♤La mappa del malandrino (2)

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《Un po' per la promessa di Lupin di dargli qualche lezione Anti-
Dissennatore, un po' per il pensiero che forse non avrebbe mai più dovuto
riascoltare la morte di sua madre, un po' per il fatto che Corvonero aveva
schiacciato Tassorosso nell'incontro alla fine di novembre, l'umore di
Harry migliorò decisamente. Grifondoro dopotutto non era fuori gara, an-
che se non poteva permettersi di perdere un'altra partita. Baston tornò in
possesso della sua energia frenetica, e fece lavorare la squadra come sem-
pre nei turbini di pioggia gelida che continuarono anche in dicembre.
Harry non vide traccia di Dissenatori nel territorio della scuola. La furia di
Silente sembrava trattenerli nelle loro postazioni agli ingressi.
Due settimane prima della fine del trimestre, il cielo si illuminò all'improvviso di un candore opalino e abbagliante e una mattina i prati fangosi
si ricoprirono di gelo lucente. Nel castello c'era aria di Natale. Il professor
Vitious, l'insegnante di Incantesimi, aveva già decorato le classi con luci
scintillanti che si rivelarono essere autentiche fate svolazzanti. Gli studenti
discutevano allegramente dei loro progetti per le vacanze. Sia Ron che
Hermione avevano deciso di rimanere a Hogwarts, e anche se Ron disse
che era perché non poteva sopportare l'idea di due settimane con Percy, e
Hermione insistette che aveva bisogno di andare in biblioteca, Harry sape-
va benissimo che lo facevano per tenergli compagnia, e gliene fu molto
grato.》

Harry sorrise ai suoi amici. Senza di loro era perso.

《Con gran gioia di tutti tranne Harry, l'ultimo finesettimana del trimestre
fu programmata un'altra gita a Hogsmeade.
«Possiamo comprare lì i regali di Natale!» disse Hermione. «I miei an-
dranno matti per i Fildimenta Interdentali di Mielandia!»
Rassegnato al fatto che sarebbe stato l'unico studente del terzo anno a
rimanere al castello, Harry prese in prestito da Baston una copia di Guida
ai Manici di Scopa e decise di passare la giornata a informarsi sulla fabbri-
cazione delle scope. Agli allenamenti cavalcava una scopa in dotazione al-
la scuola, una vecchia Stellasfreccia. che era molto lenta e instabile; de-
cisamente, aveva bisogno di una scopa nuova.
Il sabato mattina della gita a Hogsmeade, Harry salutò Ron e Hermione,
imbacuccati in mantelli e sciarpe, poi sali da solo la scalinata di marmo e
si diresse verso la Torre dei Grifondoro. Fuori aveva cominciato a nevica-
re, e il castello era molto tranquillo.
«Psst... Harry!»
A metà del corridoio del terzo piano si voltò e vide George e Fred che lo
guardavano sporgendosi da dietro la statua di una strega gobba con un oc-
chio solo.
«Che cosa fate?» chiese Harry incuriosito. «Perché non siete andati a
Hogsmeade?»
«Era per fare un po' di festa con te prima di partire» disse Fred con una
misteriosa strizzatina d'occhi. «Vieni...»
Indicò una classe vuota sulla sinistra della statua orba. Harry seguì Fred
e George. George chiuse piano la porta e si voltò sorridendo.
«Regalo di Natale in anticipo per te, Harry».
Con un gesto teatrale, Fred trasse qualcosa da sotto il mantello e la posò
su un banco. Era un foglio di pergamena grande, quadrato, molto consun-
to, assolutamente vuoto. Harry, sospettando uno degli scherzi di Fred e George, lo fissò.
«Che cosa dovrebbe essere?»
«Questo, Harry, è il segreto del nostro successo» disse George sfiorando
il foglio.
«Darlo a te è una vera sofferenza» disse Fred, «ma ieri sera abbiamo de-
ciso che tu ne hai più bisogno di noi».
«Comunque lo sappiamo a memoria» disse George. «Lo affidiamo a te.
A noi non serve più».
«E cosa me ne faccio di una vecchia pergamena?» chiese Harry.
«Una vecchia pergamena!» esclamò Fred, chiudendo gli occhi con una
smorfia, come se Harry lo avesse offeso a morte. «Spiega tu. George»》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora