Capitolo 15

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Dylan

Arrivato a lavoro da Chloe, entro dentro e la trovo a parlare con James.
Ancora quel bastardo...
Ma perché non si decide a stare lontano da lei?
James dice qualcosa di divertente e Chloe si mette subito a ridere.
<<Interrompo qualcosa?>> chiedo acido.
Il sorriso del ragazzo sparisce quando mi vede e torna serio, ingoiando poi la saliva.
<<Ciao anche a te amore>> dice Chloe alzandosi in piedi e afferrando la sua borsa da terra. La guardo e le sorrido, poi ritorno a guardare lo stronzo e lo squadro.
<<Ciao Dylan, è sempre bello vederti>> dice James porgendomi una mano.
<<Non posso dire lo stesso>>, gli sorrido facendo uno dei sorrisi più falsi che io abbia mai fatto e poi torno a guardare Chloe.
Lui ritrae la mano e distoglie lo sguardo.
<<Dylan!!>> dice Chloe rimproverandomi.
<<Non fa nulla Chloe, so di non stargli simpatico>> dice lui grattandosi la testa.
<<Si ma non è giusto che ti tratti così>> afferma la mia ragazza affiancandosi a lui.
Non sta succedendo davvero ragazzi.
Vi prego svegliatemi se è un sogno.
<<Dylan...>> mi invita Chloe a fare il primo passo. Già so che cosa vuole ma non chiederò mai scusa a questo coglione.
<<No, non ci provare>> la avverto.
<<Chloe davvero lascia stare, adesso credo che finirò il caffè e poi torno al lavoro>> dice James mettendosi in mezzo.
La mia ragazza rimane impassibile e continua a guardarmi male.   
<<So che la cosa non è reciproca ma è un piacere averti rivisto>>, quest'ultimo se ne va scomparendo nel suo ufficio.
<<Dylan quante volte ti devo dire che io qui dentro ci lavoro? Non puoi venire qui e trattare male ogni singola persona che mi sta vicino. Ma ti rendi conto che è una cosa anormale?>> chiede incredula.
<<Di certo non ti licenzieranno per uno stupido dipendente che non sopporto>> ammetto roteando gli occhi al cielo.
<<Ma non si tratta solo di questo perché so con certezza che se Richard non fosse amico tuo, tu faresti la stessa cosa anche con lui e non è un atteggiamento sano. Andiamo... È da persone ossessionate!! Mi fai sentire in un certo senso impotente e sembra che non ti fidi di me>> sbotta e quando capisco che è seria mentre parla inizio ad innervosirmi.
<<Io mi fido di te, lo sai che mi fido! Ma non mi fido degli altri>> dichiaro.
<<Ma che cosa te ne frega degli altri? Se un ragazzo mi guarda non me ne può fregare di meno visto che amo te>> spiega.
<<Be' scusami se a me da fastidio allora quando certi ragazzi ti guardano, ma non sono abituato a condividere ciò che è mio>>.
<<Non sono un oggetto Dylan e non puoi possedermi quando vuoi. Tu lo sai che mi interessi solo te, che mi interessano le tue attenzioni e che non me ne frega proprio niente degli altri visto che mi basti tu. Mi basta la persona che sei e ciò che mi regali ogni giorno stando al mio fianco ed è per questo che non capisco questa tua ossessione verso chiunque altra persona del sesso maschile>> replica.
<<Scusa ma a te farebbe piacere vedere che un sacco di ragazze mi guardano?>> chiedo.
<<No, ma è capitato molto spesso e molte più volte di quanto è capitato a me. Quando ancora ci frequentavamo sentivo ogni singolo pettegolezzo su di te e come credevi che stessi io? Come pensavi che potessi stare sapendo che molto probabilmente tutte le ragazze che ho incontrato, o comunque la maggior parte, per i corridoi te le sei portate a letto?>> dice rispondendo alla mia domanda.
<<Per non parlare poi di Wendy.
Se ragionassi come te dovrei renderle la vita impossible. Come pensi che mi sia stata dopo il vostro bacio? Tu non vivi dentro di me, non hai idea delle paranoie che mi sono fatta quella sera sera durante la visione del bacio oppure anche i giorni seguenti, e quanti tuttora me ne faccio per paura che tu possa scegliere o preferire un'altra ragazza a me>> aggiunge.
Se solo vivesse dentro di me capirebbe che nessun'altra ragazza ai miei occhi può essere e potrà mai essere paragonata a lei. 
<<Ti ho già detto che quel bacio non è significato niente per me. Mi sono staccato subito ed è durato qualche secondo>> ripeto.
<<Sì ma è la solita cosa Dylan.
C'è stato quel bacio e ormai nessuno dei due può tornare indietro per impedirlo>>.
<<Si ma...>> cerco di dire ma come è suo solito fare, anche questa volta mi interrompe.
Dio quanto odio quando fa così!!
<<Niente ma Dylan. Vedi di cambiare perché questo non è un atteggiamento che si potrà protrarre nel tempo>> dice puntandomi un dito contro. Ma che gli prende oggi?
Sul serio se la sta prendendo per una sciocchezza del genere?
Se non fosse incinta direi che è così agitata per colpa del suo periodo ma invece non c'entra niente il ciclo questa volta.
È lei.
Mi fa imbestialire questo suo comportamento e odio quando prende le difese di un altro, venendomi per giunta contro, invece che le mie. Sono il suo ragazzo e averla dalla mia parte è il minimo.
<<Mi spieghi che ti sta succedendo?>> chiedo infuriato nero.
<<Non iniziare Dylan, non ci provare nemmeno un po' a scaricare la colpa su di me. Non ti devi azzardare a dirmi che questa è una delle mie scenate perché sai benissimo che ho ragione, solo che non sei pronto ad ammetterlo perché c'è sempre di mezzo il tuo orgoglio. Questo è il tuo problema e fin quando non capirai che certe azioni non vanno fatte, tu continuerai a fare così, continuerai a fare sempre di testa tua>> risponde.
<<Senti per piacere possiamo tornare a casa? Parliamone lì>> dico invitandola ad uscire.
<<No, qui è iniziata la discussione e qui la finiamo>> mi avverte.
Sospiro e poi riprendo a dire: <<Dopo quel bacio non mi pare di averti detto di smettere di lavorare con lei perché so che ti metterei in difficoltà, che rischio di farti perdere il posto di lavoro o di metterti in conflitto con qualcuno e non voglio questo per te. Desidero il meglio e tu questo lo sai benissimo ma devi lasciarmi vivere Dylan. Non esisti solo tu al mondo e non ho intenzione di rinunciare i miei amici per te. Se io ti lascio avere tutte le amicizie che vuoi perché tu non sei disposto a fare la stessa cosa con me?>>.
<<Io conosco il tuo passato e lo conosci pure tu, anzi ma che dico... Tu lo sai a memoria e forse più di quanto ne sappia io... Sapendo chi eri in passato dovrei avere mille dubbi, dovrei avere paura di ogni ragazza che ti sta attorno, eppure? Cerco di non pensarci e non scateno una discussione ogni volta che ti vedo con un'altra, a differenza tua>> aggiunge incrociando le braccia al petto.
<<Lo sai che non ti tradirei mai e sai anche che non sono più il ragazzo testardo e ribelle di due anni fa>> le ricordo.
<<Hai ragione, io so tutte queste cose ma anche tu sai che nella mia vita desidero solo un uomo e sei tu. Eppure? Guarda come ti comporti? Pur sapendo questo continui a fare scenate in continuazione, a trattare male i miei amici maschi, quei pochi che ho aggiungerei>> ribatte secca e con tono autoritario.
<<E meno male>>, distolgo lo sguardo e alzo le sopracciglia facendo poi una smorfia.
<<Lo vedi come sei? Basta... Sono stanca e non ho voglia di litigare con te, anche perché tanto ormai è tempo perso. Tu non cambierai mai>>.
<<Mi sembra di essere cambiato parecchio e la mia unica motivazione sei stata tu perché sapevo che se solo avessi continuato ad avere quell'atteggiamento nei tuoi confronti e in generale con ogni persona che mi stava affianco, tu te ne saresti andata e non avresti mai accettato di avere una relazione seria con me poiché io ovviamente non ti davo motivo di volerne una attraverso i miei comportamenti infantili e stupidi>> spiego.
<<Mi fa piacere che tu la pensi così, perlomeno dalle tue parole sembra che ti sei accorto della gravità di certe cose che hai fatto in passato, di ciò che hai fatto a me e in generale a chiunque ti stava attorno.
Ciò che facevi non era niente di buono né nei confronti delle altre persone né per te visto che venivi considerato una persona pessima>> dice con tanta freddezza.
Conoscendola so che mi sta dicendo queste cose solo per ferirmi, non per farmi incavolare ancora di più. So quanto odia vedermi arrabbiato ed io odio esserlo, soprattutto con lei, ma l'unica cosa che in questo momento riesco a percepire è tanta rabbia e odio verso me stesso, un odio che non provavo da tanto tempo ormai.
Spero vivamente che sia così, che queste cose le stia dicendo solo per ferirmi o per farmi stare male perché se solo le pensasse davvero sarebbe una tragedia e tutto ciò che mi sono costruito in questi anni per lei, per potermi permettere un futuro tranquillo, sereno e pieno di felicità e di amore da donare alla nostra relazione, scomparirebbe e diventerebbe cenere.
<<Andiamo a casa ti prego>> dico guardandola dritta negli occhi.
<<Si, adesso andiamo. Credo di essermi sfogata abbastanza e ti avverto, che sia la prima ed ultima volta>>, rimango impassibile pur sapendo che se solo annuissi le mentirei.
<<Hai capito?>> insiste.
<<Si ho capito>> rispondo.
<<Bene, ora possiamo andare>>, esce dalla casa editrice ed io la seguo senza emettere un minimo suono.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora