Capitolo 60

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Chloe

<<Chloe purtroppo dovremmo fare il giro più lungo. La strada principale per arrivare a casa tua l'hanno bloccata per girare un film, quindi dovremmo fare venti minuti in più>> confessa.
<<Non c'è problema, stai tranquillo>>.
Parte e successivamente continua a parlare.
<<Il piccolo è a casa da solo?>> chiede riferendosi a Tobìa.
<<No no, non è da solo. Ci sono le mie due aiutanti in casa e c'è anche James>> rispondo.
<<Ah sì, quello nuovo giusto?>> domanda.
<<In realtà quello è Lucas, ed è arrivato da otto mesi, James è già da un po' in azienda>>.
<<Oh sì giusto, devo essermi confuso. Che stupido>> ridacchia ed io gli rivolgo un sorriso tirato. Mi piace la compagnia di questo uomo, ma delle volte è strano e chiacchiera troppo. Anche io sono una ragazza molto chiacchierona, ma non credo di essere insopportabile come lui.
<<Con il padre come va?>> chiede.
<<Con mio padre?>> domando a mia volta confusa e sorpresa.
<<No no! Con il padre del bambino. Dylan, giusto?>> chiede per avere certezza.
<<Ah si sì, Dylan. Comunque le cose non vanno molto bene. È un padre perfetto con i suoi figli però... Si insomma, la nostra storia è già finita da tempo ormai>> spiego.
<<Sì mi era giunta voce, mi spiace>>.
<<Non fa nulla. Lei come faceva a saperlo?>> chiedo curiosa.
<<Essendo l'autista di Richard, capitava che delle volte lo sentissi parlare di lei al telefono con il signor Walker. E non mi ci è voluto molto a capire che la vostra storia era giunta al termine>> risponde guardando attentamente la strada. Io lo guardo e sentendo le sue parole mi viene una morsa al petto.
<<Ho capito>>, torno a guardare la strada.
<<E hai un altro adesso?>>.
<<No nessuno, ho preferito prendermi del tempo per me stessa e del tempo da dedicare ai miei figli. È quella la cosa più importante per me adesso>> dichiaro sincera.
<<Hai fatto bene>> replica lui.
Dopo un quarto d'ora ci ritroviamo davanti ad un semaforo. Dovremmo girare a sinistra ma quando lo vedo girare a destra, mi volto di scatto verso di lui e dico: <<Non dovevamo girare a sinistra?>>.
<<No>> risponde secco.
<<Ma quando capitò la stessa cosa un anno fa io girai a sinistra, non a destra>> gli confido.
Con un pulsante che ha dalla sua parte, chiude le portiere e subito mi giro di scatto.
<<Che cosa stai facendo?>> chiedo all'uomo affianco a me. Continua a non rispondermi e a tenere lo sguardo fisso sulla strada.
Le macchine sfrecciano alla nostra sinistra e noi facciamo lo stesso.
<<Zabdiel!!>> lo richiamo.
<<Vuoi stare un po' zitta?>> ringhia.
<<Ma cos... Fammi scendere>> gli ordino.
<<Te lo puoi scordare>> dice in tono divertito.
<<Ti ho detto fammi scendere>> urlo.
Lui mi guarda malissimo e subito fa apparire una pistola. Me la punta addosso e nel mentre fa sbandare la macchina.
Per fortuna riesce subito a riprendersi e torna in corsia, ma mi minaccia.
<<Giuro che se non chiudi quella bocca, stasera finisce male>> dice in tono aspro.
Ingoio la saliva e rimango in silenzio.
Subito mi assale il panico e la paura di non farcela mi sovrasta.
<<Perché lo stai facendo? Stai complottando qualcosa con qualcuno? Hai bisogno di soldi? Sono disposta a darti tutto quello che vuoi, ma lasciami andare>> lo scongiuro.
Lui accelera ancora di più e lo vedo stringere il volano sempre più forte.
<<Stai zitta per la miseria>> ringhia ancora.
<<Ma... Io credevo che fossimo amici>>.
<<Io e te amici? Sul serio?>>, scoppia a ridere e poi continua a dire: <<Non lo saremo mai>>.
<<Sei stato tu a sabotarmi la macchina, non è così?>> domando.
Ma certo!! Come ho fatto a non pensarci prima. 
<<Esatto>>, sul suo volto vedo apparire un ghigno soddisfatto.
<<Che cosa ti ho fatto per meritarmi questo schifo?>> chiedo con le lacrime agli occhi.
<<Oh cara... Non piangere. Tu non mi hai fatto niente, sono stati quel porco di tuo suocero e il nuovo compagno di quella lurida troia di tua suocera a farmi qualcosa, qualcosa di brutto>> dice riferendosi ad Erick e a Mathias.
<<E che cosa centro io con tutta questa storia? Io non ne so niente. Lasciami andare>> urlo.
Lui ferma la macchina in un vicolo e di colpo mi sale sopra.
<<Stammi bene a sentire>>, con una mano ruvida mi tiene stretta per il volto mentre l'altra è in mezzo alle mie cosce.
Io provo a divincolarmi sotto di lui, provo a spostarlo, faccio di tutto, ma non ci riesco.
La sua presa è troppo forte.
<<Giuro che se apri di nuovo bocca ti scopo nell'immediato>>, mi infila una mano sotto la gonna e mi tocca la parte più sensibile.
Continuo a piangere.
Con le lacrime gli bagno il dorso della mano ma sembra fregarsene.
<<Hai capito?>> mi urla in faccia.
Faccio un cenno con la testa e lui ritorna al posto del guidatore. Riaccende la macchina e percorriamo altri 10 minuti di strada, fin quando non arriviamo in un vicolo stretto con affianco una casa abbandonata.
Scende di macchina e viene ad aprirmi la portiera. Non scendo, è lui con la sua prepotenza a farmi scendere. 
<<Cammina e senza fiatare entra dentro>> mi ordina puntandomi la pistola dietro la schiena.
Faccio come dice ed entro.
Lui chiude subito la porta a chiave e posa la pistola sul tavolino.
<<Che cosa vuoi farmi?>> chiedo impaurita.
<<Per ora nulla, puoi stare tranquilla, ma smettila di darmi fastidio. Riempimi ancora di domande e sai qual'è la tua fine>> risponde.
<<Non farlo, ti prego>> lo scongiuro.
<<Ma come no! Vedrai... Sarà divertente e piacevole. Cosa credi? Che il tuo ragazzo sia l'unico a scopare? Che l'abbia lungo solo lui? Ti sbagli tesoro. Hai 22 anni, compiuti ormai già da 6 mesi, e hai già 3 figli. Uno di 3 anni e mezzo e le altre di 2 anni e mezzo. Non ne vuoi avere altri? Hai fatto la troia fino ad ora, falla anche con me cucciola>>, mi passa il pollice sul labbro inferiore ed io gli tiro uno schiaffo.
Cerco di scappare, ma lui mi prende in tempo e mi getta sul divano in modo meschino. 
<<Vedo che non le capisci le cose>>, mi tocca l'entrata attraverso le mutande ed io mi divincolo. Non può succedere a me. 
<<Lasciami>> urlo.
Mi tappa la bocca e preme la sua erezione tra le mie gambe divaricate. 
<<Ti darò un'ultima opportunità, alla prossima ti entro dentro>> mi avverte.
Si alza di scatto ed io subito mi tiro giù la gonna. Mi copro e spero che qualcuno venga a salvarmi il prima possibile. 
<<Che cosa vuoi farne di me?>> chiedo.
<<Te l'ho già detto: per ora nulla. Voglio aspettare che qualcuno ti chiami>> risponde.
<<Anzi no... Adesso tu mi darai il tuo cellulare, mi salverò il numero di Dylan e poi ci parlerò con calma richiedendogli ciò di cui ho bisogno>> ammette.
Faccio per prendere il telefono, ma quando mi ricordo che Dylan può localizzare la mia posizione decido di non farlo e di mentirgli. 
<<Non l'ho dietro, l'ho lasciato nella mia macchina>> mento.
<<Dannazione!! Allora vorrà dire che aspetterai un po' perché non li chiamerò subito stasera, magari domani o domani l'altro. Voglio farli aspettare e preoccupare. Tu nel mentre starai in mia compagnia>>, scoppia a ridere in modo compiaciuto e poi si siede difronte a me.
<<Quando Dylan scoprirà che mi hai toccato si infurierà e tu potrai solo sperare di sopravvivere, lo sai vero?>> chiedo.
<<Credi che lui stia ancora dietro a te?>> ride sarcasticamente e poi dice: <<Sei la madre dei suoi figli e questo non potrà mai cambiare, ma Dylan è come suo padre. Si diverte ad andare a puttane. Le pagano, le fanno godere, godano loro stessi e poi le abbandonano. Se ne vanno il più lontano possibile. Tu credi seriamente che, dopo ben due anni e mezzo, lui sia ancora innamorato di te?>>.
<<Si, me l'ha giurato>>.
<<Mi dispiace dirtelo, ma non sarà così. Due anni fa avete rotto e in questa situazione ci rimarrete per sempre>>.
<<Ti sbagli>> sputo acida.
<<Si starà a vedere>>.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora