•La coppa del mondo di Quiddich (1)

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《'Ha centomila posti' disse il signor Weasley, intercettando l'aria
sbalordita di Harry. 'Una task force del Ministero, cinquecento
persone, ci ha lavorato per un anno. Incantesimi Respingi-Babbani
dappertutto. Tutte le volte che i Babbani ci si avvicinavano, gli
venivano in mente certi appuntamenti importanti a cui non potevano
mancare e filavano via, benedetti loro' aggiunse con calore,
guidandoli verso l'ingresso più vicino, che era già circondato da uno
sciame di streghe e maghi urlanti.
'Posti di prima classe!' disse la strega del Ministero
all'ingresso, staccando i loro biglietti. 'Tribuna d'onore! Dritto di
sopra, Arthur, più in alto che puoi'.
Le scale dentro lo stadio erano coperte di tappeti viola. Si
arrampicarono col resto della folla, che lentamente si disperdeva nei
vari settori. Il gruppo del signor Weasley continuò a salire finché
non arrivarono in cima, e si ritrovarono in una piccola tribuna posta
nel punto più alto dello stadio e sistemata esattamente a metà tra
gli anelli d'oro per segnare i goal. C'erano una ventina di poltrone
viola e oro disposte su due file, e quando Harry, infilandosi nei
posti davanti coi Weasley, guardò verso il basso, vide una scena che
non avrebbe mai potuto immaginare.》

《Cosa?》chiesero in molti pensando a qualcosa di spaventoso.

《Da
lassù, il campo sembrava liscio come velluto. Alle due estremità del
campo c'erano tre cerchi d'oro a quindici metri di altezza; proprio
di fronte a loro, quasi al livello dello sguardo di Harry, c'era un
tabellone gigantesco. Una grafia d'oro continuava a sfrecciare su di
esso come se la mano di un gigante invisibile lo scarabocchiasse e
poi cancellasse tutto; guardandolo, Harry vide che sparava messaggi
pubblicitari per tutto il campo.
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dolore!... ABBIGLIAMENTO per maghi STRATCHY & sons: LONDRA, PARIGI,
HOGSMEADE...
Harry si guardò intorno per vedere chi c'era in tribuna. Era ancora
vuota, a parte una minuscola creatura seduta al terzultimo posto
della fila dietro di loro. La creatura, dalle gambe così corte che
stavano dritte davanti a lei sulla poltrona, indossava uno
strofinaccio drappeggiato come una toga, e teneva la faccia tra le
mani. Eppure quelle lunghe orecchie da pipistrello erano stranamente
familiari...
'Dobby?' esclamò Harry incredulo.
La creaturina guardò in su e allargò le dita, mostrando gli enormi
occhi marroni e un naso dell'esatta forma e dimensione di un grosso
pomodoro. Non era Dobby... era comunque senz'ombra di dubbio un elfo
domestico, come Dobby, che Harry aveva liberato dai suoi vecchi
padroni, la famiglia Malfoy.
'Il signore mi ha appena chiamato Dobby?' squittì tra le dita
l'elfo incuriosito. La sua voce era più acuta di quella di Dobby, una
vocetta tremolante e stridula, e Harry sospettò - anche se era molto
difficile a dirsi, con un elfo domestico - che quella potesse essere
una femmina. Ron e Hermione si voltarono a guardare: avevano sentito
molto parlare di Dobby da Harry, ma non l'avevano mai incontrato.
Anche il signor Weasley osservò la creatura con interesse.
'Scusa' disse Harry. 'Credevo che fossi uno che conosco'.
'Ma anch'io conosce Dobby, signore!' squittì l'elfa. Si riparava il
viso come se la luce l'accecasse, anche se la Tribuna d'onore non era
molto illuminata. 'Mi chiamo Winky, signore... e il signore...' i
suoi occhi marrone scuro diventarono grandi come piattini mentre si
posavano sulla cicatrice di Harry, 'il signore è certo Harry Potter!'》

《Quell'elfa che ti ha poi rubato la bacchetta?》chiese Remus e Harry annuì. Il mangiamorte sotto copertura sudava freddo.

《'Sì' rispose Harry.
'Ma Dobby parla sempre di Harry Potter, signore!' disse l'elfa,
abbassando un po' le mani con aria esterrefatta.
'Come sta?' chiese Harry. 'Gli piace la libertà?'
'Ah, signore' disse Winky scuotendo la testa, 'ah, signore, non
voglio mancare di rispetto, signore, ma io non è sicura che Harry
Potter ha fatto un favore a Dobby, signore, quando l'ha liberato'.
'Perché?' chiese Harry, preso alla sprovvista. 'Che cosa c'è che
non va?'
'La libertà gli sta dando alla testa, signore' disse Winky
malinconica. 'Gli fa venire idee strane sulla sua posizione, signore.
Non riesce a trovare un altro lavoro'.
'Perché no?' chiese Harry.
Winky abbassò la voce di una mezza ottava e sussurrò: 'Vuole farsi
pagare per il suo lavoro, signore'.
'Farsi pagare?' chiese Harry ingenuamente. 'Be'... perché non
dovrebbe farsi pagare?'
Winky parve inorridire all'idea, e riparò di nuovo la faccia dietro
le mani.
'Gli elfi domestici non si paga, signore!' disse con un pigolio
soffocato. 'No, no, no, io dice a Dobby, io dice trovati una bella famiglia e sistemati, Dobby. Lui sta facendo su un gran baccano,
signore, e non è una cosa adatta a un elfo domestico. Vai avanti a
far fracasso così, Dobby, io gli dice, e la prossima che sento è che
sei finito davanti all'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature
Magiche, come un goblin qualunque'.
'Be', era ora che si divertisse un po'' disse Harry.
'Gli elfi domestici non dovrebbe divertirsi, Harry Potter' disse
Winky in tono deciso da dietro le mani. 'Gli elfi domestici fa quello
che gli dici. A me non piace affatto le altezze, Harry Potter...'
lanciò un'occhiata oltre il bordo della tribuna e deglutì, '...ma il
padrone mi manda alla Tribuna d'onore e io viene, signore'.
'Perché ti ha mandato quassù, se sa che non ti piacciono le
altezze?' chiese Harry accigliato.
'Padrone... padrone vuole che gli tengo il posto, Harry Potter, ha
tanto da fare' disse Winky, piegando la testa verso il posto vuoto al
suo fianco. 'Winky vorrebbe essere di ritorno nella tenda del
padrone, Harry Potter, ma Winky fa quello che le dici, Winky è una
brava elfa domestica'.
Scoccò un altro sguardo terrorizzato al bordo della tribuna e
affondò di nuovo la faccia nelle mani. Harry si voltò verso gli
altri.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora