●Il maestro di pozioni (1)

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Di nuovo tutti si riuniscono per leggere un nuovo capitolo. Sta volta si propone Molly, che una volta ricevuto il libro, inizia a leggere.

《Il maestro di pozioni. ‘Guarda lì!’
‘Dove?’
‘Vicino a quello alto coi capelli rossi’.
‘Quello con gli occhiali?’
‘Ma hai visto che faccia?’
‘E la cicatrice, l'hai vista?’
Il giorno dopo, da quando Harry ebbe lasciato il
dormitorio, fu
inseguito da una miriade di bisbigli. I ragazzi, in
fila fuori delle
classi, si alzavano in punta dei piedi per dargli
un'occhiata anche
solo per un attimo, oppure lo superavano lungo i
corridoi per poi tornare indietro a osservarlo meglio. Harry
avrebbe preferito che non lo facessero, perché
stava cercando di concentrarsisul percorso da
seguire per arrivare in classe.
A Hogwarts c'erano centoquarantadue scalinate:
alcune ampie e spaziose; altre strette e
pericolanti; alcune che il venerdì
portavano in luoghi diversi; altre con a metà un
gradino che
scompariva e che bisognava ricordarsi disaltare.
Poi c'erano porte
che non si aprivano, a meno di non chiederglielo
cortesemente o di
non far loro ilsolletico nel punto giusto, e porte
che non erano
affatto porte ma facevano finta di esserlo. Molto
difficile era anche ricordare dove fossero le cose, perché tutto sembrava soggetto a
continuispostamenti: i personaggi dei ritrattisi
allontanavano
continuamente per farsi visita l'uno con l'altro, e
Harry avrebbe
giurato che le armature camminassero.
Neanche i fantasmi contribuivano a rendere più
semplice la
situazione. Era assaisgradevole quando uno di
loro, all'improvviso,
scivolava attraverso una porta che un ragazzo
stava cercando di
aprire. Nick-Quasi-Senza-Testa era sempre
felice di indicare ai
Grifondoro la giusta direzione, ma Pix il
Poltergeist, se lo incontravi quando eri in ritardo per una lezione,
era capace di farti trovare due porte sprangate e
una scala a trabocchetto. Ti tirava in
testa il cestino della carta straccia, tisfilava il
tappeto da sotto i piedi, ti lanciava addosso pezzi
di gesso oppure, avvicinatosi di
soppiatto, ti afferrava il naso e strillava:
‘PRESO!’》

E i malandrini scoppiarono a ridere, a loro Pix non aveva mai infastidito anzi gli dava una mano con gli scherzi. James si promise di parlare con Pix di Harry, la sua prole non doveva mica essere preso di mira.

《Ancor peggio di Pix, se possibile, era il custode
Argus Gazza.
Harry e Ron riuscirono a prenderlo per il verso
sbagliato fin dalla
prima mattina. Gazza lisorprese mentre
cercavano di passare per una
porta, che sfortunatamente risultò essere
l'entrata al corridoio del
terzo piano di cui era vietato l'accesso agli studenti. Non volle
credere che si fossero smarriti, convinto com'era
che stessero
cercando di forzarne l'entrata di proposito, e
minacciò di
rinchiuderli in prigione, se non fosse stato per il
professor Raptor
che passava in quel momento e lisalvò.
Gazza possedeva una gatta di nome Mrs Purr,
una creatura color
polvere, tutta pelle e ossa, con due occhi
sporgenti come fari,
spiccicata alsuo padrone. La gatta pattugliava i
corridoi da sola.
Bastava infrangere una regola di fronte a lei,
mettere appena un piede fuori riga, ed eccola correre in cerca di
Gazza, il quale
puntualmente appariva due secondi dopo, tutto
ansimante. Gazza
conosceva i passaggisegreti della scuola meglio
di chiunque altro
(tranne forse i gemelli Weasley) ed era capace
disbucare fuori
all'improvviso al pari dei fantasmi. Glistudenti lo
detestavano, e
desideravano con tutto il cuore di riuscire ad
assestare un bel
calcio a Mrs Purr.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora