•Le maledizioni senza perdono (2)

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Silente dopo un lungo silenzio, riprese la lettura.

《Come da una distanza infinita, Moody parlò di nuovo. Con uno sforzo
enorme, Harry si costrinse a tornare al presente.
‘Avada Kedavra è una maledizione che ha bisogno di essere sostenuta
da un grande potere magico: potreste estrarre tutti le vostre
bacchette adesso, puntarle contro di me, e pronunciare le parole, e
dubito che mi fareste uscire anche solo il sangue dal naso. Ma questo
non ha importanza. Non sono qui per insegnarvi come si fa.
‘Ora, se non esiste contromaledizione, perché ve l'ho mostrata?
Perché dovete sapere. Dovete capire che cos'è il peggio. Non dovete
trovarvi in una situazione in cui dobbiate affrontarlo. Vigilanza
costante!’ ruggì, e tutta quanta la classe sobbalzò di nuovo.
‘Ora... questi tre anatemi - Avada Kedavra, Imperius e Cruciatus -
sono noti come le Maledizioni Senza Perdono. L'uso su un essere umano
basta a meritare una condanna a vita ad Azkaban. E' questo che dovete
combattere. E' questo che devo insegnarvi a contrastare. Avete
bisogno di preparazione. Avete bisogno di essere attrezzati. Ma
soprattutto, avete bisogno di esercitare una costante, incessante
vigilanza. Fuori le penne... ricopiate...’
Passarono il resto della lezione a prendere appunti su ciascuna
delle maledizioni senza perdono. Nessuno parlò finché non suonò la
campana: ma quando Moody li ebbe congedati e furono usciti dalla
classe, esplose un torrente di chiacchiere. Quasi tutti discutevano
le maledizioni con voci intimorite: ‘Avete visto come si
contorceva?’, ‘E quando l'ha ucciso, proprio così!’
Parlavano della lezione, pensò Harry, come se si fosse trattato di
una specie di spettacolo eccezionale, ma lui non l'aveva trovata
molto divertente, e nemmeno Hermione, in apparenza.
‘Muovetevi’ disse in tono nervoso a Harry e Ron.
‘Non di nuovo quella maledetta biblioteca?’ disse Ron.
‘No’ disse Hermione asciutta, indicando un corridoio laterale.
‘Neville’.
Neville era da solo in mezzo al passaggio e fissava il muro di
pietra con gli stessi occhi sgranati e pieni di orrore di quando
Moody aveva dato la dimostrazione della Maledizione Cruciatus.
‘Neville?’ disse Hermione dolcemente.
Neville si guardò intorno.
‘Oh, ciao’ disse, la voce molto più acuta del solito. ‘Una lezione
interessante, vero? Chissà che cosa c'è a cena, io... io muoio di
fame, e voi?’
‘Neville, ti senti bene?’ chiese Hermione.
‘Oh, sì, sto bene’ farfugliò Neville con la stessa voce innaturale.
‘Una cena molto interessante... voglio dire, una lezione... che cosa
c'è da mangiare?’
Ron scoccò a Harry uno sguardo allarmato.
‘Neville, cosa...?’》

Lily, seppur in pensiero per il marito e gli amici, non lasciò nemmeno per un momento Neville.  Malocchio Moody alias Barty Crouch Junior, era uno dei mandanti di quell'azione.

《Ma uno strano tonfo sordo echeggiò alle loro spalle, e i ragazzi si
voltarono per vedere il professor Moody che zoppicava verso di loro.
Tacquero di colpo, guardandolo tesi, ma quando Moody parlò la sua
voce roca era molto più dolce e gentile del consueto.
‘Va tutto bene, ragazzo’ disse a Neville. ‘Perché non vieni su nel
mio ufficio? Andiamo... possiamo berci una tazza di tè...’
La prospettiva di prendere il tè con Moody sembrò spaventare
Neville ancora di più. Non si mosse né parlò.
Moody puntò l'occhio magico su Harry. ‘Stai bene, vero, Potter?’
‘Sì’ rispose Harry, quasi in tono di sfida.
L'occhio azzurro di Moody tremò appena nella palpebra mentre
scrutava Harry.
Poi Moody disse: ‘Dovete sapere. Sembrerà duro, forse, ma dovete
sapere. Fingere non serve a niente... bene... andiamo, Paciock, ho
dei libri che potrebbero interessarti’.
Neville scoccò un'occhiata supplichevole a Harry, Ron e Hermione,
ma loro non dissero niente, quindi non ebbe altra scelta che
lasciarsi condurre via, una delle mani nodose di Moody sulla spalla.
‘Ma che cosa è successo?’ disse Ron, guardando Neville e Moody
voltare l'angolo.
‘Non lo so’ rispose Hermione, pensierosa.
‘Che lezione, però, eh?’ disse Ron a Harry mentre si avviavano
verso la Sala Grande. ‘Fred e George avevano ragione, vero? Sa il
fatto suo, Moody, eh? Quando ha fatto l'Avada Kedavra, e quel ragno è
morto sul serio, l'ha lasciato lì stecchito...’
Ron colse l'espressione di Harry e tacque all'improvviso, né disse
altro finché non furono giunti nella Sala Grande.》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora