Nothing more 5 || amore incondizionato

Capitolo 96

Dylan

<<Ma dove stiamo andando?>> mi chiede Chloe lamentandosi mentre camminiamo verso la spiaggia. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
Possibile che debba sempre insistere?
<<Te l'ho detto Chloe. Non te lo dirò fin quando non vedrai con i tuoi stessi occhi. Dovresti sapere che è inutile che tu insista>>.
<<Ma ho il vestito troppo lungo, rischio di  cadere se continui a tirarmi>> ammette.
Rallento la presa e quando mi giro per guardarla la avverto e le dico: <<Allora cammina da sola ma non fare la furba perché non appena te ne torni indietro, giuro che ti prendo in collo>>.
<<Non lo farò>>.
<<Bene>>. Proseguiamo a camminare mano nella mano e lei rimane sempre al mio passo.
<<Quanto manca ancora? Io non...>>, si blocca quando vede una casetta di legno nel bel mezzo della spiaggia. Di scatto si gira verso di me e mi guarda con due occhi colmi di stupore.
<<E quella?>> chiede.
<<Passeremo qui la notte. L'hanno creata apposta per noi, ti piace?>> le chiedo.
<<Certo che mi piace Dylan>> risponde guardandola.
<<Andiamo allora>> la sprono ad entrare.
<<Non abbiamo le chiavi>> ammette.
Subito gliele sventolo davanti e lei le prende nell'immediato. Apre la porta ed entra senza pensarci due volte.
<<Ma è carinissima>> dichiara guardandola.
<<Aspetta di andare in camera al piano superiore>> le dico.
Lei mi guarda e si avvia verso la soffitta.
Un grande materasso ci accoglie in stanza e il lume delle lampade crea un'atmosfera strepitosa. Avvicinandomi di nuovo a lei, gli afferro i fianchi e le bacio una spalla scoperta.
<<Finalmente posso dire che sei mia moglie>> le sussurro all'orecchio.
Inclina la testa verso il lato destro e la vedo sorridere. Con un movimento delicato le faccio cadere una spallina del vestito e poco dopo faccio la stessa cosa dalla parte sinistra.
Tira le braccia indietro per sfilarsi entrambe le spalline di pizzo e con cura mi inginocchio dietro di lei per abbassaglielo fino alle caviglie. Lentamente tira fuori una gamba e poi l'altra.
Con cura glielo adagio su una sedia lì vicino e poco dopo mi posiziono nuovamente dietro di lei. La sua schiena nuda preme sul mio petto, ancora ricoperto di vestiti.
<<Non hai idea di quanto tu mi faccia impazzire>> le confesso.
Lei si gira verso di me e mi bacia.
<<È più di ventiquattro ore che non facciamo nulla>> mi ricorda.
<<Lo so>>.
<<Ed è troppo?>> aggiungo.
<<Sì>>, si siede sul letto e mi sbottona i pantaloni. Con un movimento improvviso, mi prende in bocca e inizia a muoversi, aiutandosi con la mano destra.
<<Piccola... Sei... Sei così brava>>.
Lei continua e l'eccitazione cresce sempre di più. Succhia con gusto il mio membro e quando riesco a sentirla fino infondo, sfiorandole la gola, mi lascio scappare un gemito di piacere.
<<Cazzo Chloe>>.
Mentre continua a succhiarmi, mi tolgo la giacca nera e con essa anche la camicia bianca.
Le getto a terra, con tanto di brutalità, e le afferro la chioma di capelli per spingerla sempre di più verso di me.
<<Ti amo cazzo>> ringhio a denti stretti.
La sua lingua mi stuzzica la punta e quando si stacca da me, mi chino in avanti per baciarla.
Salgo sopra di lei, ma prima ancora di farlo mi abbasso i pantaloni e i boxer.
Con un calcio li scalcio via e lei fa lo stesso con i tacchi bianchi.
L'intimo che indossa mi fa impazzire. Mi fa perdere la pazienza, la ragione e quel poco di autocontrollo che mi è rimasto.
<<Voglio sentirti fino infondo stasera>> la avverto. Una scintilla luminosa si irradia nei suoi occhi e successivamente si morde un labbro. Sa quanto mi fa impazzire quel gesto.
Con agilità mi avvento su di lei, le tolgo il reggiseno e con la bocca le torturo i seni.
La mia erezione preme contro di lei. La sento gemere, contorcersi e morire fino a rinascere grazie al mio tocco.
Il suo desiderio inizia a farsi sempre più evidente quando le infilo un dito dentro.
Basta, non devo perdere più tempo.
Sfilo la mano dai suoi slip e glieli sfilo.
<<Apri le gambe piccola>> le ordino.
Lei esegue il mio ordine e mi lascia entrare senza esitazioni.
Porca puttana quanto è stretta.
Aderisce perfettamente a me, questa donna così preziosa è stata creata apposita per me.
Io sono suo e lei è mia, e chi pensa il contrario se ne può andare anche al diavolo.
Lo sappiamo noi cosa siamo.
Mi spingo con forza dentro di lei e boccheggia sulla mia bocca socchiusa.
Perde la lucidità quando le stuzzico il clitoride con il pollice. I minuti passano, le mie spinte continuano a darle piacere ma so che desidera di più. Si aspetta di più da me.
Non voglio venire così, so cosa vuole.
Ama quando le concedo di possedermi e stasera, per quanto possa essere strano ammetterlo e confessarlo, voglio essere posseduto. Sì, posseduto da lei.
<<Alzati>>, esco da lei e mi sdraio a pancia in su. Le faccio cenno di sedersi su di me e quando si siede a cavalcioni inizia a strusciarsi sulla mia erezione.
Mi bacia ovunque.
Le labbra, il collo, le vene che ne seguono e il petto prima ancora di calarsi su di me.
<<Lo vuoi davvero?>> mi chiede prima ancora di iniziare.
Le sorrido e le scosto i capelli da un lato.
<<Sì, stasera sì>> confesso.
Mi bacia con passione e pochi istanti dopo sono di nuovo dentro di lei.
Butta la testa all'indietro mentre mi cavalca ed io la incito con le mani, posandogliele sui fianchi e seguendo il suo ritmo.
Questo vortice di emozioni non mi farà durare a lungo. Verrò prima del previsto se continua.
Reclino la testa e chiudo gli occhi di scatto quando aumenta il ritmo.
Porca puttana. Lo sta facendo davvero.
Mi sta dominando e non avrei mai pensato che fosse così piacevole.
Mi sto riscoprendo con lei. L'ho sempre fatto e dopo anni è ancora così.
Devo ringraziarla in qualche modo. Non posso concederle del tutto la libertà di possedermi a pieno. Deve capire che sarò sempre io a comandare a letto. Sempre.
Alzo il bacino dal materasso e le vado incontro.
Le mie spinte la fanno vivere, la fanno godere fino allo sfinimento.
Si abbandona completamente al piacere insieme a me e, diminuendo la velocità, si lascia andare. La riempio con la mia eccitazione e mi assicuro fino all'ultimo che ogni goccia sia dentro di lei.