♤Il dissenatore (4)

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《La porta della Sala Grande era aperta sulla destra; Harry seguì la folla e
la oltrepassò, ma aveva appena dato un'occhiata al soffitto incantato, che
quella sera era nero e coperto di nuvole, quando sentì una voce:
«Potter! Granger! Voglio vedervi subito!»
Harry e Hermione si voltarono, sorpresi. La professoressa McGranitt, in-
segnante di Trasfigurazione e direttrice della Casa di Grifondoro, li stava
chiamando al di sopra della folla. Era una strega dall'aria severa con i capelli raccolti in uno stretto chignon; i suoi occhi penetranti erano incorni-
ciati da occhiali rettangolari. Harry si fece largo verso di lei con un vago
presentimento: la professoressa McGranitt aveva un certo modo di farlo
sentire sempre in colpa.
«Non c'è bisogno di fare quella faccia: voglio solo parlarvi nel mio uffi-
cio» disse loro. «Tu va' pure avanti, Weasley».
Ron rimase a guardare la professoressa McGranitt che spingeva Harry e
Hermione via dalla folla rumorosa; insieme i tre attraversarono la Sala
d'Ingresso, salirono le scale e si incamminarono lungo un corridoio.
Giunti nel suo ufficio, una stanzetta con un gran camino acceso, la pro-
fessoressa McGranitt fece segno a Harry e Hermione di sedersi. Si sedette
dietro la scrivania ed esordì senza preamboli:
«Il professor Lupin ha mandato un gufo per avvertire che sei stato male
in treno, Potter».
Prima che Harry potesse replicare, qualcuno bussò piano alla porta e
Madama Chips, l'infermiera, entrò con aria affaccendata.
Harry si sentì arrossire. Era già abbastanza spiacevole che fosse svenuto,
senza che tutti si agitassero tanto.》

《Non ti piace stare al centro dell'attenzione vero?》 Chiede Cho e Harry annuì imbarazzato.

《«Sto bene» disse, «non ho bisogno di niente...»
«Oh, si tratta di te» disse Madama Chips senza battere ciglio e chinan-
dosi su di lui per osservarlo da vicino. «Suppongo che stessi facendo di
nuovo qualcosa di pericoloso».
«È stato un Dissennatore, Chips» spiegò la professoressa McGranitt.
Le due donne si scambiarono uno sguardo torvo e Madama Chips fece
un verso di disapprovazione.
«Mettere tutti quei Dissennatori attorno alla scuola» mormorò, spingen-
do indietro i capelli di Harry per sentirgli la fronte. «Non è certo il primo a
svenire. Sì, è tutto appiccicoso. Sono terrificanti, davvero, e l'effetto che
fanno su persone che sono già di per sé cagionevoli...»
«Io non sono cagionevole!» esclamò Harry imbronciato.
«Ma certo che no» disse Madama Chips distrattamente, mentre gli senti-
va il polso.
«Di cosa ha bisogno?» chiese la McGranitt asciutta. «Riposo? È meglio
se stanotte dorme in infermeria?»
«Sto bene!» disse Harry balzando in piedi. L'idea di quello che avrebbe
detto Draco Malfoy se lui avesse passato la notte in infermeria era una tor-
tura.
«Be', come minimo dovrebbe mangiare un po' di cioccolato» disse Madama Chips, scrutando Harry negli occhi.
«Ne ho già mangiato un po'» disse Hafry. «Me l'ha dato il professor Lu-
pin. L'ha dato a tutti».
«Davvero?» disse Madama Chips in tono d'approvazione. «Vuol dire
che finalmente abbiamo un insegnante di Difesa contro le Arti Oscure che
conosce il suo mestiere?»
«Sei sicuro di stare bene, Potter?» chiese la McGranitt brusca.
«Sì» rispose Harry.
«Molto bene. Per favore aspetta qui fuori mentre scambio due parole con
la signorina Granger sui suoi orari, poi andremo insieme al banchetto».》

Remus sorrise all'infermiera che ad ogni luna piena lo accompagnava e lo andava a riprendere dopo la luna piena. La donna ricambiò il sorriso.

《 Harry tornò in corridoio con Madama Chips, che si avviò verso l'infer-
meria parlottando tra sé. Dovette aspettare solo qualche minuto, e poi
Hermione uscì con l'aria molto soddisfatta, seguita dalla professoressa
McGranitt, e il terzetto ridiscese le scale fino alla Sala Grande.
Era un mare di cappelli neri a punta; ognuna delle tavolate era affollata
di studenti, i visi illuminati dalle fiammelle di migliaia di candele che gal-
leggiavano a mezz'aria sui tavoli. Il professor Vitious, un piccolo mago
con un gran ciuffo di capelli bianchi, stava portando via un cappello antico
e uno sgabello a tre piedi.
«Oh» disse Hermione piano, «ci siamo persi lo Smistamento!»
I nuovi arrivati a Hogwarts indossavano il Cappello Parlante, che li as-
segnava strillando alle case a cui erano più adatti (Grifondoro, Corvonero,
Tassorosso o Serpeverde). La professoressa McGranitt si avviò verso il
suo posto al tavolo degli insegnanti, mentre Harry e Hermione si dirigeva-
no, cercando di non farsi notare, verso il tavolo dei Grifondoro. Tutti si
voltarono a guardarli mentre strisciavano lungo il muro della sala, e alcuni
indicarono Harry. La storia del suo svenimento davanti al Dissennatore si
era diffusa cosi in fretta?
Lui e Hermione si sedettero ai due lati di Ron, che aveva tenuto loro il
posto.
«Che cosa è successo?» mormorò a Harry.
Harry cominciò a spiegargli tutto in un sussurro, ma in quel momento il
Preside si alzò, e così Harry fu costretto a tacere.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora