♤Il dissenatore (1)

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Visto che c'era ancora tempo, la lettura continuò. Al tavolo docenti, Malocchio Moody alias Barty Crouch Junior attendeva il momento in cui si sarebbe letto qualcosa che l'avrebbe potuto aiutare. Nel mentre si stava organizzando per far partecipare Harry al torneo. Aveva un piano ben studiato, e desiderava che il suo signore, ancora debole, si fidasse di lui.

《La mattina dopo, Tom svegliò Harry, con il suo solito sorriso sdentato e
una tazza di tè. Harry si vestì e stava convincendo una riottosa Edvige a
tornare dentro la gabbia quando Ron entrò nella sua camera sbattendo la
porta, con una felpa infilata a metà e l'aria irritabile.
«Prima saliamo sul treno meglio è» disse. «Almeno a Hogwarts riuscirò a stare alla larga da Percy. Ora mi accusa di aver versato il tè sulla sua foto
di Penelope Light. Sai» Ron fece una smorfia, «la sua fidanzata. Si è na-
scosta sotto la cornice perché ha il naso tutto a macchie...»
«Devo dirti una cosa» esordi Harry, ma furono interrotti da Fred e Geor-
ge che si congratulavano con Ron per aver fatto di nuovo arrabbiare Percy.
Scesero per la colazione. Il signor Weasley leggeva accigliato la prima
pagina della Gazzetta del Profeta e la signora Weasley raccontava a Ginny
e a Hermione di un Filtro d'Amore che aveva preparato da ragazza. Ave-
vano tutte e tre la ridarella.
«Che cosa stavi dicendo?» chiese Ron a Harry sedendosi a tavola.
«Te lo dico dopo» borbottò Harry vedendo entrare Percy》

《Fino ad ora le cose narrate sono le stesse che ho vissuto.》disse Harry, non notando che dal tavolo nero giallo, Cedric lo stava guardando curioso. Ma qualcuno se ne accorse e quel qualcuno era Fred. Sentì poi il gemello ridere con Angelina. 《Zitti》intimò geloso.

《Harry non riuscì a parlare con Ron né con Hermione nel caos della par-
tenza: furono troppo occupati a trascinare tutti i loro bauli giù per la stretta
scala del Paiolo magico e accatastarli vicino alla porta, con Edvige e Her-
mes, il gufo di Percy, in cima al tutto nelle loro gabbie. Un cestino di vi-
mini vicino al mucchio di bauli sputacchiava rumorosamente.
«Va tutto bene, Grattastinchi» lo blandì Hermione attraverso i vimini.
«Ti farò uscire sul treno».
«Nemmeno per idea» scattò Ron. «E il povero Crosta?»
Indicò il davanti della giacca, dove un grosso rigonfiamento segnalava la
presenza di Crosta appallottolato nella tasca interna.
Il signor Weasley, che era uscito ad aspettare le auto del Ministero, infi-
lò dentro la testa.
«Sono arrivate» disse. «Harry, andiamo...»
Il signor Weasley scortò Harry verso la prima delle due auto fuori moda
verde scuro, ciascuna delle quali aveva al volante un mago dall'aria furtiva
in uniforme di velluto verde smeraldo.
«Sali, Harry» disse il signor Weasley guardando a destra e a sinistra nel-
la strada affollata.
Harry salì e ben presto fu seguito da Hermione, Ron e, con grande di-
sgusto di Ron, Percy.》

《Ron》lo sgridò la madre. 《Era insopportabile》rispose il rosso.

《Il viaggio fino a King's Cross fu molto tranquillo in confronto alla gita di
Harry sul Nottetempo. Le auto del Ministero della Magia sembravano qua-
si normali, anche se Harry notò che sgusciavano nel traffico come la mac-
china nuova della ditta di zio Vernon non sarebbe mai riuscita a fare. Rag-
giunsero King's Cross con venti minuti di anticipo; gli autisti del Ministero
trovarono dei carrelli, scaricarono i bauli, salutarono il signor Weasley
sfiorandosi il berretto e ripartirono, riuscendo misteriosamente a scattare in testa a una fila di macchine ferme ai semafori.
Il signor Weasley scortò Harry dentro la stazione.
«Bene» disse guardandosi intorno. «Andiamo due a due, visto che siamo
in tanti. Io passo per primo con Harry».
Il signor Weasley puntò verso la barriera che separava i binari nove e
dieci, spingendo il carrello di Harry, apparentemente molto interessato al-
l'Intercity 125 che era appena arrivato al binario nove. Con un'occhiata e-
loquente a Harry, si appoggiò in maniera casuale alla barriera. Harry lo i-
mitò.
Un attimo dopo l'attraversarono ritrovandosi sul binario nove e tre quarti
davanti all'Espresso di Hogwarts, un treno a vapore scarlatto, che sbuffava
fumo su un binario affollato di streghe e maghi che salutavano i loro figli.
Percy e Ginny apparvero all'improvviso dietro a Harry. Ansimavano, e
sembrava che avessero corso》

《Potter avevi anche le guardie del corpo, mi auguro le tu le abbia pagate dopo》disse Draco, spinto da Pansy. Harry lo ignorò

《«Ah, ecco Penelope!» disse Percy, lisciandosi i capelli e diventando tut-
to rosa. Ginny intercettò lo sguardo di Harry ed entrambi si voltarono per
nascondere le risate mentre Percy avanzava verso una ragazza dai lunghi
capelli ricci, camminando col petto così in fuori che nessuno avrebbe potu-
to ignorare il distintivo splendente.》

《Chi si somiglia si piglia》disse Sirius ironico e molti risero.

《Quando gli altri Weasley e Hermione li ebbero raggiunti, Harry e il si-
gnor Weasley aprirono la strada verso la coda del treno, oltre una serie di
scompartimenti affollati, fino a una carrozza che sembrava vuota. I ragazzi
caricarono i bauli, sistemarono Edvige e Grattastinchi sulla reticella, poi
tornarono sulla banchina per salutare i signori Weasley.
La signora Weasley baciò tutti i suoi figli, poi Hermione e alla fine
Harry, che fu un po' imbarazzato ma anche contento quando la mamma di
Ron lo strinse in un abbraccio supplementare.
«Farai attenzione, vero, Harry?» gli disse cercando di ricomporsi, con gli
occhi stranamente lucidi. Poi aprì la capace borsetta e disse: «Ho preparato
i sandwich per tutti... tieni, Ron... no, non è carne secca... Fred? Dov'è
Fred? Eccoti qui, caro...»》

Lily era grata alla signora Weasley che si prendesse cura del figlio, almeno non era solo.

《«Harry» disse piano il signor Weasley, «vieni qui un momento...»
Scivolò dietro una colonna, e Harry lo seguì, lasciando gli altri attorno
alla signora Weasley.
«C'è una cosa che devo dirti prima che tu parta...» esordì il signor Wea-
sley con voce tesa.
«Va tutto bene, signor Weasley» disse Harry. «Lo so già».
«Lo sai? Come fai a saperlo?»》

《Origliando ecco come》disse Ron ridendo.

《«Io... ehm... io vi ho sentiti parlare ieri sera, lei e la signora Weasley.
Non ho proprio potuto evitarlo» aggiunse in fretta. «Mi dispiace...»
«Non volevo che lo scoprissi così» disse il signor Weasley ansioso.
«No... davvero, va tutto bene. Così lei non ha tradito la parola data a Ca-
ramell e io so come stanno le cose».
«Harry, sarai molto spaventato...»
«No» disse Harry con sincerità. «Davvero» aggiunse, perché il signor
Weasley lo guardava incredulo. «Non sto cercando di fare l'eroe, ma in-
somma, Sirius Black non può essere peggio di Voldemort, vero?»
Il signor Weasley si ritrasse sentendo pronunciare quel nome, ma non
fece i soliti commenti.
«Harry, sapevo che sei di una tempra più forte di quanto non creda Ca-
ramell, e naturalmente sono felice che tu non abbia paura, ma...»
«Arthur!» gridò la signora Weasley, intenta a far salire gli altri sul treno,
«Arthur, che cosa fai? È ora!»
«Arriva, Molly!» disse il signor Weasley, ma poi si voltò di nuovo verso
Harry e riprese a parlare con voce più bassa, in fretta, questa volta. «Ascol-
ta, voglio che tu mi dia la tua parola...»
«...che farò il bravo e rimarrò al castello?» chiese Harry rassegnato.
«Non proprio» disse il signor Weasley, più serio che mai. «Harry, giu-
rami che non andrai a cercare Black».
Harry lo fissò. «Che cosa?»》

《Alla fine sono venuto io da te》commentò Sirius sarcastico.

《Si senti un fischio acuto. I controllori camminavano lungo il treno e
chiudevano le porte.
«Promettimi, Harry» disse il signor Weasley, parlando ancora più rapi-
damente, «che qualunque cosa accada...»
«Perché dovrei andare a cercare qualcuno che vuole uccidermi?» chiese
Harry senza capire.
«Giurami che qualunque cosa sentirai...»
«Arthur, sbrigati!» strillò la signora Weasley.
Il vapore schizzava dal treno, che aveva cominciato a muoversi. Harry
corse verso la portiera, Ron la spalancò e fece un passo indietro per la-
sciarlo salire. Poi tutti si sporsero dal finestrino per salutare i Weasley fin-
ché il treno non fece una curva e li cancellò dalla loro vista.
«Devo parlarvi in privato» mormorò Harry a Ron e Hermione mentre il
treno prendeva velocità.
«Vai via, Ginny» disse Ron.
«Carino da parte tua» ribatté Ginny irritata, e se ne andò.》

Molly guardò di nuovo severa il figlio. Ron la ignorò.

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora