♤Ancora posta via gufo (1)

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《Hermione lo tirò per la manica e guardò l'orologio. «Abbiamo esatta-
mente dieci minuti per tornare nell'infermeria senza che nessuno ci veda...
prima che Silente chiuda a chiave la porta...»
«D'accordo» disse Harry, distogliendo lo sguardo dal cielo, «andiamo...»
Scivolarono attraverso la porta alle loro spalle e discesero una stretta
scala a chiocciola. Giunti in fondo, udirono delle voci. Si appiattirono con-
tro il muro, in ascolto. Sembravano Caramell e Piton. Avanzavano rapidi
nel corridoio ai piedi della scala.
«...sperare solo che Silente non faccia difficoltà» stava dicendo Piton. «Il
Bacio verrà eseguito immediatamente?»
«Non appena Macnair toma con i Dissennatori. Tutta questa faccenda di
Black è stata molto imbarazzante. Non vedo l'ora di informare La Gazzetta
del Profeta che finalmente l'abbiamo preso... Credo che vorranno intervi-
starla, Piton... e una volta che il giovane Harry sarà tornato in sé, mi aspet-
to che racconti alla Gazzetta come lei l'ha salvato, con tutti i particolari...»
Harry strinse i denti. Colse di sfuggita il sorriso compiaciuto di Piton
mentre, al fianco di Caramell, oltrepassava il nascondiglio suo e di Her-
mione. Il suono dei loro passi si spense. Harry e Hermione attesero qual-
che istante per essere eerti che i due si fossero davvero allontanati, poi pre-
sero a correre nella direzione opposta; giù per una scala, poi un'altra, lungo
un nuovo corridoio... poi sentirono una risatina davanti a loro.》

《Voleva la fama, piccolo sudicio bastardo》commentò aspro Remus.

《«Pix!» borbottò Harry, afferrando Hermione per il polso. «Qui dentro!»
Si precipitarono in una classe deserta alla loro sinistra. Appena in tempo.
Pix procedeva a balzi nel corridoio, ridendo come un pazzo, e sembrava di
ottimo umore.
«Oh, è orribile» sussurrò Hermione, l'orecchio appoggiato alla porta.
«Scommetto che è tutto eccitato perché i Dissennatori vogliono finire Si-
rius...» Controllò l'orologio. «Tre minuti, Harry!»
Aspettarono finché la voce maligna di Pix non si spense in lontananza,
poi scivolarono di nuovo fuori dalla porta e ripresero a correre.
«Hermione... che cosa succederà... se non torniamo dentro... prima che
Silente chiuda la porta?» disse Harry ansante.
«Non voglio pensarci!» mugolò Hermione, ricontrollando l'orologio.
«Un minuto!»
Erano alla fine del corridoio dell'infermeria. «Ok, sento la voce di Silen-
te» disse Hermione, tesa. «Dài, Harry!»
Avanzarono furtivi lungo il corridoio. La porta si aprì. Comparve la
schiena di Silente. «Vi chiuderò dentro» lo sentirono dire. «Ora è mezzanotte meno cinque.
Signorina Granger, tre giri dovrebbero bastare. Buona fortuna».
Silente uscì dalla stanza ed estrasse la bacchetta per chiudere a chiave la
porta. Presi dal panico, Harry e Hermione scattarono. Silente li guardò e
un gran sorriso comparve sotto i lunghi baffi d'argento. «Allora?» disse
piano.
«Ce l'abbiamo fatta!» disse Harry senza fiato. «Sirius è fuggito con Fie-
robecco...»
Silente rivolse loro un gran sorriso.
«Ben fatto. Credo...» Tese l'orecchio per ascoltare i rumori provenienti
dall'infermeria. «Sì, credo che anche voi siate fuggiti... entrate... vi chiude-
rò dentro...»
Harry e Hermione entrarono. L'infermeria era vuota a parte Ron, che
giaceva ancora immobile nell'ultimo letto. Mentre la serratura scattava alle
loro spalle, Harry e Hermione andarono in punta di piedi verso i loro letti.
Hermione si infilò di nuovo la GiraTempo sotto il vestito. Un attimo dopo,
Madama Chips usciva a grandi passi dal suo ufficio.》

《Tutto bene quel che finisce bene》commentò Ron.

«È uscito il Preside? Ora posso occuparmi dei miei pazienti?»
Era di pessimo umore. Harry e Hermione pensarono bene di prendere il
loro cioccolato senza opporsi. Madama Chips li sorvegliò per assicurarsi
che lo mangiassero. Ma Harry riusciva a stento a deglutire. Lui e Hermio-
ne attesero, le orecchie tese, i nervi a fior di pelle... E poi, mentre tutti e
due prendevano il quarto pezzo di cioccolato, sentirono un lontano ruggito
di rabbia echeggiare da un punto sopra di loro...
«Che cos'era?» chiese Madama Chips allarmata.
Risuonarono scoppi di voci irate, sempre più forti. Madama Chips fissò
la porta.
«Ma insomma... sveglieranno tutti! Che cosa credono di fare?»
Harry cercò di sentire che cosa dicevano. Si stavano avvicinando...
«Dev'essersi Smaterializzato, Severus, avremmo dovuto lasciare qualcu-
no di guardia nella stanza... quando si saprà...»
«NON SI È SMATERIALIZZATO!» ruggì Piton, ora molto vicino.
«NON CI SI PUÒ MATERIALIZZARE O SMATERIALIZZARE IN
QUESTO CASTELLO! SONO - SICURO - CHE - C'ENTRA - POT-
TER!»
«Severus... sii ragionevole... Harry era sotto chiave...»
SBAM.
La porta dell'infermeria si aprì di colpo.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora