Capitolo 45

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Chloe

È inaccettabile tutta questa situazione. Sono le undici di sera e Dylan non è ancora tornato. Mi sembra di avere 4 figli invece di 3. È proprio un'irresponsabile e un'immaturo del cazzo.
Ma con chi mi sono messa?
Non è il ragazzo perfetto e questo si sa tutti, ma credevo che fosse cambiato.
Me lo stava dimostrando cazzo e mi sembra assurdo che abbia fatto qualcosa a Parigi con quella. Direi che è impossibile dopo tutti gli sforzi che ha fatto dall'ultima volta che ci abbiamo riprovato, ma quando penso al passato tormentato e pieno di donne attorno di Dylan... Be'... Mi è difficile continuare a crederci così tanto.
Mi chiedo seriamente chi ho affianco.
Se ho una persona che davvero mi ama o se è solo una sua convinzione, un'abitudine e nulla di più. Vorrei tanto pensare che fosse la prima opzione ma dai comportamenti si addice ben altro. E mi fa male tutto questo.
Perché io lo amo con tutta me stessa.
Sicuramente qualcuno di voi si starà chiedendo come posso amare una persona che riesce a distruggermi in continuazione, che non smette mai di farmi soffrire e che non riesce mai a mettermi in primo luogo. Sapete... Non riesco a darvi una risposta, non lo so nemmeno io, so solo che amo questo ragazzo e che vorrei passare il resto della mia vita con lui.
Se non fosse così tremendamente difficile stare con una persona del genere, molto probabilmente non sarei così forte e, in parte, sono contenta di questo, anche se... la paura che mi distrugga da un momento all'altro mi devasta.
È fuori da più di 12 ore.
Le bambine si sono addormentate quasi subito ma prima di fare addormentare Tobìa ce n'è voluto di tempo.
Voleva giocare con il padre, proprio come fanno sempre. Non faceva altro che chiedere di lui ed io sono stata male nel dirgli che era fuori. Non mi ha nemmeno chiamato per dirmi se aveva intenzione di tornare a casa o meno, non so dov'è, con chi e cosa sta facendo.
Sono seriamente preoccupata però è grande e vaccinato, credo che sia in grandi di badare a se stesso. Spero solo che torni a casa presto perché non riesco a vivere con l'ansia addosso e so che se non tornasse a casa entro stasera, non andrei a letto tranquilla. Macché dico... Non ci andrei proprio. Non riuscirei a dormire.
Improvvisamente bussano alla porta e subito mi precipito ad aprirla.
Per sbaglio faccio una mossa troppo brusca e subito sento un dolore alla gamba, ma decido di non dargli peso e apro finalmente la porta.
Vedo due uomini belli robusti, in divisa, pettinati e formali che sorreggono il mio ex ragazzo. Oh cazzo.
<<Salve signora, ci scusiamo per l'ora ma come può vedere suo marito non è nelle condizioni adatte per stare fuori casa>> dice uno dei due agenti della polizia.
Subito mi torna in mente un Déjà vu.
Successe la solita cosa un anno fa se non sbaglio, con Logan. Fu lui a riportarmelo a casa sano e salvo, ma anche quella sera era ubriaco marcio, proprio come adesso.
<<Non si preoccupi, anzi grazie di averlo portato a casa>> dico gentilmente.
<<Ci hanno chiamato quelli del bar a due isolati da qua proprio perché aveva iniziato a fare a botte con un uomo>> spiega l'altro agente. Che figura.
<<Sono mortificata, non succederà più... Ma adesso entrate su, appoggiatelo pure sul divano. Poi ci penso io a lui>>, mi scanso e mi metto da una parte per lasciargli spazio e non appena lo lasciano sopra quest'ultimo, li ringrazio nuovamente.
<<Non dovrebbe lasciar bere così tanto suo marito, non è uno che sa gestirsi>>.
<<Lo so, ha ragione ma delle volte è davvero difficile fermarlo in tempo>> ammetto.
<<Capisco>>, escono fuori e prima di andarsene si girano verso di me.
<<Be' buonanotte signora>> dicono.
<<Buonanotte>>, chiudo la porta e sospiro.
Mi affretto ad andare verso Dylan e quando mi ritrovo davanti a lui, mi siedo sul bordo del divano. Lui posa una mano sulle mie cosce e me l'accarezza.
<<So cosa stai per dire. Sono un'irresponsabile e un immaturo, non so controllarmi, ti avevo promesso che non sarei mai più tornato a casa sbronzo come l'ultima volta e invece l'ho fatto. Penserai le peggior cose su di me, ma ti prego non farmi la predica proprio adesso perché ho un mal di testa atroce>> mi supplica aprendo gli occhi.
<<Non lo farò stai tranquillo>> lo rassicuro.
Ha più o meno racchiuso tutto ciò che volevo dirgli e mi sorprende che se ne sia reso conto da solo, sicuramente da sobrio non si sarebbe mai detto queste cose ma in ogni caso preferisco non fargli pesare, almeno per stasera, questo fatto.
<<Sei bella>> dice in tono dolce.
<<Non iniziare>> lo avverto.
<<Non inizio nulla, dico sul serio, lo sei>>.
<<Grazie>>. Arrossisco.
<<Avevi ragione... Non sono l'uomo giusto per te>>, mi accarezza una guancia e torno seria.
<<Non ne voglio parlare>> dico schietta.
<<Va bene>>.
<<Bene>>, distolgo per un attimo lo sguardo e lo porto sul pavimento. I suoi occhi sono puntati su di me e questa cosa mi fa sentire a disagio. Vorrei girarmi ma ho paura di cedere se solo incrociassi le sue iridi.
<<Perché mi guardi?>>, finalmente prendo coraggio e mi giro.
<<Stavo immaginando una cosa>> confessa.
<<Che cosa?>> chiedo.
<<Hai sentito il mio amico?>> domanda a sua volta lui. Credo che si stia riferendo ad uno dei due agenti.
<<Non erano i tuoi amici Dylan, erano due agenti della polizia>> lo correggo.
<<Si vabbè loro insomma>> dice con superficialità.
<<E quindi?>> insisto.
<<Hanno detto che sei mia moglie e tu non li hai corretti>> mi fa notare.
Ha ragione.
Perché non l'ho fatto?
Forse mi sono talmente abituata a questa cosa che è come se lo fossi. Non è la prima volta che mi chiedono se sono sua moglie, ma effettivamente è strana come cosa.
Non fraintendetemi, pure un cane sa che desidero diventarlo però mi chiedo perché in una situazione del genere io non li abbia corretti. E adesso che gli dico?
<<Non l'ho fatto perché non mi sembrava il caso, non per altri motivi quindi non farti strane idee Dylan>> gli confido.
<<Non mi faccio nessuna idea, sai che non voglio sposarmi. Mi chiedevo solamente perché tu non avessi detto nulla>> replica.
<<Ti ho già risposto>> dico schietta.
<<Va bene>>, chiude gli occhi e sospira.
<<Però non mi hai detto a che cosa stavi pensando>> gli ricordo.
<<Ops, è vero>>, ridacchia e riapre gli occhi.
<<Be' quindi?>> lo sprono.
<<Ti stavo immaginando con il vestito bianco, lungo, di pizzo, a tratti trasparente e molto attillati in modo da far intravedere tutte le tue splendide forme>> spiega.
<<E?>> continuo a spronarlo.
<<E ho pensato che sarebbe bello vederti con un vestito da sposa>> dichiara.
<<Perché pensi queste cose..?>> chiedo titubante. Non so se sono pronta a sapere la risposta ma ogni volta va a finire sempre così.
<<Perché vorrei sposarti>> annuncia con tanto di tranquillità.
Ho un tuffo al cuore.
Ho sentito bene?
Dylan ha detto che vuole sposarmi.
Mi aveva fatto un discorso simile qualche mese fa, se non quasi un anno fa ma non era mai stato così diretto.
<<Ma hai appena detto di non volerti sposare>> gli ricordo.
<<Ho cambiato idea>>.
<<Forse è meglio che tu dorma un po'>> gli consiglio. Ne sta sparando troppe stasera.
<<Con mia moglie affianco? Si, certo>>, mi fa spazio sul divano ma io scuoto la testa.
<<Da solo>> preciso.
<<No, con te>> insiste.
<<Dylan...>> lo richiamo.
<<Ti prego, dormi con me>>, picchietta una mano sul divano per farmi capire che devo sdraiarmi a fianco a lui.
<<Non voglio>> mi lamento.
<<Si invece>> mi contraddice.
<<No, non voglio>> ripeto.
<<Fallo per me>> mi scongiura.
<<Tu la smetti di parlare del matrimonio?>> gli chiedo abbastanza irritata.
<<No>> risponde.
<<E allora no>>
<<Dai... Perché?>>
<<Se te la smetti di parlare di matrimoni e vestito io vengo a dormire con te, altrimenti no>> dico avvertendolo.
<<È un compromesso?>> domanda.
<<Diciamo di sì>> rispondo.
<<Va bene>>.
<<Niente abiti da sposa né nulla chiaro?>>.
<<Niente di niente>>, si mette una mano sul cuore e l'altra la alza come per dire "giuro".
<<Bene>>, mi sdraio affianco a lui e subito mi giro di spalle. La mia schiena viene a contatto con il suo petto e il suo braccio mi cinge la vita.
<<Tanto lo sappiamo entrambi che un giorno sarai mia per davvero>> sussurra tra i miei capelli. Lo sapevo. Dovevo immaginarmelo che non si sarebbe chetato.
<<Buonanotte Dylan>>.
<<Buonanotte... Chloe>>, mi stringe a se e si addormenta annusando i miei capelli.
Prima di prendere sonno passano almeno due ore. Questa situazione è davvero ingestibile, credevo che fosse più facile anche se... Con lui non lo sarà mai, niente è facile se c'è di mezzo Dylan Walker, ma pensavo di tollerare un po' di più il suo carattere e i suoi atteggiamenti impulsivi, proprio come ci sono riuscita fino ad adesso. Però ad oggi mi sembra davvero impossibile continuare a conviverci.
Forse è meglio mettere in atto già da ora il piano A. Mi odierà a quel punto, ma quando la rabbia gli passerà capirà anche lui che avevo ragione.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora