Capitolo 88

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Dylan

Dopo 6 giorni.
Domenica.
Ritorno a Los Angeles.

Tornati a casa i bambini sono crollati, mentre i nostri amici si sono ritirati nelle loro abitazione e hanno detto che come minimo andranno in letargo per almeno tre giorni. Chloe adesso è a casa da sola ed io nel mentre ho appena parcheggiato l'auto nel posto privato.
Sono stato da Wendy e abbiamo parlato di una cosa che dovrò fare tra sei giorni.
Come mi aspettavo, tutto sta andando per il verso giusto, nessun inconveniente, nessun problema si sta mettendo in mezzo e sono fortunato, almeno per ora.
<<Chloe sono tornato!>> urlo rientrando in casa. Esce dalla cucina e mi viene ad accogliere.
<<Com'è andato il lavoro con Wendy?>> mi domanda. Nel mentre mi tolgo la giacca e la bacio a stampo.
<<È andato bene. Come mi aspettavo è stata un'ottima spalla destra. È tutto perfetto, mancano giusto due o tre cose e poi è tutto pronto>> confesso.
<<Sono contenta>> replica sorridente.
<<Non sei arrabbiata vero?>> chiedo.
<<No, perché dovrei esserlo?>> chiede a sua volta. Be'... Forse perché l'ho lasciata sola anche oggi, ed è domenica.
<<Oggi è domenica, da poche ore siamo tornati a Los Angeles e credevo tu te la fossi presa per essermene andato, di nuovo, e per non essere stato qui con i bambini e con te>> ammetto.
<<Non preoccuparti Dylan, sei stato con noi tutta la vacanza, non ci hai lasciato un minuto perciò è normale che tu oggi abbia pensato solo al lavoro. Ammetto di esserci rimasta male quando la scorsa settimana sei stato via per tutta la giornata ma cerca di capirmi... Mia madre se ne era appena andata, i bambini stavano soffrendo perché tutti e quattro i nonni non li avrebbero visti per una settimana ed è stato difficile per me gestirli da sola>> spiega.
<<Io ti capisco, mi sono comportato male e ti chiedo ancora scusa. Non accadrà più una cosa simile>> la rassicuro nell'immediato.
<<Lo so tranquillo>>.
<<A proposito di loro, sono già tornati?>> domando riferendomi ai nostri genitori.
<<Sì, precisamente un'ora fa. Mia madre mi ha mandato un messaggio appena atterrati>> rivela lei.
<<Perché non sono qui?>>.
<<Erano molto stanchi dal viaggio e poi gli ho detto che i bambini erano ormai andati a letto. Così mi hanno confessato che saranno qui domani a pranzo>> mi comunica.
<<Bene, vedrò di esserci allora>>.
<<Perché? Dove dovresti essere scusa..?>> chiede in tono divertito.
<<Da Wendy>>, il suo sorriso si spegne alle mie parole e subito mi sento in colpa.
<<Sempre per quel progetto Chloe, non pensare cose strane>> le ricordo.
<<Non penso a nulla nello specifico, ma ultimamente state passando un bel po' di tempo assieme>> mi fa notare.
Se solo sapesse perché non me lo ricorderebbe con questo tono dispiaciuto.
<<Ti ricordo che lavoriamo sotto lo stesso tetto, è normale passare tanto tempo assieme quando siamo ormai una squadra>> annuncio.
<<Si lo so>> replica lei.
La abbraccio e le lascio un bacio sulla testa.
<<Non ti fare strane idee perché, come ti ho già detto un miliardo di volte, tra me lei non c'è niente>> le ripeto.
Lei mi bacia e subito le infilo la lingua in bocca.
La afferro per il retro delle cosce e mi avvicino al divano. Mi ci siedo sopra e continuo a mantenerla sopra di me.
Mi viene duro all'istante e quando riesce a percepirlo si stacca da me.
<<Dylan non possiamo, ho ancora le
mie cose>> dice riferendosi alle mestruazioni.
<<Dio santo ma quanto ti durano!!??>> chiedo lamentandomi. Ormai sono giorni che le ha, le sono venute quando eravamo a Seattle e da lì non siamo riusciti più a fare nulla.
<<Solitamente mi durano sempre sei giorni, ma può capitare che delle volte mi vadano via prima oppure dopo>> dichiara lei.
<<E quanti giorni ti mancano ancora?>>.
<<O due o tre>> risponde.
<<Che palle>> dico in tono lamentoso.
<<Non esiste solo il sesso in una relazione>> mi ricorda alzando un sopracciglio.
<<Mi vuoi forze dire che non avresti voglia di scoparmi?>> le chiedo divertito.
<<Non ho detto questo..>>, ingoia la saliva e si lecca il labbro inferiore. Allungo una mano sotto la maglia che indossa e le stuzzico un capezzolo. Adoro quando indossa i miei vestiti.
Gli donano.
<<Amo quando indossi le mie magliette>> le confido per la millesima volta.
<<Lo so>>, dice a denti stretti.
È eccitata lo so.
<<E amo ancora di più fare questo>>, infilo la testa sotto la maglia ed inizio a passare la lingua sull'areola del capezzolo.
<<Dylan fermati>> mugola lei ma io non la ascolto e continuo. Mi diverto troppo a farla patire anche quando non possiamo fare niente. So che prima o poi mi farà scontare tutto quanto, mi farà soffrire proprio come in questo momento sta offrendo lei ma non mi importa. Quando voglio una cosa io la ottengo sempre e in questo momento mi sto divertendo un sacco a farla eccitare, pur sapendo di non poter fare nulla. Forse.
<<Dylan..>> ripete e alza la maglietta spingendomi via. La guardo divertito e poi dico: <<Era buono il latte. Grazie mamma>>.
Lei mi da una piccola manata sulla spalla e dice: <<Sei un cretino>>.
Ridacchio e proprio in quel momento sento il mio cellulare suonare.
<<Sono le undici di sera, chi cazzo può rompere a quest'ora?>> impreco estraendolo dalla tasca dei miei jeans.
Quando guardo il telefono e vedo il nome sul blocco schermo deduco subito che ci siano notizie su Zabdiel.
Faccio un grande respiro e rispondo.
<<Pronto>>.
<<Salve signor Walker, mi scusi l'ora ma abbiamo notizie su De Jesus>> confessa l'avvocato. Spero solo che siano buone.
Dopo la giornata di oggi, mi auguro soltanto che nessuno me la rovini. 
Non ho voglia di rovinarmi il rientro a casa per colpa di un bastardo.
<<Mi dica>> lo incalzo.
<<All'incirca sei ore fa abbiamo beccato il signor De Jesus fuori dalla sua abitazione, nonostante i medici gli avessero detto di restare in casa per non affaticarsi troppo>> inizia a dire.
<<E allora?>> chiedo.
<<Ha mentito a tutti quanti. Lui non è stato male e non è nemmeno malato. Ha finto tutto solo per fuggire dal carcere>> ammette.
Bastardo. Lo sapevo.
Dovevo immaginarmelo.
Quel grande figlio di puttana.
<<Adesso lo abbiamo messo dentro, e le volevo comunicare che abbiamo abbastanza informazioni per trattenerlo a lungo>> spiega.
<<Questa è un'ottima notizia, lo comunicherò subito a mia moglie. Grazie per aver chiamato>> replico subito dopo.
Lui ringrazia me e poi riattacca.
<<Che è successo?>> chiede Chloe.
<<Si è scoperto che quel figlio di puttana di Zabdiel, non ha fatto altro che mentire a tutti quanti. Loro se ne sono accorti e adesso è incarcerato. L'avvocato dice che hanno abbastanza elementi necessari per trattenerlo a lungo quindi non c'è più da preoccuparsi di lui>> dico tutto d'un fiato.
<<Oddio ma questa è una notizia fantastica>>, si getta tra le mie braccia e la sento sorridere.
Ricambio l'abbraccio e le bacio una spalla.
<<Però aspetta... Come mi hai chiamato prima?>> domanda.
<<Come ti ho chiamato?>> chiedo confuso.
<<Te lo sto chiedendo io a te>> risponde.
<<Ehm.. Chloe?>> opto.
<<No>> afferma.
Ma di che cosa sta parlando?
<<Dylan non farmi sentire una cretina>>.
<<Ma... Non è questo il mio intento, solo non ti sto capendo, tutto qua...>> ammetto.
<<Hai detto all'avvocato che ero tua moglie>> mi spiattella lei spiazzandomi.
Quando l'ho detto?
Ma soprattutto... L'ho detto veramente?
<<Davvero?>>.
<<Sì>> annuncia.
<<Non me ne sono nemmeno accorto scusa>>.
<<No... Non fa nulla ma...>>, la blocco prima che possa dirmi qualcosa e dico: <<Inutile che ci provi. Non ti sposo>>.
<<Non era quello che volevo dire>> dice incrociando le braccia al petto.
<<Ma sono più che sicuro che era quello che stavi pensando>> replico.
<<Può darsi, ma ormai ho perso tutte le mie speranze con te>> ammette sbuffando.
<<Fai bene. Tutto sì, ma quello proprio no>> le ricordo. Ci rimane male, lo deduco dagli occhi spenti e dal modo in cui mi guarda.
<<Lo so, non c'è bisogno che me lo ripeti ogni volta>> sbotta lei innervosendosi.
<<Preferisco soltanto che le cose siano chiare, non mi diverto a ripetertelo perché so che questa cosa ti fa stare male>> spiego.
<<Un po'>>, abbassa lo sguardo ma subito glielo rialzo. Non sopporto l'idea di vederla stare male, e odio non incrociare il suo sguardo ogni volta che so per certo che sta così.
Si comporta in questo modo perché non vuole mostrare i suoi sentimenti, ma io ci voglio essere per lei. Sopratutto in questo casi.
Deve capire che non è più sola, che non lo sarà mai più d'ora in avanti perché io starò sempre al tuo fianco e non la lascerò mai.
<<Vedrai che con il tempo passerà anche a te. Ti abituerai all'idea di non diventare mai mia moglie e capirai pure tu che è soltanto una sciocchezza il matrimonio. Capirai che non serve un foglio di carta depositato chissà dove per amarci, il nostro amore è molto più grande di un foglio di carta e molto più significativo di quelle due o tre frasi che ci obbliga il prete a dire>> ammetto accarezzandole una guancia.
Lei mi abbraccia e la sento rilassarsi quando posa la testa nell'incavo del mio collo.
La stringo forte a me e le accarezzo la schiena da sotto la maglietta.
<<Tieniti libera per sabato perché voglio portarti in un posto>> la avverto.
Ritorna a guardarmi e mi chiede: <<Dove vuoi andare?>>.
<<È una sorpresa, lo vedrai>> ammette.
<<D'accordo>>.
<<Ti andrebbe di guardarci qualche cosa in TV?>> le chiedo cambiando argomento.
<<Va bene ma per poco, sono molto stanca>>.
<<Va bene>>, si allontana e si siede affianco a me. Afferro il telecomando e successivamente inizio a cercare qualcosa di carino.
Non c'è nulla di interessante. Ci sono solamente film noiosi, documentari, film noiosi che parlano di vite comuni e indovinate un po'? Altri film noiosi. Quando finalmente trovo un programma che potrebbe interessare ad entrambi, mi giro verso Chloe e noto che si è già addormentata.
Ridacchio e le scosto i capelli dal viso.
Lascio un bacio sulla sua fronte e poi mi avvio al piano di sopra per portarla a letto.
La adagio lentamente sotto le coperte e poi mi stendo affianco a lei.
<<Buonanotte amore mio>> le sussurro.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora