♤Il patronus (1)

253 22 1
                                    

Dopo le lezioni, Harry venne raggiunto dai genitori. 《Harry abbiamo saputo la prima data del Torneo. Il 24 Novembre.》Disse la madre e Harry sospirò. 《Sapete di cosa si tratta?》chiese incamminandosi. 《Charlie lo sa, te lo dirà lui oggi pomeriggio. Non una parola con nessuno》disse il padre.
《Speriamo nulla di mortale.》ironizò e entrarono nella sala, dove il corvino si sedette vicino al padrino.

《Tutto bene Bambi?》《Si》e ripresero con la lettura. Lily si offrì per leggere.

《Harry sapeva che Hermione aveva agito con le migliori intenzioni, ma
questo non gli impedì di arrabbiarsi con lei. Per poche, brevi ore era stato
il proprietario di uno dei migliori manici di scopa del mondo, e ora, grazie
alla sua intromissione, non sapeva se l'avrebbe mai più rivisto. Era certo
che al momento non ci fosse niente che non andava nella Firebolt, ma in
che condizioni sarebbe stata dopo aver subito ogni genere di test anti-
malocchio?
Anche Ron era furioso con Hermione. Per quello che lo riguardava,
smontare una Firebolt nuova di zecca non era niente di meno che un cri-
mine. Hermione, sempre convinta di aver agito per il meglio, prese a evita-
re la sala comune. Harry e Ron immaginarono che si fosse rifugiata in bi-
blioteca, e non cercarono di convincerla a tornare. Dopotutto furono con-
tenti quando gli altri fecero ritorno a scuola subito dopo il primo dell'anno,
e la Torre dei Grifondoro fu di nuovo affollata e rumorosa.
Baston andò a cercare Harry la sera prima dell'inizio delle lezioni.
«Hai passato un buon Natale?» chiese, e poi, senza aspettare una rispo-
sta, si sedette, abbassò la voce e disse: «Ho riflettuto un po' durante le va-
canze, Harry. Dopo l'ultima partita, sai. Se i Dissennatori vengono anche
alla prossima... voglio dire... non possiamo rischiare che tu... be'...»
Baston s'interruppe imbarazzato. «Ci sto lavorando» disse Harry in fretta. «Il professor Lupin ha detto che
mi avrebbe insegnato a tenere lontani i Dissennatori. Dovremmo comincia-
re questa settimana, ha detto che dopo Natale avrebbe trovato il tempo».
«Ah!» esclamò Baston illuminandosi. «Bene, in questo caso... non vole-
vo certo perdere un Cercatore come te, Harry. Hai già ordinato una scopa
nuova?»
«No» rispose Harry.
«Cosa? Sarà meglio che ti sbrighi, sai... non puoi cavalcare quella Stel-
lasfreccia contro i Corvonero!»
«Gli hanno regalato una Firebolt per Natale» disse Ron.
«Una Firebolt? No! Davvero? Una... una Firebolt vera?»
«Non agitarti, Oliver» disse Harry cupo. «Non ce l'ho più. Me l'hanno
requisita». E raccontò tutto del controllo anti-malocchio.
«Malocchio? E com'è possibile?»
«Sirius Black» disse Harry stancamente. «Pare che mi dia la caccia.
Quindi la McGranitt crede che possa averla mandata lui».
Trascurando il fatto che un celebre assassino desse la caccia al suo Cer-
catore, Baston disse:
«Ma Black non avrebbe potuto comprare una Firebolt! È un evaso! Tut-
to il paese lo sta cercando! Come avrebbe potuto entrare da Accessori di
Prima Qualità per il Quidditch e comprare un manico di scopa?»
«Lo so» disse Harry, «ma la McGranitt ha deciso di farla smontare...»
Baston sbiancò.
«Andrò a parlarle, Harry» promise. «La farò ragionare... una Firebolt...
una vera Firebolt nella nostra squadra... lei vuole quanto noi che Grifondo-
ro vinca... Le farò capire... una Firebolt...»》

《Ed ecco il solito Baston. Nemmeno un assassino lo spaventa.》scherzò Fred.

《Il giorno dopo ricominciarono le lezioni. L'ultima cosa che si potesse de-
siderare era passare due ore all'aperto in una gelida mattina di gennaio, ma
Hagrid aveva preparato un falò pieno di Salamandre per divertirli, e tra-
scorsero una lezione insolitamente piacevole raccogliendo legna secca e
foglie per alimentare il fuoco, mentre le bestiole scorrazzavano su e giù per
i ceppi incandescenti che si sgretolavano. La prima lezione di Divinazione
del nuovo trimestre fu molto meno divertente; la professoressa Cooman
era passata alla Lettura della Mano, e informò subito Harry che aveva le
linee della vita più brevi che avesse mai visto.
Era a Difesa contro le Arti Oscure che Harry aveva davvero voglia di
andare; dopo la conversazione con Baston, voleva cominciare le lezioni Anti-Dissennatori il più presto possibile.
«Ah, sì» disse Lupin quando Harry gli ricordò la promessa alla fine della
lezione. «Fammi un po' vedere... cosa ne dici di giovedì sera alle otto? La
classe di Storia della Magia dovrebbe essere grande abbastanza... Dovrò
pensare bene a come possiamo fare... non possiamo far entrare nel castello
un vero Dissennatore per fare esercizio...»
«Sembra ancora malato, vero?» disse Ron mentre percorrevano il corri-
doio diretti a cena. «Secondo te che cos'ha?»
Alle loro spalle si udì un 'mmm' forte e impaziente. Era Hermione, sedu-
ta ai piedi di un'armatura, intenta a sistemare la borsa, così gonfia di libri
che non si chiudeva.
«Cos'era quel 'mmm'?» chiese Ron seccato.
«Niente» rispose Hermione con voce altera, rimettendosi la borsa in
spalla.
«Adesso mi spieghi» ribatté Ron. «Mi stavo chiedendo che cos'ha Lupin,
e tu...»
«Be', ma non è ovvio?» disse Hermione con un'aria di insopportabile su-
periorità.
«Se non vuoi dircelo, non dircelo» esclamò Ron.
«D'accordo» disse Hermione altezzosa, prima di allontanarsi.
«Non lo sa» commentò Ron, guardandola. «Sta solo cercando di convin-
cerci a parlarle di nuovo».》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora