♤Artigli e foglie di tè (3)

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《In silenzio, i ragazzi riportarono le tazze all'insegnante, presero i libri e li
riposero nelle borse. Perfino Ron evitava lo sguardo di Harry.
«Buona fortuna a tutti» disse la professoressa Cooman con un filo di vo-
ce, «fino al prossimo incontro. Oh, e tu, caro» disse rivolta a Neville, «la
prossima volta arriverai in ritardo, quindi ricordati che dovrai lavorare di
più per metterti in pari».
Harry, Ron e Hermione scesero la scaletta e la scala a chiocciola in si-
lenzio, poi si diressero alla lezione di Trasfigurazione della professoressa
McGranitt. Ci misero tanto a trovare la sua classe che, per quanto fossero
usciti in anticipo da Divinazione, arrivarono appena in tempo.
Harry prese posto in fondo all'aula, ma era come se si fosse seduto nel-
l'occhio di un riflettore: tutti gli altri continuavano a rivolgergli occhiate
furtive, come se dovesse cadere morto da un momento all'altro. Sentì a
stento quello che la professoressa diceva degli Animagi (maghi che pote-
vano trasformarsi a loro piacere in animali) e non la vide nemmeno tra-
sformarsi davanti a loro in un gatto tigrato con i segni degli occhiali attor-
no agli occhi.》

I malandrini risero, al terzo anno avevano deciso di diventare animaghi illegali, riuscendoci solo al quinto anno. Remus fu sempre grato ai due amici.

《«Ma insomma, che cos'avete oggi?» domandò la professoressa McGra-
nitt, tornando se stessa con un debole pop e guardandoli tutti quanti uno a
uno. «Non che sia importante, ma è la prima volta che la mia trasforma-
zione non viene accolta da un applauso».
Tutti si voltarono di nuovo verso Harry, ma nessuno parlò. Poi Hermio-
ne alzò la mano. «Ci scusi, professoressa, abbiamo appena avuto la prima ora di Divina-
zione, e stavamo leggendo le foglie di tè e...»
«Ah, certo» esclamò la professoressa McGranitt accigliata. «Non c'è bi-
sogno di aggiungere altro, signorina Granger. Ditemi, chi di voi morirà
quest'anno?»
Tutti la fissarono.
«Io» disse Harry alla fine.
«Capisco» commentò la professoressa McGranitt guardando Harry con i
suoi occhi piccoli e lucenti. «Allora è bene che tu sappia, Potter, che Sibil-
la Cooman ha predetto la morte di uno studente all'anno da quando è arri-
vata in questa scuola. Nessuno è ancora morto. Vedere presagi di morte
dappertutto è il suo modo preferito di dare il benvenuto a una nuova classe.
Se non fosse che non ho l'abitudine di parlar male dei miei colleghi...»
La professoressa McGranitt s'interruppe, e tutti notarono che aveva le
narici bianche e dilatate. Poi riprese, più tranquilla:
«La Divinazione è uno dei settori più imprecisi della magia. Non vi na-
sconderò che faccio fatica a tollerarla. I veri Veggenti sono molto rari, e la
professoressa Cooman...»》

Sirius rise 《Vai così Minnie》urlò e la docente lo guardò male, nascondendo un sorriso. Molti risero a bassa voce.

《Si interruppe di nuovo, e poi disse in tono molto pratico: «A me sembri
in perfetta salute, Potter, quindi mi scuserai se non ti dispenso dai compiti
oggi. Ti assicuro che se dovessi morire non sei tenuto a consegnarli».
Hermione rise. Harry si sentì un po' meglio. Era più difficile aver paura
di un mucchietto di foglie di tè lontano dalla debole luce rossa e dal pro-
fumo troppo intenso dell'aula della professoressa Cooman. Non tutti erano
convinti, comunque. Ron aveva ancora l'aria preoccupata, e Lavanda sus-
surrò: «Ma allora, la tazza di Neville?»
Quando la lezione di Trasfigurazione fu terminata, si unirono tutti alla
folla che si dirigeva rumorosamente verso la Sala Grande per il pranzo.
«Allegro, Ron» disse Hermione spingendo verso di lui un piatto di stufa-
to. «Hai sentito che cos'ha detto la professoressa McGranitt».
Ron si servì e prese la forchetta, ma non cominciò a mangiare.
«Harry» chiese con voce bassa e seria, «tu non hai visto un grosso cane
nero da nessuna parte, vero?»
«Sì che l'ho visto» rispose Harry. «Ne ho visto uno la notte che sono
scappato dai Dursley».》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora