Capitolo 97

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Chloe

<<Buongiorno moglie>>.
La voce di Dylan mi riporta alla realtà che però, pur non essendo, si rivela un bel sogno.
Ancora non ci credo di essere sua moglie.
<<Buongiorno marito>>, mi giro su un lato e aspetto un suo bacio. Le sue labbra si posano sulle mie labbra e subito apro gli occhi.
<<Come ti senti?>> chiede.
<<Bene, perché me lo chiedi?>> domando a mia volta strofinandomi le palpebre.
<<Ieri sera ci abbiamo dato tre volte>> mi ricorda. Ritornando ai bei momenti passati la scorsa notte, mi ricordo le sue mani intorno ai miei fianchi. La sua bocca sui miei seni, i suoi occhi incastrati sui miei, i suoi denti che stringono tra di loro le mie labbra, le carezze sul mio corpo e la sua eccitazione dentro di me.
Tutto questo per ben tre volte.
<<Già, è vero>>, sorrido al pensiero.
<<Girati verso di me>> mi ordina.
Faccio come dice e mi giro sul lato destro.
Lo guardo negli occhi e lui mi ravvia una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<È un peccato rovinare questa acconciatura>> confessa lui.
<<Lo so, però non vedo l'ora di togliermi tutta questa lacca dai capelli>> ammetto.
<<Eri bellissima ieri, dico davvero>>.
<<Lo sei sempre, tu lo sai, ma ieri non hai idea dello splendore che eri>> aggiunge.
Gli sorrido timidamente e salgo sopra di lui, accoccolandomi al suo petto.
<<Non lasciarmi>> gli sento dire di colpo.
Alzo la testa dal suo petto e lo guardo.
<<Non ti lascerò mai>> lo rassicuro.
È serio, non scherza e nonostante le mie parole continuo a leggere la paura del suo volto.
<<Ho paura che un giorno capirai di non essere io quello giusto per te>> confessa stringendo i denti tra di loro.
<<Non ti ho sposato per hobby. Ho sposato te perché ti ho scelto come compagno, come marito e come padre dei miei figli. Quando sono con te mi sento completa. Ieri è stato uno dei giorni più belli della mia vita, e sono così orgogliosa di averti sposato. Tu sei tutto per me Dylan, lo sei sempre stato. Lo sei stato anche quando cercavo di sopprimere questo sentimento così forte, e lo facevo perché avevo paura che tu mi distruggessi, ma sinceramente rifarei tutto da capo se solo si potesse.
Sei speciale e ti amo tantissimo. Non potrò mai lasciarti e sai perché? Perché ho la fortuna di essere amata da te>> replico tutto d'un fiato.
<<Dovrei dirle io queste cose a te, meriti di sentirtele dire>> afferma accarezzandomi una coscia scoperta.
<<Io le so già. In tutti questi anni mi hai dimostrato l'amore che provi per me, a modo tuo, ma l'hai sempre fatto. Ora tocca a me. Voglio essere un'ottima moglie per te, dico davvero Dylan. È tutto nuovo per entrambi, tu questo lo sai. Io l'ho sempre desiderato e sognato un momento simile, tu no, perlomeno non fino a qualche mese fa e so che ti fa una paura immensa questo mondo. Temi una separazione, come quasi tutte le coppie ai giorni d'oggi o proprio come è successo ai nostri genitori, ma noi non siamo loro.
Lo sappiamo noi cosa siamo, ricordi?>> chiedo.
<<Sì piccola>>, mi afferra per il collo e mi avvicina a lui. Lo bacio dolcemente sulle labbra e poco dopo dice: <<Quando ti vedo con un'altro uomo la rabbia mi sovrasta>>.
<<Devi imparare a comprendere amore che ho anche io degli amici. Solo perché ho attorno persone del sesso opposto, non significa che possono interessarmi. È una cosa sui cui dovremmo lavorarci entrambi, ma ti prego, cerca di stare tranquillo. Io amo solo te Dylan, ho sempre amato solo e soltanto te>> annuncio.
Infila improvvisamente due dita dentro di me e con un sospiro dico: <<Io ti amo più di ogni altro uomo al mondo, davvero Dylan, ti amo così... così tanto>>.
<<Sai che per me è lo stesso>> ripete.
Si alza su un gomito e si avventa sul mio collo delicato. Ci lascia due segni violacei e poi mi morde il lobo di un orecchio.
Schiudo la bocca mentre continua a torturarmi lì sotto e quando sento di arrivare al culmine, vengo sulle sue dita.
Lecca il mio piacere e, portandosi le dita in bocca, succhia quest'ultime con gusto.
<<Ti piace stancarmi di mattinata eh>> dico divertita e nel mentre mi sdraio nuovamente affianco a lui.
<<Sì>> afferma ridacchiando e lasciandomi una scia di baci nell'incavo del collo.
<<Amore basta per stamani, voglio tornare a Los Angeles>>, gli blocco la mano che stava per insinuarsi di nuovo tra le mie gambe e poco dopo si stacca, incrociando il mio sguardo.
<<Non finirò mai di volerti>> ammette.
<<Un giorno dovrà lo farai>> gli ricordo.
<<Te lo puoi scordare>> ribatte lui.
Scoppio a ridere e poi dico: <<Ma non possiamo continuare ad avere rapporti sessuali a 80 anni>>.
<<Chi l'ha detto questo?>> chiede.
<<Io>> rispondo.
<<Mi dispiace amore mio ma tu non detti legge perciò, se vorrai pure tu, lo faremo eccome>>.
<<Tu sei pazzo>>, scuoto la testa e sorrido.
<<Alzati piccola, che i nostri bambini ci stanno aspettando>>, mi tira una pacca sul culo e subito scatto in piedi.
<<Vado a farmi una doccia, aspettami di sotto, ok?>> lo avverto.
<<Va bene>>, esce dalla stanza, prima ancora di me, e nel mentre mi dirigo in bagno.
Dopo due ore arriviamo a casa, prima ancora di pranzo, e non appena parcheggiamo i bambini escono fuori in giardino.
<<Papà>> dice Marylin.
<<Mamma>> dicono all'unisono Hope e Tobìa. Corrono verso di noi e ci abbracciano.
<<Entriamo in casa dai>> sprona Dylan.
Sulla soglia della porta vedo subito Wendy insieme a Ryan.
I due salutano Dylan e quando mi ritrovo davanti Wendy, la saluto con un sorriso tirato. 
<<Vieni, lascia pure Tobìa a me>> dice lei porgendo una mano al bambino.
<<No, voglio stare con la mamma>>. 
<<Come come come..>> interviene James uscendo dalla cucina.
<<Ho sentito che qualcuno vuole stare con la mamma>> replica sempre lui venendo incontro a noi.
<<Bene, ci mancava solo lui>> mormora Dylan. Lo guardo male e gli faccio cenno di non fare scenate davanti a tutti.
<<Sì, io>> rivela Tobìa.
<<Ma io volevo andare a giocare in piscina>> confessa, sempre James, facendo una faccia dispiaciuta e riferendosi alla piscina gonfiabile che ha regalato al piccolo per il suo ultimo compleanno. 
<<Siii>> strilla mio figlio.
Mi tappo un orecchio a causa del suo urlo squillante e lo adagio per terra.
<<Bambine venite pure voi?>> chiede girandosi verso le mie due principesse.
<<Sì>> rispondo all'unisono.
<<Dylan tu vieni in cucina con me, ho da farti vedere una cosa fighissima. Si tratta di un'auto e devi aiutarmi a scegliere il colore>> dice di colpo Ryan.
In un battito di ciglia tutti scompaiano dalla mia vista e rimango sola con Wendy.
<<Come mai avete fatto tardi?>> chiede lei.
<<Ci ho messo un po' a prepararmi e poi alla fine abbiamo trovato un po' di traffico per strada>> rivelo.
<<Ho capito>>.
<<Ieri eri bellissima>> aggiunge lei mentre mi avvio verso le scale. Mi blocco all'istante e mi giro per ringraziarla.
<<Ehm grazie>>, faccio per andarmene nuovamente al piano superiore ma mi trattiene e dice: <<So che ce l'hai ancora con me, ma voglio cercare di rimediare le cose. Se solo tu vorrai potremmo riuscirci insieme. Non voglio diventare la tua migliore amica, perlomeno non se tu non lo vuoi, ma voglio cercare di avere una buona sintonia con te. Mi dispiace l'idea di crearti tensione ogni volta che ci vediamo. L'unica cosa che desidero è avere un rapporto civile, come qualsiasi relazione tra due amici, in questo caso tra due amiche>>.
Sospiro e scendo il gradino su cui ero appena salita. Abbasso lo sguardo ma poi lo riporto subito su di lei.
<<Wendy io..>> mi blocca.
<<Lo so Chloe, lo so. Infondo credo che pure tu lo voglia, ma so che non sei ancora pronta>> aggiunge lei facendo un passo avanti.
<<Non è proprio così. In un certo senso è vero che voglio creare un rapporto con te, perché sei la migliore amica di mio marito e voglio rispettare la vostra amicizia, però è difficile farlo quando sai che questa persona ci ha provato spudoratamente con quello che al tempo era il mio ragazzo>> dico nello specifico.
Lei annuisce e leggo la vergogna nei suoi occhi.
<<Non ho giustificazioni, tu questo lo sai. Mi dispiace tantissimo e te lo ripeterò all'infinito, però voglio aiutarti. Io non voglio prendere il posto di nessuno, cerco solamente di rendere felice Dylan, perché so che vorrebbe un po' di serenità tra di noi>> mi ricorda lei.
<<Lo so e lo voglio pure io. Non fraintendermi ti prego. Ormai sono passati anni da quando è successo quel che è successo. Avrei preferito non scoprirlo, ma è giusto così perché sennò sarebbe stato molto peggio. In ogni modo credo che andando avanti potremmo cercare di avere un rapporto di amicizia, ma non posso prometterti che sarà come quello che ho con Rachel. Lei è la mia migliore amica, nessuno prenderà mai il suo posto. Sicuramente le cose tra di noi andranno meglio, ma ho ancora bisogno del mio tempo. Non mi fido di te e non puoi obbligarmi a farlo, credo che debba essere una cosa spontanea e se al momento non è ancora venuta evidentemente c'è un motivo>>.
<<Certo certo, lo so Chloe e non devi preoccuparti. Io non voglio che ti fidi di me all'istante. Posso capire la tua paura, le tue insicurezze e tutto ciò che ne possa comportare. Sono pur sempre quella che un tempo desiderava il tuo attuale marito, ma ti posso assicurare che quei tempi sono finiti. Sono felicemente fidanzata con Ryan, mi riempie di attenzioni, mi rende felice e non desidero nessun altro uomo al di fuori di lui. Dico davvero>> mi comunica. 
<<Mi fa piacere, ma non per Dylan. Parlandone molte volte con lui ho capito che hai compreso il tuo errore e che di conseguenza  che tu ne sia pentita, e credimi che apprezzo molto la tua forza, perciò mi fa piacere che tu abbia trovato una persona come Ryan. Ti ripeto, non perché adesso so per certo che non ci provi con mio marito, ma proprio perché ti vedo felice>> le confido sinceramente.
<<Lo sono da tanto ormai>>, mi rivolge un sorriso e annuisce fiera di se.
<<Ne sono felice>> dico con sincerità.
<<Ti andrebbe una stretta di mano?>> chiede porgendomela. Gliela guardo e sospiro.
<<Se solo me lo stringerai non significherà che saremo amiche, vorrà semplicemente dire che avremmo messo un punto al passato e che siamo pronte per il futuro. Non necessariamente adesso bisogna chiarire le cose e diventare amiche per la pelle, ma magari con il tempo potremmo darci questa opportunità>> aggiunge facendo spallucce.
Ha senso quel che dice. Non posso continuare ad essere arrabbiata con lei. Sicuramente sarà sempre un bersaglio pronto, la controllerò visto che non mi fido abbastanza, per il momento, ma non posso di certo continuare a fare stare male Dylan per colpa di avvenimenti accaduti in passato. Adesso siamo marito e moglie e voglio cercare di togliermi di torno tutti i problemi possibili.
Gli stringo la mano e dico: <<Sarà fatto, ma con il tempo d'accordo?>>.
<<Certo>>, mi sorride e poi subito dopo aggiunge chiedendomi: <<Andiamo pure noi a controllare quei due in cucina oppure preferisci fare altro??>>.
<<A dire la verità prima stavo andando al piano superiore solo per evitare l'imbarazzo che mi avrebbe creato stare qui con te, ma non ho nulla da fare perciò io andrei dai nostri uomini>> confesso indicando la cucina.
<<Va bene>>.
Lei è la prima ad entrare e non appena varchiamo la soglia della porta, i due ci guardano. Dylan guarda prima la sua migliore amica, poi posa lo sguardo su di me e mi sorride. Viene nella mia direzione e mi circonda la vita con le sue grandi braccia.
<<Che significa questo?>> chiede divertito.
<<Che cosa? Abbiamo semplicemente varcato la porta insieme>> dico ridacchiando.
<<Non prendermi in giro. Vi stavo spiando e vi ho visto parlare, ma non ho capito niente di ciò che vi siete dette. Ho solo visto una stretta di mano ma poi quando vi ho visto tornare verso di qua, sono subito tornato da Ryan>> spiega.
<<Sei uno spione>> gli faccio notare.
<<Può darsi, ma ti prego, rispondi alla mia domanda>> mi scongiura.
<<Siamo state fin troppo tempo in guerra e questa cosa non faceva stare bene nessuno, specialmente te. Ero stanca di sapere che il mio rapporto con Wendy non ti faceva stare bene, così ho avverato il tuo desiderio>> rispondo.
<<Quindi siete amiche?>> domanda speranzoso. Non la definirei così, ma più o meno? Ah oddio. Non ci credo di averlo detto per davvero. Insomma... Tempo fa la odiavo.
<<No, cioè non proprio, ma stiamo prendendo quella direzione>> chiarisco. 
<<E l'hai fatto per me?>>.
<<Certo>> confermo.
<<Ti amo>>, sorride sulle mie labbra e mi lascia tanti piccoli baci sulle quest'ultime.

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