Capitolo 78

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Dylan

Tornati a casa, ci rinchiudiamo dentro ed io corro in cucina a bere un bicchiere d'acqua.
Per chi se lo stesse chiedendo la sorpresa è stata pazzesca, ma soprattutto gli sposi l'hanno apprezzata. Dovevate vedere mia madre quanto era contenta. Nessuno di loro se lo aspettava e quando hanno scoperto che era tutta idea nostra ci hanno ringraziato almeno 20 volte.
A mamma gli sono sempre piaciuti i fuochi d'artificio e volevo regalargli questa gioia in uno dei giorni più belli della sua vita.
Devo ammettere che è stato difficile vederla nelle mani di un altro uomo. So che mia madre non me la toglierà mai nessuno, che io sarò l'unico uomo per lei, però la famiglia è la famiglia e nonostante riconosca che mio padre sia stato una persona di merda... Infondo avrei voluto vederli insieme, proprio come i genitori di Chloe. Chiunque adesso mi può dire che non si può avere tutto dalla vita e avete ragione.
<<A cosa pensi trottolina?>> dice Chloe entrando in cucina. Indossa ancora quello splendido abito rosa che le dona.
<<Come mi hai chiamato?>> domando.
<<Trottolina>> risponde ridendo.
<<E perché?>> chiedo confuso.
<<Ti rendi conto che ti stai muovendo su te stesso?>> chiede lei facendomelo notare.
Mi fermo e smetto di bere.
<<Hai ragione>> replico.
<<È tutto ok?>> domanda a sua volta.
<<Si si>> rispondo mentendo.
<<È per i tuoi non è così?>>.
Annuisco ma subito dico: <<Sì ma non ne voglio parlare. Sono felice per mia madre e so che Mathias la renderà una principessa>>.
<<Questo senz'altro. Hai visto come la guardava sull'altare?>> chiede avvicinandosi.
<<Si>> le confesso.
<<Erano belli>> replica lei.
<<Questo non lo so, io ero fisso a guardarti>>.
Arrossisce avvicinandosi e mi bacia.
Approfondisco il bacio e le palpo il sedere.
Lei di scatto si tira indietro e mi spavento.
<<È tutto ok?>> chiedo.
<<Si scusami...>> risponde abbassando lo sguardo. Glielo rialzo e la obbligo a guardarmi.
<<Non siamo obbligati a farlo. Io aspetto quanto vuoi lo sai>> le ricordo.
<<Si ma io voglio farlo>> dice sicura di se.
<<E allora perché mi hai fermato?>> chiedo.
<<Ti arrabbi se te lo dico>> risponde.
<<Ti prometto che, anche se è una cosa brutta, non mi arrabbio ma ti prego dimmi che ti succede>> la scongiuro.
<<Non mi succede nulla, semplicemente mi è tornato in mente Zabdiel. Le sue luride mani mi toccavano, mi facevano sentire sporca e..>>, la stringo al petto e le impedisco di dire altro.
Se solo mi ritrovassi davanti a quel bastardo gli darei una vera e propria lezione.
Non so con quale coraggio ha osato toccarla ma se in futuro non dovessero metterlo in carcere e dovesse uscire, se la vedrà con me.
<<Tranquilla..>> dico dolcemente.
Lei si stacca piano piano e poi mi ordina di andare in camera. La seguo tenendola per mano e quando ci ritroviamo dentro, chiude la porta a chiave. Si avvicina a me e dice: <<Forse ci è servito stare lontani, ma ho sbagliato a far passare tutto questo tempo>>. 
<<Evidentemente era il tempo necessario di cui avevi bisogno>> le faccio notare.
Lei scuote la testa e dice: <<No, io sapevo già quello che volevo dopo un anno. Solo che... Evidentemente ci stavamo aspettando a vicenda. Tu aspettavi che facessi io il primo passo, mentre io aspettavo che lo facessi tu>>.
<<Tu lo sai perché non l'ho fatto>>, mi zittisce posandomi un dito sulle labbra.
<<Per darmi tempo per me stessa, sì, lo so>>.
<<Ma adesso voglio recuperare tutto il tempo
perduto>> dichiara.
<<Non sei andato con nessuna vero?>> chiede avvolgendo le braccia intorno al mio collo.
<<Hai qualche dubbio?>> dico sorridendo.
Scuote la testa e poi dice: <<Nemmeno io sono andata con altri, tu sei stato l'ultimo>>.
Lo sapevo, l'ho sempre saputo ma sentirmelo dire è tutt'altra storia. 
<<Sei sicura però che lo vuoi?>> domando.
<<Sì Dylan>> risponde sinceramente.
<<Ci fa bene stare vicini>> confesso attirandola sempre di più verso di me.
<<Sì ma adesso sta' zitto>>, mi trascina, facendomi indietreggiare, verso il letto e prima ancora di buttarmici a capofitto le tolgo il vestito. Mi dispiace, le sta troppo bene ma adesso ho bisogno di vederla senza.
Così è altrettanto più bella.  
Il suo intimo rosa le mette in risalto il seno, facendolo sembrare ancora più grande.
Dio mi manda in bastia.
Sale sopra di me ed inizia a sbottonarmi la camicia di lino nera. Quando la getta a terra si alza e si inginocchia a me.
Mi sbottona i pantaloni e con un colpo secco me li tira giù insieme ai boxer.
Mi guarda con due occhi colmi di desiderio e quando mi prende in bocca mi lascio scappare un gemito di piacere.
Saranno passati anche anni ma è sempre brava.
Non ha disimparato o cose simili, è migliorata nonostante sappia che non è andata con nessuno. Ora mi prende più affondo, ha imparato e non tossisce più come le altre volte.
<<Chloe fermati>> le ordino.
Non voglio venire così.
Non questa volta.
<<Sei sicura vero?>> chiedo strascinandola sopra di me. Si siede sul mio cazzo e dice in tono provocante: <<Non chiedermelo di nuovo o sarò stronza stasera con te>>.
Ribalto la situazione.
Adesso è lei sotto di me.
La bacio e piano piano scendo sempre più in basso. Lascio dolci baci in ogni angolo del suo corpo, sopratutto lì dove ha qualche smagliatura a causa della crescita e dell'ultima gravidanza avuta.
<<Sei stupenda>> sussurro.
L'odore della sua pelle mi inebria.
Scatena in me ogni nervo, ogni sfumatura di eccitazione possibile.
<<Dylan>> geme quando le passo la lingua proprio lì. Le stuzzico il clitoride con quest'ultima facendo movimenti circolari e con due dita la penetro all'interno.
<<Dylan>>. Al secondo gemito mi fermo e capisco che mi vuole. Mi sta supplicando con il timbro della sua voce ed io la voglio cazzo.
<<La prendi la pillola?>> le chiedo.
<<Sì>> risponde.
<<E l'hai presa stasera?>>.
<<Sì>> rivela.
<<Alla solita ora vero?>>.
<<Sì>> replica infine.
<<Quindi posso entrare senza?>> dico riferendomi al preservativo.
<<Cazzo Dylan. Basta domande. Entrami dentro>> dice impaziente.
Entro senza preavviso ed entrambi rimaniamo di stucco. Finalmente riesco a sentirla di nuovo pelle contro pelle.
E non è un sogno questa volta.
Le mie spinte si fanno sempre più forti, minuto dopo minuto. La riempio appieno.
La sua pelle lucida, riflettendo con la l'abat-jour della stanza, inizia a farsi evidente.
Questa ragazza è pura.
La mia bocca inizia a baciarle il collo, lo succhio, lo mordo fino a lasciarle dei segno violacei. Questa ragazza è mia.
La sue gambe iniziano a tremare, lei freme sotto di me, si lamenta, mugola il mio nome e le sue mani graffiano la mia schiena.
Sa quanto amo quando si sfoga su di me.
Mentre mi avvicino all'orgasmo temo di non farcela dal troppo piacere che mi sta dando.
Le cedo un'ultima spinta, concedendole un'ultimo momento di piacere, e veniamo insieme boccheggiando e gemendo l'uno sopra l'altro. Prima di infilarsi nel letto lei si va a pulire e in bagno, poi successivamente mi raggiunge in camera.
Appoggia la testa sul mio petto ed io le scosto i capelli umidi.
<<Possiamo restare così per sempre?>> mi chiede dolcemente lei.
<<Che fai lo chiedi a me?>> domando.
<<Sì>> risponde. 
<<Lo sai che ci starei sempre>> dichiaro.
<<Anche io>> replica.
Dopo quelle parole la vedo rilassarsi e poco dopo addormentarsi. Non riesco a chiudere occhio, non riesco a smettere di guardarla e a pensare a tutto quello che mi ha detto James. Ha ragione, sono proprio fortunato.
Ed è proprio perché sono fortunato che devo sceglierla, devo sceglierla come qualcosa di più.
L'ho scelta come mia compagna, come madre dei miei figli, come amica, sorella, confidente e per un breve periodo come mamma, ma non basta. Lei si merita di meglio.
Afferro il telefono e selezione la chat con Wendy. Spero tu abbia passato una bella serata. Domani devo parlarti urgentemente, si tratta di una cosa importante. Buonanotte!
Scrivo nel messaggio.
Continuo a guardarla dormire per un'altra ora abbondante e poi mi addormento pure io avendo la tranquillità di avere al mio fianco, finalmente, la mia donna.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora