♤La mappa del malandrino (3)

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C'erano scaffali su scaffali di dolci e caramelle, i più deliziosi che sì po-
tessero immaginare. Blocchi di torrone cremoso, quadretti rosa lucenti co-
perti di glassa al cocco, mou color del miele; centinaia di tipi diversi di
cioccolato disposti in pile ordinate: c'era un barile di Gelatine Tuttigusti +
1, e un altro di Api Frizzole. le palline di sorbetto levitante di cui aveva
parlato Roti; lungo un'altra parete c'erano le caramelle Effetti Speciali; la
SuperPallaGomma di Drooble (che riempiva una stanza di palloni color
genziana che si rifiutavano di scoppiare per giorni interi), i curiosi fram-
menti di Fildimenta Interdentali, le minuscole Piperille nere («sputate fuo-
co davanti ai vostri amici!»), I Topoghiacci («per far squittire i vostri den-
ti!»), i Rospi alla Menta («saltano nello stomaco come se fossero veri!»),
fragili piume di zucchero filato e bonbon esplosivi.
Harry s'infilò in un crocchio di ragazzi del sesto anno e vide un cartello
appeso nell'angolo più lontano del negozio ('Sapori Insoliti'). Sotto c'erano
Ron e Hermione, intenti a esaminare un vassoio di leccalecca al gusto di
sangue. Harry s'intrufolò alle loro spalle.
«Bleah, no, a Harry non piaceranno, sono per Vampiri, immagino» stava
dicendo Hermione.
«E questi?» chiese Ron infilando un barattolo di Scarafaggi a Grappolo
sotto il naso di Hermione.
«Direi proprio di no» disse Harry.
Ron fece quasi cadere il barattolo.
«Harry!» squittì Hermione. «Che cosa ci fai qui? Come... come hai...»
«Wow!» disse Ron, impressionato, «hai imparato a Materializzarti!»
«Certo che no» disse Harry. Abbassò la voce per non farsi sentire da
quelli del sesto anno e raccontò loro della Mappa del Malandrino.
«E come mai Fred e George non l'hanno mai data a me?» esclamò Ron
offeso. «Sono loro fratello!»
«Ma Harry non se la terrà!» disse Hermione, come se l'idea fosse ridico-
la. «La consegnerà alla professoressa McGranitt, vero, Harry?»
«Nient'affatto!» disse Harry.》

E James rise, era così simile a lui.

《«Sei impazzita?» disse Ron a Hermione sgranando gli occhi. «Conse-
gnare una cosa cosi utile?»
«Se la consegno, dovrò dire dove l'ho presa! Gazza scoprirebbe che
l'hanno rubata Fred e George!»
«E Sirius Black?» disse Hermione in un soffio. «Potrebbe usare uno dei
passaggi che ci sono su quella mappa per entrare nel castello! Gli inse-
gnanti lo devono sapere!»
«Non può entrare attraverso un passaggio segreto» disse Harry in fretta.
«Ce ne sono sette sulla mappa, giusto? Fred e George suppongono che
Gazza ne conosca già quattro. Quanto agli altri tre, uno è bloccato, quindi
nessuno può prenderlo. Uno ha il Platano Picchiatore piantato sull'ingres-
so, quindi di lì non si può uscire. E quello che ho appena usato... be'... è
molto difficile vedere l'entrata giù in cantina... quindi, a meno che non sa-
pesse già della sua esistenza...»
Harry esitò. E se Black sapeva di quel passaggio? Ron, comunque, si
schiarì la voce in maniera eloquente e indicò un cartello appeso all'interno
della porta del negozio.》

《Ovvio che sapevo tutto, ero uno dei creatori. E ciò che mi spaventa è che anche Minus sa bene ogni passaggio...potrebbe esser stato lui.》sussurrò e Remus annuì. 《È un'altra buona ipotesi, chi sei tu cosa ne hai fatto di Sirius?》scherzò.

《PER ORDINE DEL MINISTERO DELLA MAGIA
Si ricorda alla clientela che fino a ulteriore comunicazione,
i Dissennatori pattuglieranno le strade di Hogsmeade tutte
le notti dopo il calar del sole. Questa misura è stata presa
per garantire la sicurezza degli abitanti di Hogsmeade
e sarà revocata solo dopo la cattura di Sirius Black.
È quindi consigliabile portare a termine le compere
ben prima del tramonto.
Buon Natale!
«Visto?» disse piano Ron. «Vorrei proprio vederlo, Sirius Black che
cerca di entrare da Mielandia con il villaggio che brulica di Dissennatori.
Comunque, Hermione, i proprietari di Mielandia lo sentirebbero se ci pro-
vasse, non credi? Abitano sopra il negozio!»
«Sì, ma... ma...» Hermione sembrava decisa a trovare un altro problema.
«Insomma, Harry non dovrebbe venire comunque a Hogsmeade, non ha il
permesso firmato! Se qualcuno lo scopre, finirà nei guai, e guai seri! E non
è ancora il calar del sole... cosa succede se Sirius Black si fa vedere oggi?
Adesso, magari?»
«Farebbe una bella fatica a trovare Harry là in mezzo» disse Ron, indicando con un cenno la neve fitta che vorticava oltre le finestre a pannelli.
«Dai, Hermione, è Natale, Harry si merita una tregua».
Hermione si morse le labbra. Sembrava molto preoccupata.
«Hai intenzione di denunciarmi?» le chiese Harry con un sorriso.
«Oh... certo che no... ma davvero, Harry...»》

《Sapevo che non mi tradiresti mai》disse Harry. Hermione rise.

《«Hai visto le Api Frizzole, Harry?» disse Ron, trascinandolo verso un
barile. «E le Lumache Gelatinose? E i Pallini Acidi? Fred me ne ha dato
uno quando avevo sette anni... mi ha fatto un buco nella lingua. Mi ricordo
che mamma gliele ha date con la scopa». Ron fissò la scatola dei Pallini
Acidi, soprappensiero. «Chissà se Fred mangerebbe un po' di Scarafaggi a
Grappolo, se gli dico che sono noccioline...»
Quando Ron e Hermione ebbero pagato tutti i dolci, il terzetto uscì da
Mielandia e si tuffò nella tormenta.
Hogsmeade sembrava un biglietto natalizio: i piccoli cottage col tetto
spiovente e i negozi erano coperti da uno strato di neve fresca; c'erano
ghirlande di agrifoglio sulle porte e candele incantate appese agli alberi.
Harry tremava; a differenza degli altri due, non aveva il mantello. Risali-
rono la via, le teste chine contro il vento, Ron e Hermione intenti a urlare
attraverso le sciarpe.
«Quello è l'Ufficio Postale...»
«Zonko è da quella parte...»
«Potremmo andare fino alla Stamberga Strillante...»
«Sapete cosa vi dico?» propose Ron, coi denti che battevano. «Perché
non andiamo a prenderci una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa?»
Harry era più che d'accordo: il vento era tagliente e lui aveva le mani ge-
late, così attraversarono la strada e dopo qualche minuto entravano nella
piccola locanda.
Era molto affollata, rumorosa, calda e fumosa. Una donna ben tornita
con un viso grazioso stava servendo una comitiva di chiassosi stregoni al
bancone.
«Quella è Madama Rosmerta» disse Ron. «Vado a prendere da bere,
d'accordo?» aggiunse, arrossendo un pochino.》

《Sirius aveva una cotta per lei.》disse Lily ridendo. 《Ci provava sempre》continuò James. 《Ehy, era una gran bella donna》si giustificò.

《Harry e Hermione si fecero strada fino in fondo al locale, dove c'era un
tavolino libero tra la finestra e un bell'albero di Natale vicino al camino.
Ron tornò cinque minuti dopo con tre boccali schiumanti di Burrobirra
bollente.
«Buon Natale!» disse allegramente alzando il suo.
Harry bevve a lunghi sorsi. Era la cosa più squisita che avesse mai assaggiato e gli parve che lo scaldasse tutto da dentro.
Una corrente improvvisa gli scompigliò i capelli. La porta dei Tre Mani-
ci si era riaperta. Harry gettò uno sguardo in quella direzione da sopra l'or-
lo del boccale e la Burrobirra gli andò di traverso.
I professori McGranitt e Vitious erano appena entrati nel pub in un vor-
tice di fiocchi di neve, seguiti a poca distanza da Hagrid, immerso in una
fitta conversazione con un uomo robusto che indossava una bombetta ver-
de acido e un mantello gessato: Cornelius Caramell, Ministro della Magia.
In un attimo, Ron e Hermione spinsero la testa di Harry sotto il tavolo.
Accoccolandosi al riparo, grondante di Burrobirra, Harry strinse spasmo-
dicamente il boccale vuoto e osservò i piedi degli insegnanti e di Caramell
avanzare verso il bancone, fermarsi, poi voltarsi e puntare proprio verso di
lui.
Da qualche parte di sopra, Hermione sussurrò: «Mobiliarbus!»
L'albero di Natale accanto al tavolo si sollevò di mezzo metro, scivolò di
lato e atterrò con un tonfo morbido esattamente davanti al loro tavolo, na-
scondendoli alla vista degli insegnanti. Attraverso i fitti rami più in basso
Harry vide quattro sedie allontanarsi dal tavolo accanto al loro, poi sentì i
grugniti e i sospiri degli insegnanti e del Ministro mentre si sedevano.
Subito dopo vide avvicinarsi un altro paio di piedi, calzati in scintillanti
scarpe turchese col tacco alto, e sentì una voce femminile.
«Un'Acquaviola piccola...»
«Per me» disse la professoressa McGranitt.
«Quattro pinte di idromele aromatico...»
«'azie, Rosmerta» disse Hagrid.
«Uno sciroppo di ciliegia con seltz, ghiaccio e ombrellino...»
«Mmm» disse il professor Vitious schioccando le labbra.
«Quindi il rum di ribes rosso dev'essere suo, Ministro».
«Grazie, Rosmerta cara» disse Caramell. «È davvero bello rivederti.
Prendi qualcosa anche tu... Unisciti a noi».
«Be', grazie mille, Ministro».
Harry vide i tacchi scintillanti allontanarsi e poi tornare indietro. Il cuore
gli pulsava in gola. Perché non gli era venuto in mente che era l'ultimo fi-
nesettimana del trimestre anche per gli insegnanti? E quanto sarebbero ri-
masti lì seduti? Aveva bisogno di tempo per intrufolarsi di nuovo dentro
Mielandia se voleva tornare a scuola prima di notte... La gamba di Her-
mione scattò nervosa vicino a lui.》

《Sempre la solita fortuna》disse Charlie. Harry annuì.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora