■La pozione polisucco (2)

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《«Ne sei sicura?»
«Affermativo» disse Hermione spostando Crosta, il topo di Ron, in mo-
do da potersi sedere ai piedi del letto. «Se siamo sempre decisi a farlo, io
dico che dovrebbe essere per stasera».
In quel momento, Edvige entrò in volo nella stanza portando nel becco
un pacchettino. «Ciao» la salutò Harry felice, mentre l'uccello atterrava sul suo letto.
«Siamo di nuovo amici?»
Edvige gli mordicchiò l'orecchio in segno di affetto e per Harry fu un
regalo molto più bello di quello che lei gli aveva recapitato, e che risultò
provenire dai Dursley. Gli avevano mandato uno stuzzicadenti, insieme a un biglietto in cui gli dicevano di vedere se avrebbe potuto restare a Hogwarts anche per le vacanze estive.
Gli altri regali di Natale furono molto più gratificanti. Da Hagrid ricevet-
te una grossa scatola di caramelle mou, che Harry mise ad ammorbidire
davanti al fuoco; Ron gli aveva regalato un libro intitolato I Magnifici Sette, pieno di aneddoti interessanti sulla sua squadra del cuore; Hermione gli aveva comperato una lussuosa penna d'aquila. Nell'ultimo pacco Harry trovò un altro dei famosi maglioni fatti a mano dalla signora Weasley e un grosso ciambellone. Mentre sistemava il suo bigliettino di auguri fu assalito di nuovo dai sensi di colpa al pensiero dell'automobile del signor Weasley, che da quando era andata a schiantarsi contro il Platano Picchiatore
non s'era vista più, e di tutto quel po' po' di regole che lui e Ron stavano
organizzando di infrangere.》

《Come da prassi, ormai ogni anno è come un rito》disse la professoressa McGonagall.

《Nessuno, neanche chi era spaventato al pensiero di dover prendere, di lì
a poco, la Pozione Polisucco, poté fare a meno di godersi il pranzo di Na-
tale a Hogwarts.
La Sala Grande era uno splendore. Non solo era addobbata con una doz-
zina di alberi di Natale coperti di ghiaccio e con grossi festoni di agrifoglio
e di vischio che andavano da una parte all'altra del soffitto, ma dall'alto
fioccava anche neve magica, calda e asciutta. Silente diresse il canto corale
di alcune delle sue carole preferite, mentre Hagrid, man mano che tracan-
nava grog, batteva il tempo sempre più freneticamente. Percy non s'era ac-
corto che Fred aveva fatto un incantesimo al suo cartellino di Prefetto, su
cui ora si leggeva 'Perfetto', e continuava a chiedere che avessero tanto da
ridere. Dalla tavola dei Serpeverde, Draco Malfoy, con voce stentorea, fa-
ceva commenti maligni sul maglione nuovo di Harry, ma lui lo ignorava.
Con un po' di fortuna, di lì a poche ore lo avrebbe sistemato a dovere.
Harry e Ron avevano appena spazzolato la terza porzione di pudding di
Natale che già Hermione li spingeva fuori della sala per finire di mettere a punto il piano per quella sera.》

Tutti ora erano curiosi e prendevano dalle labbra del ragazzo che stava leggendo.

《«Dobbiamo ancora procurarci un pezzetto delle persone nelle quali dobbiamo trasformarci» disse in tono molto pratico, come se li stesse mandando al supermercato a comperare detersivo per i piatti. «Naturalmente il massimo sarebbe che riusciste a procurarvi qualcosa di Tiger e Goyle; so-
no i migliori amici di Malfoy, e lui, con loro, vuoterà il sacco. E poi c'è da
accertarsi che i veri Tiger e Goyle non spuntino come funghi mentre noi
stiamo facendo il terzo grado al loro capo.
«Ho pensato a tutto» proseguì senza riprender fiato, ignorando le facce
sbigottite di Harry e Ron. Mostrò loro due soffici pasticcini al cioccolato.
«Li ho riempiti di una semplice Pozione Soporifera. Basta fare in modo
che Tiger e Goyle li trovino. Lo sapete quanto sono golosi; non resisteran-
no e li mangeranno di certo. Una volta che si saranno addormentati strap-
pategli alcuni capelli e nascondeteli».
Harry e Ron si scambiarono un'occhiata incredula.
«Hermione, non credo proprio...»
«Potrebbe finire molto male...»
Ma la ragazza lo zittì con un'occhiata gelida, molto simile a quelle della
professoressa McGranitt.
«La pozione sarebbe inutile senza i capelli di Tiger e Goyle» disse con
tono perentorio. «Voi volete interrogare Malfoy, non è vero?»
«Va bene, va bene» disse Harry. «Ma tu? A chi li strappi, i capelli?»
«Io ho già quel che mi serve!» disse Hermione animandosi ed estraendo
dalla tasca una bottiglietta con un unico capello dentro. «Vi ricordate Mil-
licent Bulstrode con cui mi sono accapigliata al Club dei Duellanti? Quan-
do stava cercando di strangolarmi mi ha lasciato questo sul vestito. Lei è
andata a casa per Natale... ma basterà che io dica ai Serpeverde che ho de-
ciso di tornare».》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora