Il custode delle chiavi (1)

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Quella stessa sera, tutti di ritrovarono in Sala Grande, Harry seduto tra i suoi genitori, si era offerto di leggere.

Così, dopo che Silente gli passò il libro e la cena fu pronta, il corvino prese a leggere.

《Il custode delle chiavi. BUM! Bussarono di nuovo. Dudley sisvegliò di
soprassalto.
‘Dov'è il cannone?’ chiese stupidamente.
Alle loro spalle si udì uno schianto e zio Vernon
piombò slittando
nella stanza. In mano brandiva un fucile... ora
sapevano che cosa conteneva l'involto lungo e sottile che si erano
portati dietro.
‘Chi va là?’ gridò. ‘Vi avverto... sono armato!’
Ci fu una pausa. Poi...
SMASH!》

Un ragazzo del primo anno purosangue alzò la mano per chiudere cosa fosse un fucile e un cannone. La professoressa di Babbanologia rispose e Harry tornò a leggere.

《La porta venne colpita con una tale forza che
uscì di netto dai
cardini e atterrò con uno schianto assordante sul
pavimento.
Sulla soglia sistagliò un uomo gigantesco. Aveva
il volto quasi
nascosto da una criniera lunga e scomposta e da
una barba incolta e
aggrovigliata, ma si distinguevano gli occhi che
scintillavano come neriscarafaggisotto tutto quel pelame.
Il gigante sembrò farsi piccolo piccolo per
entrare nella
catapecchia, piegandosi in modo da sfiorare
appena ilsoffitto con la testa. Poisi chinò a
terra, raccolse la porta e la rinfilò nei
cardini con la massima disinvoltura. Di fuori, il
fragore della tempesta si attutì un poco. Il
gigante si voltò per guardarli a uno a uno.》

In Sala Grande, coloro che avevano Hagrid come amico, iniziarono ad esultare per la sua entrata ad effetto. In primis i due gemelli. Hagrid si trovò ad arrossire.

《‘Che, si potrebbe avere una tazza di tè? Non è
stato un viaggio per
niente facile...’
A gran passi, si avvicinò al divano dove Dudley
giaceva
pietrificato dal terrore.
‘Muoviti, ciccione!’ gli intimò lo straniero.》

Un altro baccano di applausi per il gigante, che stava dando soddisfazione a coloro che odiavano i Dursley, in primis i Malandrini vecchi e giovani.

《Con uno squittio, Dudley corse a nascondersi
dietro la madre, che
per il terrore si era accucciata dietro zio Vernon.
‘Oh, ecco Harry!’ disse il gigante.
Harry alzò lo sguardo su quella faccia feroce,
tutta coperta di
pelo incolto e vide gli occhi lucidi come neri
scarafaggi
socchiudersi in un sorriso.
‘L'ultima volta che ti ho visto, eri ancora un
soldo di cacio’
disse il gigante. ‘Hai preso dal tuo papà, ma gli
occhisono della
mamma’.》

Harry aveva sentito tante, troppe volte quella frase, ma non gli dispiaceva. Guardò un attimo i suoi genitori che gli sorrisero e la madre gli posò una mano sulla spalla.

《Zio Vernon emise uno strano rumore stridulo. ‘Le ingiungo di uscire immediatamente, signore!’
disse. ‘Questa è
un'effrazione bella e buona!’
‘Ma chiudi il becco, scimunito d'un Dursley!’
esclamò il gigante;
allungò la mano oltre lo schienale del divano,
strappò il fucile
dalle mani di zio Vernon, ci fece un nodo con la
massima facilità
come fosse stato di gomma, e lo scaraventò in
un angolo.》

In sala grande si sentivano solo gli studenti, maggior parte Grifoni, che urlavano "Go Hagrid" con enfasi. Nessuno li mise a tacere.

《Zio Vernon emise un altro rumore strano, come
un topo che viene
calpestato.
‘Allora, Harry’ disse il gigante voltando le spalle
ai Dursley, ‘buon compleanno! Ho una cosetta per te... mi
sa che mi cisono
seduto sopra, ma ilsapore dovrebbe essere
ancora buono’.
Da una tasca interna delsuo pastrano nero
estrasse una scatoletta
leggermente schiacciata. Harry l'aprì con dita
tremanti. Dentro c'era una torta al cioccolato
grossa e appiccicosa con su scritto, a
lettere verdi di glassa: ‘Buon Compleanno
Harry’.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora