Dopo la lettura, i giorni al Castello passano lenti, le lezioni erano iniziate, ma tutti pensavano alle letture e a ciò che era stato scoperto attraverso esse. Tutto ciò in cui si era creduto fino a quel momento, venne spazzato via. Molti studenti cambiarono idea su Harry, non era lui che voleva fare l'eroe era la vita che lo metteva in strane situazioni. Lily e James pensavano al giorno in cui sarebbero andati via, lasciando di nuovo Harry. Ma andavano via con la consapevolezza che poteva crescere con Remus e Sirius, i quali non gli avrebbero fatto mancare nulla.
Silente li convocò all'inizio dell'anno scolastico, gli aveva detto che le cose nella loro epoca si erano fermate, dal momento del loro viaggio temporale. Lì in tempo si era fermato e nulla venne modificato. Quindi, quando i due sarebbero tornati nel loro mondo, non avrebbero stravolto nulla, almeno quello dicevano i due. Dopo la chiacchierata con Silente, i due coniugi non disserrò nulla ai loro amici, ne a Harry. La data di partenza era prevista alla fine di tutti e sette volumi, quindi avevano tempo. E poi, quell'anno dovevano stare con Harry ed aiutarlo nel Torneo.
Passò anche Halloween, dove i due ragazzi andarono a far visita le loro tombe a Godric Hollow. Lily guardò la casa in cui avrebbe vissuto distrutta dalla maledizione. La sera, al castello, pianse stretta al marito, che si promise che tutto quello non sarebbe successo. Avrebbero si avuto Harry, ma non avrebbero mai dato la fiducia a Minus, bensì avrebbero scelto Silente. Era tutto organizzato per il loro rientro, nei minimi particolari.
Harry, era diviso tra le lezioni, i primi esami giornalieri, le lezioni extra con Remus e la preoccupazione per il ritorno di Voldemort. Pensava a come sarebbe tornato, chi lo avrebbe aiutato oltre a Minus, Piton e Malfoy. Malfoy, Draco Malfoy lo evitava manco avesse la peste. Il biondino aveva ricevuto l'ordine di non infastidire il ragazzo, per non attirare attenzione su di sé, e il biondino eseguiva gli ordini, alla fine di tutto avrebbe ricevuto una ricompensa.
Senza Quiddich, Harry non sapeva come distrarsi, ma ci pensarono Fred e Sirius. Fred lo portava quasi ogni settimana nel bagno dei prefetti e stavano insieme, mentre Sirius lo distraeva nella sua forma animale con tante passeggiate per la foresta e i giardini. Quando era a lezione privata con Remus, si sentiva carico. Aveva appreso l'incantesimo di appello, che gli sarebbe stato utile nella prima gara, aveva perfezionato l'incanto patronus e aveva imparato alcune mosse di difesa e attacco.
Non stava andando tanto male, ma sapeva che prima o poi quel clima di serenità sarebbe finito. Ed ecco che arrivò il giorno della prima gara. Era nel tendone dei campioni e con lui c'era la madre, il padre, Remus e Sirius erano sugli spalti insieme ai suoi migliori amici. "Allora Harry, quando sei lì fuori non farti prendere dal panico, sei in grado di affrontare qualsiasi cosa. E se dovesse succedere qualcosa, ci saremo noi" lo stava tranquillizzando la madre. Poi nel tendone entrò Barty Crouch con accanto il Preside e Percy Weasley. "Uniti intorno a me." ordinò e i quattro campioni si misero intorno a lui. "A turno pescherete il vostro drago." disse e tutti presero il proprio drago. Ad Harry capitò il più pericoloso, l'Ungaro Spinato.
Era l'ultimo ad esibirsi, quindi la madre lo lasciò solo per prepararsi. Quando venne annunciato il suo nome, prese un respiro profondo ed uscì. Un boato arrivò alle sue orecchie, e il drago sputò fuoco. Harry chiamò a sé la Firebolt e salì su di essa. Volo per tutto il perimetro, e quando il drago fu distratto, prese a volo l'uovo, posizionandosi secondo. La sera, nella sala comune fu un delirio. Veniva preso a destra e a manca da chiunque, i gemelli avevano portato del cibo e delle bevande, per festeggiare. Era felice, spensierato. Poi, lo incitarono ad aprire l'uovo, ma questo emise un forte suono stridente.
Dopo quella sera, Harry fu più sereno, dimenticandosi per un po' di Voldemort. Novembre finì. arrivò Dicembre e con esso anche il famoso Ballo del Ceppo, dove ogni campione avrebbe aperto le danze. Harry non sapeva chi invitare. Fred ci andava con Angelina come copertura, e George con Alicia sempre come copertura. Aveva pensato di chiederlo a Cho o a Ginny, ma non voleva scatenare la gelosia del rosso.
Arrivò al giorno prima senza dama, era l'unico. Persino Neville aveva un'accompagnatrice, Ginny Weasley. "Campione" si sentì chiamare e quando si voltò vide il padre che lo raggiungeva insieme alla madre. "Papà, mamma" li salutò e i due si sedettero accanto a lui davanti il lago nero. "Allora, hai trovato qualcuno?" chiese il padre. "No, non ancora." rispose sospirando. "Ma il allo é domani, come farai senza una dama?" chiese la madre. "Non lo so, chiederò ad Hermione di accompagnarmi solo per l'apertura del ballo, penso" rispose insicuro. "E se ti accompagnasse la mamma? Sarebbe imbarazzante per te?" propose il padre. "Non saprei..." rispose Harry. Lily sorrise. "Per mio figlio questo ed altro." disse e Harry si convinse.
Il giorno dopo, tutte le ragazze del castello e della scuola francese, erano indaffarate con il trucco e il parrucco. Harry si preparò un ora prima, non aveva molta voglia, ma era felice all'idea di ballare con la madre. Insieme a Ron ed Hermione si diresse verso la sala grande, che era stata allestita per l'occasione. Lì incontrò Remus e Sirius, che lo salutarono. "Però stai bene" disse Sirius sistemandogli il fiocchettino. "Allora la tua dama?" chiese Remus. "E' qui" rispose una voce dietro di lui. Si voltò e vide la madre stretta al padre. "Povero Potter non aveva nessuno e ci va con la mammina" sentì dire una seconda voce, che apparteneva a Pansy.
"Parkinson, se i tuoi genitori ti odiano non devi prendertela con Harry e con la madre." rispose Hermione andando in aiuto di Harry. Pansy arrossì furiosa e andò via. "Harry, se per te é imbarazzante non fa nulla" lo consolò la madre. "Nessun imbarazzo, sei mia madre, cosa ce di imbarazzante?" rispose serio. E così una volta iniziata la musica, ballò con la madre ed aveva tutti gli occhi puntati addosso. Silente, sorrise nel vederlo, lo stesso la professoressa McGranitt.
I due poi ballarono insieme, e a canzone finita, Harry si sedette al tavolo e per tutta la sera si divertì con i genitori, e gli amici. Verso la fine della serata, Fred gli fece segno di seguirlo. Salutò i genitori e lo seguì. Fred si fermò al settimo piano, e lo attese lì. Harry arrivò e lo guardò curioso. "Come mai siamo qui?" chiese e il rosso lo zittì portando un dito sulle sue labbra. Gli mise una benda sugli occhi e lo condusse dentro una stanza. Harry si affidò al rosso, curioso e un pochino eccitato. Quando il rosso gli tolse la banda, Harry vide davanti a sé un letto a baldacchino con le lenzuola rosse, accanto un cassettone marrone con su degli oggetti che non aveva mai visto prima. "Fred, dove siamo?" chiese voltandosi. "Nel mondo degli adulti" rispose e lo spinse sul letto.
"Stasera, conoscerai il piacere che usano gli adulti, tu mettiti comodo e non aver paura." sussurrò prima di baciarlo. Quella sera Harry, provò per la prima volta osa volesse dire godere davvero.
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The story of Harry Potter -The boy who lived-
FanfictionAl terzo anno di Harry, arrivano dal futuro sette libri libri in cui ce scritto il passato, il presente e il futuro di Harry. Dei libri che potrebbero aiutare una guerra che da lì a poco avrebbe scosso il mondo magico per una seconda volta. Silente...