●Lettere da nessuno (2)

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Harry pensava ancora a ciò che aveva detto Fred, ma ciò che lo straniva era la reazione che il suo corpo aveva avuto nel sentirlo sussurrare così vicino.

La lettura sarebbe ripresa a pranzo, così insieme ai suoi amici andò nel dormitorio e si sedette sul letto.

《Harry, ti dispiace se vado con Hermione al Lago? Ha detto che deve dirmi una cosa》

《Vai pure Ron, io risposerò. La cosa positiva di questa lettura sono le lezioni saltate.》

Ridacchiò alla battuta dell'amico mentre usciva dalla stanza. Così Harry rimase solo, steso sul letto a pensare a cosa fare con i suoi genitori.

La calma venne interrotta dall'arrivo dei gemelli nella stanza. Harry alzò la testa e gli sorrise.

《Cosa vi porta qui?》

Fred si siede ai piedi del letto, mentre George più avanti.

《Pensavamo di farla pagare ai quegli stronzi.》

《E cosa pensavate di fare? Ancora non potete fare magie fuori dalla scuola.》

Rispose a Fred, ignorando il battito accelerato del suo cuore.

《Semplice, in estate con la scusa di una visitina alla Londra babbana, ci sposteremo verso Privet Drive e casualmente faremo cadere delle mou mollelingua. Il ciccione di tuo cugino apprezzerà molto. Non trovi George?》

Il gemello annuì ridacchiando. Quel piano era infallibile.

《Beh non male, così non vi beccheranno  nemmeno. E avrò qualcuno da vedere. Si, mi piace.》

Il corvino non aspettava altro che l'estate. I gemelli gli danno il cinque e George andò via ricordandosi dell'appuntamento con Angelina.

In stanza rimasero soltanto Harry e Fred. Il corvino pensò che quella di George fosse stata una scusa per rimanerli da soli, ma non si spiegava il perché.

Fred, d'altrocanto non poteva non essere in debito con il fratello. Rimasto solo con la persona che aveva preso possesso dei suoi pensieri, dai piedi del letto, mantenendosi con le braccia ai lati di Harry, scivola sul suo corpo fino ad arrivare con il viso a pochi centimetri da quello rosso del corvino.

《Fred?》

Harry sentiva il cuore battere come non mai, non capiva perché Fred stesse facendo ciò. Che fosse uno scherzo?

《A cosa pensi?》

《Ehm...perché stai facendo questo?》

Riusciva almeno a non balbettare come un idiota. Ma se doveva essere sincero, quella situazione non gli dispiaceva.

《Tu cosa pensi?》

Il rosso lasciò scappare una piccola risata, chinò ancora di più il viso fino a sfiorare le labbra del corvino. A sua volta, Harry, sentendo le labbra del rosso sulle sue, gli fece perdere la ragione.

Portò una mano nei capelli del rosso e lo spinse di più verso le sue labbra, fino a che non posò le proprie su quelle del rosso.

Inutile dire che dopo quel contatto, i due ragazzi passarono a baciarsi con più veemenza. Fred mordeva e succhiava il labbro inferiore del corvino, mentre Harry succhiava con foga la sua lingua, volendone di più.

A staccarsi per primo fu Harry che aveva le labbra gonfie e rosse.

《Cazzo Fred》

Il rosso, contento che aveva finalmente baciato il ragazzo che gli piaceva, ridacchia e portò una mano sotto la maglia del corvino andando ad accarezzare la sua pancia.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora