Capitolo 63

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Dylan

Tornati a casa i bambini si sono tuffati subito sulla madre ma poi, per non farla stressare troppo, i nonni li hanno portati a prendere un gelato ed io sono rimasto da solo con Chloe.
James è andato con sua figlia fuori e poi credo che se ne sia tornato a casa.
Adesso sono tutti a letto e domani ce ne torniamo ufficialmente a Los Angeles.
Io e Chloe siamo sul divano. Lei è stesa su di me ed io ho le braccia intorno al suo corpo.
Oggi non mi ha mai lasciato. Mai. Mai. Mai.
Ed io ho fatto la stessa identica cosa.
<<Sei sicura di voler partire domani?>> le chiedo accarezzandole la testa.
Annuisce e poi dice: <<Se fosse per me partirei direttamente già ora>>.
<<Come ti senti?>> domando.
<<Bene ma sono ancora scioccata>> risponde.
<<Ci credo>> replico.
<<Posso farti una domanda?>> aggiungo subito dopo. Lei annuisce e mi guarda.  
<<Non voglio fartici ripensare ma... Ti ha toccata?>> chiedo a mia volta.
<<Si>> risponde.
Stringo la mascella e serro i pugni.
L'hanno toccata, me l'hanno toccata cazzo.
<<Ci sei andata a letto?>> chiedo schifato.
<<Cosa?! Certo che no!!>> esclama.
<<E perché sostiene il contrario?>> domando.
<<Lo avrà detto per vedere una tua reazione>> confessa lei.
<<Puoi ringraziare tuo padre perché è stato lui a fermarmi. Ero già pronto ad ammazzarlo>> dichiaro passandomi una mano tra i capelli.
<<Lo so lo so>> ammette.
<<Mi credi vero? Tu lo sai che non vado con il primo che passa e poi oddio... Cioè che schifo. Può essere mio padre>> dice lei ripensandoci.
<<Ti credo, ti ho sempre creduto, ma mi manda in bestia l'idea che ti abbia toccato>>.
<<Darebbe noia anche a me>> afferma.
<<Cosa ti ha fatto di preciso?>> continuo.
<<Mi ha toccato lì, insomma tra le gambe e mi ha minacciata dicendomi che se non fossi stata zitta avrebbe fatto anche di peggio>> risponde.
<<Porca puttana...>>, la scanso da sopra di me e mi alzo in piedi. Lei fa lo stesso e mi afferra da dietro, posando le mani sui miei fianchi.
Mi lascia qualche bacio sulla schiena scoperta e mi costringe a girarmi.
<<Perché sei arrabbiato con me?>> chiede.
<<Io non sono arrabbiato con te, solo che... Desidero andare a trovare quel bastardo in cella e spaccargli il muso>> ringhio.
<<Dylan non voglio più pensarci ti prego>>.
Si avvicina a me, ma non l'ascolto.
<<Ti rendi conto che ti ha toccata? Ha toccato quello che un tempo era mio, tutto mio e adesso. Oddio...>>, inizio a camminare avanti e indietro e la sento sospirare.
<<Dylan>> mi richiama ma la zittisco subito.
<<No. Tu lo sai quanto sono possessivo di te e del tuo corpo, e so che non è giusto perché non stiamo più insieme, ma ciò non toglie che mi possa dar fastidio>> dico con tono duro.
Si avvicina nuovamente a me e fa sfiorare i nostri corpi.
<<Ti sei messo con Wendy?>> domanda schietta cambiando argomento.
Come può pensare che mi sia messo con la mia migliore amica?
<<No e mi sembrava di essere stato chiaro l'ultima volta>> rispondo.
<<Cioè?>> chiede a sua volta.
<<Quando ti ho detto che non mi sarei trovato un'altra non stavo scherzando>> confesso.
<<E che hai fatto per tutto questo tempo?>>.
<<Lavoravo e mi prendevo cura dei miei figli>> rispondo sinceramente.
<<Mi hai mai pensato?>> chiede puntandomi attentamente gli occhi addosso.
<<Fai prima a chiedermi quali sono stati i momenti in cui non ti ho pensata>> replico.
Lei mi sorride timidamente e inizia a percorrere un dito lungo gli addominali.
<<Non sei andato con nessuna?>> chiede rimanendo a testa bassa.
Gliela alzo e successivamente dico: <<Oh ma lo vuoi capire che a me non me ne frega nulla delle altre? Io non voglio nessuna>>.
<<Nemmeno me?>>, mi sorride dolcemente e subito assumo un'espressione confusa.
<<Dove vuoi arrivare?>> chiedo.
<<Non lo so nemmeno io, non capisco perché ogni volta che siamo da soli finiamo sempre per parlare di noi>> risponde anch'essa confusa. Si allontana e poi dice: <<Forse è meglio che me ne vada a letto. Ci vediamo domani Dylan, buonanotte>>.
Si allontana ma la fermo in tempo.
<<Non scappare da me, non un'altra volta>>.
La sua schiena preme sul mio petto, la pelle d'oca inizia ad essere evidente lungo le braccia scoperte, la mia voce calda che le entra nelle orecchia e i suoi fianchi che si lasciano sfiorare dalle mie mani, rendano tutta la situazione più intrigante. Controllati Dylan.
<<Non è così semplice, è difficile continuare ad avere un rapporto con una persona che ti ha distrutto>>, si gira verso di me e mi guarda con due occhi spenti. Quanto odio vederla così.
<<Non sarà mai semplice se si tratta di noi, ma se continuiamo a rincorrerci forse dobbiamo arrenderci e accettare la realtà>> le confido.
<<Non voglio più soffrire>> aggiunge lei.
<<Non voglio più farti del male credimi. Non l'ho mai voluto, te lo giuro. L'ho fatto sempre senza volerlo e mi dispiace, ma giuro di essere cambiato. Ho smesso con tutto. Non bevo più, tranne in casi eccezionali, non fumo più e non faccio più il sedicenne come un tempo>>.
<<Me l'hai detto anche l'ultima volta>> ribatte ricordandomi le cose passate.
<<Non proprio. Ti avevo detto che ero cambiato, ma questa volta per davvero>>.
Scuote la testa e fa di tutto pur di non ascoltare le mie parole, poi dice: <<Ho sonno Dylan, voglio andare a letto>>.
<<Va bene non insisto>> la lascio e mi giro verso il divano. Con la coda dell'occhio vedo che posa lo sguardo su di me.
La guardo e poi dice: <<Buonanotte Dylan>>.
<<Buonanotte>> ripeto a mia volta.
Sale le scale e quando arriva all'ultimo gradino della prima rampa si blocca.
Spero con tutto me stesso che si giri e che mi venga ad abbracciare, ma non lo fa e successivamente scompare al piano superiore.
Mi siedo sul divano e continuo a guardare quella merda che c'è in Tv.
L'ho persa, l'ho persa per davvero porca puttana.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora