■La tana (3)

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《La cucina era piccola e piuttosto ingombra. Nel mezzo c'era un misero
tavolo di legno con delle sedie; Harry si sedette sul bordo di una di esse,
guardandosi intorno. Non era mai stato in una casa di maghi.
L'orologio, sulla parete di fronte, aveva una sola lancetta e niente nume-
ri. Sul quadrante c'erano scritte cose come: 'Ora di fare il tè', 'Ora di dar da
mangiare ai polli' e 'Sei in ritardo'. Sulla mensola del camino, uno sopra
l'altro, erano accatastati libri con titoli come Incantate il vostro formaggio,
Incantesimi da forno, e Banchetti in un minuto: questa sì che è magia! E a
meno che le orecchie di Harry non lo ingannassero, la vecchia radio vicino
al lavandino aveva appena annunciato «L'ora della magia, con l'incantatri-
ce pop Celestina Warbeck».
La signora Weasley si muoveva per la stanza rumorosamente, preparan-
do la colazione un po' alla buona e gettando occhiate bieche ai suoi figli
mentre lanciava le salsicce nella padella. Di tanto in tanto bofonchiava fra-
si del tipo: «Non so cosa avete in testa» oppure: «Non me lo sarei mai a-
spettato».
«Non ce l'ho con te, caro» rassicurò Harry, lasciando cadere otto o nove
salsicce nel suo piatto. «Arthur e io eravamo preoccupati anche per te Proprio ieri sera dicevamo che saremmo venuti noi stessi a prenderti se per
venerdì Ron non avesse ricevuto una tua risposta. Ma veramente!» (ora gli
stava aggiungendo nel piatto tre uova fritte) «Volare con una macchina
non regolamentare per tutto il paese... chiunque avrebbe potuto vedervi...»
Poi, con noncuranza, agitò la bacchetta magica verso i piatti da lavare
nel lavandino e quelli cominciarono a pulirsi da soli, con un lieve acciotto-
lio di sottofondo.
«Il cielo era coperto, mamma» disse Fred.
«Non parlare con la bocca piena!» lo rimbeccò la signora Weasley.
«Ma quelli lo stavano facendo morire di fame, mamma!» disse George.
«Lo stesso vale per te!» disse la signora Weasley, ma fu con un'espres-
sione lievemente addolcita che cominciò a tagliare il pane per Harry e a
imburrarglielo.》

Ah Harry dispiaceva che la signora Weasley lo trattasse meglio di come trattasse i figli, ma non se la sentiva di obbiettare, per quello non avrebbe mai avuto il coraggio. Fred gli accarezzò la gamba. 《Tranquillo》disse a bassa voce e Harry pensò che avesse capito a cosa stesse pensando.

《In quel momento una figuretta dai capelli rossi e dalla lunga camicia da
notte comparve in cucina, lanciò un gridolino e corse via di nuovo.
«È Ginny» disse Ron sottovoce a Harry. «Mia sorella. Non ha fatto che
parlare di te tutta l'estate».
«Sì, vedrai che ti chiederà l'autografo, Harry» commentò Fred ridendo,
ma poi, cogliendo l'occhiata di sua madre, chinò la faccia sul piatto senza
più dire una parola. Regnò il silenzio fino a che tutti e quattro i piatti non
furono puliti, il che richiese un tempo sorprendentemente breve.
«Mamma mia, quanto sono stanco» sbadigliò Fred posando coltello e
forchetta. «Penso che me ne andrò a letto e...»
«Nossignore!» lo interruppe la signora Weasley. «È colpa tua se sei stato
alzato tutta la notte. Adesso vai in giardino e provvedi a ripulirlo degli
gnomi che lo hanno invaso e sono diventati insopportabili».
«Oh, mamma...»
«E voi due lo aiuterete» proseguì lei guardando Ron e Fred. «Tu puoi
andare a letto, caro» soggiunse rivolta a Harry. «Non sei stato tu a chie-
dergli di far volare quel rottame di macchina».
Ma Harry, che si sentiva ben sveglio, si affrettò a dire: «Io aiuto Ron,
non ho mai visto ripulire un giardino dagli gnomi...»
«E molto gentile da parte tua, ma è un lavoro noioso» disse la signora
Weasley. «Vediamo un po' cosa ha da dirci Allock in proposito»》

Il senso di colpa aumentò, ma cercò di non farlo notare al fidanzato. Ma la madre se ne accorse e gli sorrise.

《E prese un librone dalla mensola del camino. George emise un gemito.
«Mamma, sappiamo come mandare via gli gnomi dal giardino».
Harry guardò la copertina del libro. In elaborate lettere d'oro c'era scrit-
to: Guida alla disinfestazione domestica, di Gilderoy Allock. Sul frontespizio, c'era una grande foto di un mago molto avvenente, con i capelli biondi
ondulati e due luminosi occhi azzurri. Come sempre la foto era animata; il
mago, che Harry immaginò essere Gilderoy Allock, ammiccava con aria
impertinente a tutti loro. La signora Weasley gli sorrise.
«Oh, è straordinario» disse. «Nessuno è più esperto di disinfestazioni, è
un libro meraviglioso...»
«Mamma ha una cotta per lui» disse Fred con un bisbiglio ben udibile.
«Non essere ridicolo, Fred» disse la signora Weasley diventando alquan-
to rossa. «E va bene, se voi pensate di saperne più di Allock datevi da fare,
e guai a voi se trovo in giro anche un solo gnomo!»》

The story of Harry Potter -The boy who lived-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora