con orgoglio Irden
-E come? correndo di qua e di là da un posto all'altro come dei pazzi? no, mi serve qualcuno di più affidabile, che tenga almeno lei, se non Tirahn, lontano dalla battaglia... e qualcuno si sarebbe già offerto sulla carta.-
Un tic nervoso guizzò sotto l'occhio di Kover, che, cercando di mantenere la calma, si fece coraggio per chiedere:
-Chi?-
-I Tidiani- rispose con risolutezza Rupe.
-E perchè mai dovrebbero proteggerla quelle specie di pesci lessi? sono nostri nemici!- Irden strinse con forza la sua arma, guardando confuso tra Kover e Rupe, che si studiavano senza parlare.
Visto che nessuno degli altri ebbe il coraggio di spiegare, Liruz decise di dire la verità.
-Il Re dei Tidiani è interessato a Sèla-
-L'idea sarebbe di dargliela in sposa..-
Rupe non fece in tempo a terminare la frase che Kover gli fu addosso. Dai portò avanti le mani cercando con il ghiaccio di dividerlo dal Re, al quale stava stringendo il collo con una mano sola. Irden ruppe il ghiaccio di Dai con un colpo secco e si parò fra loro.
-Non con me presente, ghiacciolo-
Rupe bruciò con le sue fiamme il braccio di Kover che però non lo lasciò andare nonostante il dolore, ma strinse a sua volta per procurarne. Lo lanciò contro la parete di roccia, e dopo il colpo Rupe si rialzò velocemente.
-Se ti azzardi a venderla come merce di scambio ti squarcierò la pancia mentre sarai ancora in vita e lo farò con lentissimo piacere-
Kover aveva gli occhi completamente persi nella sua quasi mutazione, i muscoli delle braccia guizzavano faticando a trattenere lo scatto omicida, il respiro pesante e rapido, il braccio con la bruciatura che ancora fumava e lui sembrava non accorgersene.
Dolorante Rupe si portò la mano al collo, massaggiandoselo.
-Non ho detto che voglio farlo, ma solo che è una soluzione-
-Una soluzione di merda. Provaci- lo provocò Kover
-Provare a fare cosa?- sbottò Rupe- tentare di salvare il mio popolo da una guerra e-
-PROVA A STRAPPARLA A ME! NON OSARE!-
Ruggì.
Rupe lo guardò a occhi sgranati, e Liruz che fino a quel momento aveva deciso solo di assistere, si frappose con calma fra lui e il suo Principe.
-Segui il suo ragionamento, Kover, sarebbe lontana dalla guerra, e al sicuro, esattamente quello che vuoi anche tu-
-Non ci provare, stratega. NON CI PROVARE-
-Va bene!- aggiunse in fretta Liruz - va bene. Allora dovremo trovare un'altra soluzione assieme, perchè abbiamo bisogno di proteggere tutti gli eredi al trono, non solo Rupe, ed abbiamo bisogno anche della lealtà dei Tidiani, perchè ci servono se Vhér vorrà scontrarsi con noi per la loro Principessa e se il tuo consiglio dello Yutag non ci aiuterà. Come vedi, ci sono dei 'se' di troppo.-
Con un respiro profondo, Kover si sollevò levando la posizione curva della schiena che aveva assunto e con una sguardo calmo guardò il Principe.
-Io penserò allo Yutag e troverò il modo di portarlo dalla nostra parte, voi penserete ai Tidiani. Niente matrimonio. Niente stronzate del genere-
-Va bene- rispose dopo un interminabile silenzio Rupe, sistemandosi i vestiti.
-Al momento non abbiamo niente che possa tornarci utile però. Dovremo cercare- Disse Dai, che ancora teneva sotto tiro Irden, il quale faceva altrettanto.
-Forse ho qualcosa, ma potrebbe essere un buco nell'acqua- disse Kover- il ragazzo, quello assieme ai Tidiani, quello vestito di scuro dai capelli lunghi, sembra particolarmente interessato a Séla. Troppo. Avevo intenzione su richiesta di Séla di controllare perchè ci tenesse tanto a proteggerla, ma non ho avuto il tempo. Forse può tornarvi utile.-
Liruz si portò una mano ai capelli, pensieroso.
-Un Tidiano che protegge una donna di Vhér apparentemente senza motivo...interessante. Posso lavorarci su-
-Bene- rispose Kover, prima di andarsene senza salutare nessuno.
A Rupe non sfuggì però che si era abbassato la manica della maglia per coprire la bruciatura prima di tornare da Sèla.

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